F1 | GP USA – Analisi Telemetrie Qualifiche: La Ferrari era in lotta per la Pole?

Russell a muro, Norris in pole. Dai dati però Red Bull e Ferrari avrebbero potuto “rubare” la prima casella al #4 di McLaren: ecco l’analisi delle telemetrie del GP di USA.

Così si chiudono le qualifiche del GP di USA, 19-esima tappa del mondiale di F1 2024. Russell a muro, Norris ringrazia e prende la pole. Il suo tempo: 1:32.330. Dietro di lui, separato da un nulla, Verstappen (1:32.361). Seconda fila tutta Ferrari, con Sainz e Lecerc. Senza la bandiera gialla, tuttavia, la pole si sarebbe decisa solo nelle ultime curve. Dai primi due settori sia il #55 di Ferrari che il #1 di Red Bull avevano le carte in regola per soffiare la pole all’inglese. Vediamo assieme, con l’analisi delle telemetrie, come Norris ha preso la pole del GP di USA.

Analisi microstettori: Ad Austin la lotta è a 3

La McLaren firma la pole, ma non è la migliore ad Austin. Dall’analisi dei microsettori, è evidente come negli USA ci sia equilibrio tra la MCL38 #4 e la RB20 #1. Invitata alla festa anche la SF-24 #55.

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Microsettori qualifiche GP USA- Credits: Filippo Pesavento per PaddockNews24

Nel primo settore, quello più tecnico, à la RB20 di Max Verstappen ad avere la meglio. Tra i curvoni dello snake la RedBull #1 mette in mostra tutte le sue doti di carico. Posteriore ben piantato a terra e anteriore robusto. La sequenza è impeccabile. È suo il fucsia nel primo settore. 24.868s contro 24.992s di Norris che ha la meglio solo tra le curve 2 e 3. In difficoltà il #55 che non lascia il segno in nessun tratto. 25.090s il suo parziale.

Nel secondo settore la storia è diversa ed è la McLaren ad avere la meglio. La RB20 ha carico e i microsettori parlano chiaro. Il fucsia è di Verstappen nella 7, nella 8, nella 11 e nella 12. Sui rettilinei del COTA però è la McLaren e brillare. Questo basta a Norris a fare suo il secondo settore con 36.887s contro i 36.986s dell’olandese. Da segnalare anche il fucsia di Sainz nella parte centrale del lungo rettilineo. 37.061s il suo parziale. È sua la Top Speed registrata sul giro: 330 km/h.

Nel terzo settore c’è equilibrio tra i team e la lotta diventa a tre. Inizia Sainz con il fucsia nella 13. Poi Norris nella 14-15 e di nuovo Sainz nella 16. Tra la 17 e la 19 è Max ad avere la meglio mentre le ultime due curve strizzano l’occhio a Norris. È del #4 il best sector di 30.451s. Seguono Sainz e Verstappen con 30.501s e 30.507s.


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Anomali, in un certo senso, i dati sulla Top Speed. La McLaren, difatti, pur facendo la differenza sul lungo rettilineo è quella con la velocità di punta più bassa. 327 km/h la Top Speed registrata per Norris, 325 km/h quella di Piastri. Più veloci Sainz e Verstappen con 330km/h e 329 km/h.

Top Speed qualifiche GP USA- Credits: Filippo Pesavento per PaddockNews24

Ad ogni modo, i dati trovano risposta in un assetto più carico per il duo papaya, allo scopo di minimizzare il degrado delle coperture in vista della gara.

Analisi telemetrie: Verstappen a tavoletta nello snake!

Quanto visto dall’analisi dei microsettori trova conferma nell’analisi delle telemetrie delle qualifiche del GP di USA. A fare la differenza nel primo settore è Max Verstappen. Dai dati GPS emerge come i tre team siano in linea fino a curva 3. È proprio a partire da qui che i bibitari fanno la differenza. La RB#1 è la più veloce in tutta la sequenza e sembra scorrere sui binari più che in pista. Non è un caso che l’olandese è l’unico a tenere tutto il piede giù nello snake. 244km/h la sua media di velocità, 239 km/h quella di Norris.

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Analisi telemetrie qualifiche GP USA- Credits: Filippo Pesavento per PaddockNews24

La differenza nel secondo settore invece la fa Norris. Il #4 esce bene dallo snake e porta tanta velocità in curva 8. Questo gli permette di accendere un fucsia nel tratto 9-10. La storia si ripete in curva 11 con l’inglese più veloce degli altri due.

Nel terzo settore i tre team, come già detto, sono allineati e i piccoli dettagli fanno la differenza. Si nota come Verstappen tende a ritardare la frenata rispetto a Norris in ogni curva.

Allineate, grosso modo, le curve di potenza dei tre team a conferma del fatto che in McLaren la bassa velocità di punta è legata ad un assetto più carico.

Senza la bandiera gialla, le cose sarebbero andate diversamente?

“Con i se e con i ma non si scrive la storia”. La classifica vede Norris in pole ad Austin con il giro veloce di 1:32.330. Dietro di lui Verstappen a +0.031. Questo il dato di fatto.

Senza Russell a congelare i tempi però, proprio le ultime curve avrebbero assegnato la Pole. Dai parziali del secondo stint, di seguito posti, è evidente il miglioramento per il #1 e il #55. Sia Sainz che Verstappen se la sabbero giocata fino alla fine con Norris.

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Parziali secondo stint- Credits: Davide Allegretti per Paddock News

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Crediti di copertina: Scuderia Ferrari HP on X

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