La Ferrari nei test del Bahrain ha dato ottimi segnali sia sul passo gara che sul giro secco. La Red Bull non è stata da meno. Cosa dobbiamo aspettarci per il GP del Bahrain? Ecco cosa dicono i dati sul passo gara.
I test del Bahrain si sono ormai conclusi ma non per tecnici e ingegneri, al lavoro sui dati raccolti. La Ferrari, a differenza degli scorsi anni, ha dato segnali positivi sia sul passo gara che sul giro secco. La Red Bull però non è stata da meno. Cosa dobbiamo aspettarci da Ferrari per il GP del Bahrain? Vediamolo assieme con i dati sul passo gara.
Sainz vs Perez: coperto da Ferrari e Red Bull un intero GP nel day 2 di test del Bahrain
Il day 2 di test è stato senza dubbi quello più incoraggiante per Ferrari. Il cavallino a Sakhir ha mostrato, infatti, di poter fare bene sia sul passo gara che sul giro secco. Nella mattina è stato Leclerc a prendere la testa della classifica con un tempo di 1:31.750. Alla sera è toccato a Sainz, primo a scendere sotto il muro dell 1’30 con il tempo di 1.29.921 su gomma C4. Ciò che però ha fatto brillare la SF24 #55 nel deserto del Bahrain è stato il passo gara.
Il madrileno è sceso in pista dopo Leclerc con gomma C3 e ha iniziato la simulazione di un vero e proprio GP con tanto di pit stop. Dopo aver chiuso 14 tornate sulla C3 il #55 è entrato ai box per un pit stop e montato la gomma C2. Sono 18 le tornate chiuse con questa mescola. Ancora una sosta ed è tornato in pista con la C1 per gli ultimi 19 giri. La heat map sopra posta evidenzia le “forbici” di tempo relativi agli stint con le varie mescole. Senza dubbi lo stint su C3, il primo, è stato quello meno positivo. La finestra dei tempi è ampia e la media è quella più alta della simulazione. Complice di ciò sicuramente il carico di carburante e le condizioni della pista.
Con il secondo stint (C2) i tempi sono migliorati. La media è di 1:37.244. A colpire però è proprio la costanza mostrata da Sainz nello stint. La progressione dei tempi evidenzia difatti un usura costante ed un degrado quasi assente. Sulla C1, con macchina ormai scarica di carburante, lo spagnolo abbassa ancora i tempi, scendendo ad una media di 1:35.353.
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Lo stesso lavoro è stato fatto da Perez. La sequenza usata nelle mescole è C3-C2-C1. Come Sainz, quindi, Perez ha svolto la simulazione del GP passando dalla mescola più morbida alla più dura. La RB20 numero 11 ha iniziato la simulazione di long run su mescola C3. Dopo 10 giri è arrivata la sosta con passaggio a C2. Con questa il messicano ha coperto 21 tornate prima di montare la C1 per lo stint finale (21 giri). I dati raccolti mostrano come la mescola che ha funzionato peggio per Perez è la C2. La media dei tempi è la più alta (1:38.470) e anche la forbice è la più ampia. La stessa progressione nei giri con la C2 non convince e mostra maggiore instabilità nei tempi. Nel caso della C1 e C3, al contrario, il #11 ha mostrato maggiore costanza nei crono.
È possibile poi fare un confronto tra gli stint di Sainz e Perez. Bisogna però fare attenzione al trend più che ai tempi registrati e sottolineare come lo spagnolo abbia usufruito di una pista in condizioni migliori. Perez ha iniziato lo stint prima di Sainz, quando mancavano circa 5 ore alla bandiera a scacchi. In questa fase le condizioni erano le seguenti:
- Vento: 11.9 km/h da NordEst
- Temperatura aria: 22.9 °C
- Temperatura tracciato: 36.9°C
- Umidità: 40.0%.
Sainz ha invece iniziato lo stint a circa due ore dal temine della sessione. In questa fase le condizioni erano diverse per umidità e temperatura:
- Vento: 8.6 km/h da NordEst
- Temperatura aria: 21.1 °C
- Temperatura tracciato: 27.5°C
- Umidità: 49.0%.
A questo si aggiunge poi che Sainz ha trovato su una pista più gommata rispetto quella di Perez.
