F1 | McLaren: la MCL38 di Norris e Piastri è la monoposto più completa

La McLaren MCL38 di Norris e Piastri ha beneficiato di aggiornamenti aerodinamici che hanno consentito alla monoposto papaya di volare nel dritto del Kemmel a Spa

La McLaren MCL38 si conferma una monoposto camaleontica, capace di trovarsi a proprio agio su ogni tipologia di pista. La monoposto di Norris e Piastri sembra essere tecnicamente il punto di riferimento della griglia di F1.

McLaren Norris MCL38
Lando Norris si ferma ai box durante il GP del Belgio/ crediti: McLaren (@McLarenF1)X

Di recente, le monoposto del team McLaren hanno sempre faticato più del dovuto nei circuiti veloci. Un esempio è Montreal, pista sulla quale la MCL38 non ha brillato, complice un equilibrio aerodinamico ancora da rifinire. Analizziamo gli accorgimenti aerodinamici che hanno consentito alla MCL38 di essere veloce anche in Belgio.

L’ala posteriore portata a Spa Francorchamps

Sul circuito belga, i tecnici di Peter Prodomou hanno introdotto un nuovo concetto di ala posteriore, generalmente più scarica della precedente e pensata esclusivamente per piste veloci. Il profilo principale non presenta un’eccessiva forma a cucchiaio, ma un bordo d’entrata alto e dritto.

McLaren MCL38 Norris
Dettaglio della MCL38 di Oscar Piastri all’interno dei box/ crediti: McLaren (@McLarenF1)X

L’ala mobile presenta una forma più curva, condita da forme sinuose e arrotondate anche nella zona laterale dei supporti, questi ultimi ridotti e sagomati. Si può ipotizzare che questi accorgimenti servano per ridurre il drag nei lunghi rettilinei di piste come Monza o Las Vegas. Per Spa, l’ala in questione era dotata anche di un piccolo nolder.


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Constatata la riduzione della resistenza delle ali delle monoposto papaya, risulta ormai scontato che la McLaren MCL38 di Norris e Piastri sia una monoposto in grado di generare tanto carico efficiente dal fondo, oltre che dalle diverse configurazioni della beam wing. Ecco spiegato perché, nonostante l’ala posteriore scarica, la monoposto papaya è stata comunque in grado di conservare una buona velocità nel secondo settore del circuito belga.

Norris e Piastri hanno sofferto più del dovuto sulla pioggia, ma hanno poi beneficiato di un assetto più scarico alla domenica: Norris ha toccato i 350,5 km/h, mentre Piastri ha superato i 348,9 km/h.

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Il box McLaren festeggia il secondo posto di Oscar Piastri al termine del GP del Belgio/ crediti: McLaren (@McLarenF1)X

Non male, se si pensa che la MCL38 era nata come una monoposto forte nei circuiti lenti, ma che presentava difficoltà in quelli veloci. La vettura per vincere non manca, ma serve qualcosa di più dall’intero box McLaren per poter sfidare Red Bull e Max Verstappen.


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