Red Bull torna a dominare in Giappone, con la Ferrari che insegue. Ecco le analisi di passi gara e strategie dei team a Suzuka!
Dopo la sconfitta in Australia, la Red Bull fa il pieno di punti, con una doppietta in qualifica e in gara. La Ferrari si riconferma prima inseguitrice, dimostrando un’ottima gestione del passo gara e della strategia con entrambi i piloti, riuscendo a superare le McLaren. Vediamo insieme quelle che sono le analisi dei passi gara a Suzuka!

Partiamo proprio dal passo gara, dove la Red Bull è davanti con entrambe le macchine, con Verstappen che segna il giro veloce. Chi colpisce è Sainz, con un passo praticamente identico a quello di Perez, segno che anche a Suzuka, pista notevolmente dura sulle gomme, la Rossa riesce a tenere testa agli avversari.
Dietro troviamo le McLaren e Alonso, con il team Papaya che ci si aspettava potesse lottare facilmente per il podio, viste le caratteristiche della pista molto favorevoli alla loro vettura. Leclerc ha ottenuto solo il 7° miglior passo, dato però influenzato dal traffico in cui il monegasco si è trovato partendo dalla P8 e dalla strategia a sosta singola che ha dovuto intraprendere per massimizzare la rimonta, che lo ha portato a tagliare il traguardo in quarta posizione. Se avesse attuato una strategia a due soste e quindi dovuto gestire “meno”, avrebbe probabilmente pareggiato il passo di Sainz.
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I distacchi

Focalizzandoci sul distacco medio notiamo come tutti i top team siano abbastanza ravvicinati tra di loro: in Australia, il distacco preso da Perez su Sainz era di mezzo secondo, mentre a parti invertite in Giappone il distacco tra i due è di un decimo e mezzo. La figura che emerge è quella di un Perez che, a differenza di Verstappen, sarebbe stato attaccabile se Sainz gli fosse partito subito dietro, senza perdere secondi preziosi a inizio gara dietro Norris. Tuttavia, considerando che la Red Bull ha già giovato del primo significativo sviluppo della stagione al contrario di Ferrari l’impressione è che, a maggior ragione in caso di un calo di Perez nel corso della stagione il mondiale costruttori possa essere meno dominato del previsto.
Strategie e pit stop
Un aspetto fondamentale di questa gara è stata la strategia. Se da un lato la Ferrari ha azzeccato la strategia soprattutto con Leclerc (decisa in corso d’opera con molti team radio tra pilota e muretto), Mercedes e McLaren hanno entrambe commesso gravi errori, con entrambi i piloti della Mercedes che si sono lamentati più volte, e un Norris che (come noi) non è riuscito a spiegarsi il secondo pit stop così anticipato.

Charles Leclerc è stato l’unico pilota dei top team a far funzionare la strategia ad una sosta: grazie ad un primo stint magistrale per quanto riguarda la gestione della gomma, ha fatto durare la media quasi quanto una gomma dura, permettendogli di non perdere tempo nel traffico e di arrivare a fine gara difendendo la posizione sulla McLaren di Norris.
Un’ottima Ferrari dal punto di vista strategico e di gestione, con Leclerc che negli ultimi giri del suo primo stint è andato a pareggiare addirittura i tempi di Verstappen.

Non solo strategie, passi gara e gestione: un altro punto di forza della Rossa restano i pit stop, con una media trascorsa in pit lane solamente di due decimi più lenta di Red Bull, che ha segnato un super pit stop di 2.0 secondi.
L’ultima resta sempre la Sauber, che sembra non aver risolto del tutto i problemi relativi alle loro attrezzature (si sospetta che il problema sia un dado troppo facile da spanare).
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Crediti immagine di copertina: OA Sport