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Detto questo, dai grafici sopra posti si evidenzia una SF24 gentile sulle coperture anche su una pista non facile come quella del Bahrain. La progressione dei tempi evidenzia una ottima gestione delle gomme, specie su C1 e C2. È proprio con la C2 che nascono le difficoltà per Perez con un andamento più instabile dei tempi. Su C3 e C1 invece il trend è simile. Si osserva poi come Sainz abbia allungato di più gli stint sulla C3, mentre Perez quelli su C2 e C1.
Al netto delle condizioni sopra citate, le medie evidenziano come tutti gli stint della SF24 #55 siano stati più competitivi di quelli della RB20 #11 a parità di gomma, specie per la C1. Il madrileno attacca con 35.5 e lo mantiene per tutto lo stint. Sul finale scende poi sul 34.9 a dimostrazione delle doti di gestione della SF24. Perez attacca invece con 37.7 non scendendo mai sui tempi dello spagnolo.
Verstappen vs Leclerc: i dati del day 3 di test del Bahrain
Al day 3 di test del Bahrain è stata la volta di Leclerc per Ferrari e Verstappen per la Red Bull nella simulazione di long run. A chiudere la sessione in testa è stato ancora Leclerc con un crono di 1:30.322. Secondo Max con 1:30.755. Nonostante questo il campione del mondo in carica ha dato prova, nell’ultima sessione di test, di essere ancora l’uomo da battere. I tempi parlano chiaro.
L’ Olandese è stato un martello su tutte le mescole. Il primo stint è stato con la C1. Il #1 ha iniziato lo stint con un tempo di 1:37.4 e mantenuto per 12 giri di fila il tempo sull’ 1.37 migliorandosi giro dopo giro. Il massimo registrato è di 1:37.400 mentre il minimo è di 1:36.800. 1:37.067 la media dei tempi. Sulla C3 le cose non sono andate diversamente. Ancora una volta la forbice dei tempi è limitata. Il massimo registrato nella simulazione di long run su C3 è di 1:37.700 mentre il minimo è di 1:37.000. La media 1:37.219.
Più indietro Lelcerc su Ferrari nei long run rispetto a super Max con pari condizioni di pista. Il monegasco ha completato un primo stint di 15 giri con la C1. Il tempo di attacco (1:36.300) è stato più basso di circa un secondo di quello di Max. Tuttavia mentre il #1 è andato migliorandosi nello stint, il #16 dopo un primo miglioramento ha visto un aumento progressivo dei tempi con un massimo di 1:37.200. La media (1:36.367) è comunque più bassa di quella registrata dall’olandese ma la tendenza e la progressione dei tempi di certo non incoraggia.
Lo stesso vale poi per la C3. Il primo crono dello stint è stato di 1:37.100, ancora una volta più basso di quello di Verstappen (1:37.700) ma la progressione dei tempi conferma la tendenza sopra vista e sottolinea come sia ancora Max l’uomo da battere.
Conclusioni
La Ferrari del Bahrain è migliorata rispetto la SF-23. I dati delle simulazioni di long run lo confermano. La SF24 è parsa nei test come una vettura semplice da mettere a punto e gentile sulle coperture. La conferma arriva anche dagli on-board. Le correzioni fatte dai piloti alla guida sono davvero poche a conferma del bilanciamento della vettura. Questo, tuttavia, non significa che Ferrari sarà il team da battere nel 2024, almeno per ora. Non possiamo difatti ignorare le prestazioni di Red Bull e i successi del team di Milton Keynes degli ultimi anni.
C’è poi l‘incognita sui programmi di lavoro dei vari team. Gli stint di Sainz e Perez del Day 2 eliminano ogni dubbio sul carico di carburante. Entrambi hanno coperto un intero GP per i giri percorsi e dunque erano a pieno carico (100kg). Resta il dubbio sulle mappature motore e se Red Bull abbia spremuto a pieno nei long run la PU Honda RBPTH002, specie visti i tempi di Perez, e se Ferrari lo abbia fatto con lo 066/10.
Ovviamente è presto per trarre conclusioni. Quello che è certo però è che Ferrari in Bahrain con la SF24 ha fatto un salto in avanti rispetto la SF-23 ed i segnali ci sono. Difficile capire dove sono i rivali anche guardando a McLaren e Aston Martin.
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