Nel 2024 le gallerie del vento tornano protagoniste. Aston Martin è già al lavoro sulla sua nuova galleria interna, mentre RedBull punta a renderla operativa entro il 2026.
Al contrario di come si possa pensare, la realizzazione di una nuova galleria del vento non porta automaticamente a un miglioramento delle performance in pista. L’ex aerodinamico Jean-Claude Migeot, che ha lavorato in F1 e nello sviluppo di gallerie del vento, spiega che il processo è molto più complicato di quanto sembri.
“Non si ottengono vantaggi immediati“, afferma. “Dopo la costruzione, il tunnel deve essere messo a punto e calibrato, un lavoro che può durare mesi e che è essenziale per assicurarsi che i dati raccolti siano accurati e affidabili.”
Le gallerie e la correlazione
Un aspetto di cui si sente spesso parlare è la “correlazione”, ovvero la capacità di confrontare i dati provenienti dalla galleria con quelli che si ottengono in pista. Ad esempio, se un nuovo componente testato in galleria promette guadagni significativi in termini di deportanza, potrebbe non comportarsi allo stesso modo una volta montato sulla vettura. Quest’anno, alcuni team, tra cui Ferrari e Aston Martin, hanno visto i propri aggiornamenti peggiorare le performance delle vetture invece di migliorarle, confermando la difficoltà di ottenere una correlazione perfetta.
Migeot sottolinea che, pur non essendo possibile riprodurre esattamente le condizioni della pista in galleria, l’importante è che la differenza tra i dati di laboratorio e quelli reali resti costante nel tempo. “Non ci sarà mai una corrispondenza perfetta, ma se i miglioramenti ottenuti in galleria corrispondono a un miglioramento in pista, si risparmia molto tempo“, spiega.
Il processo di ottimizzazione delle gallerie del vento è lungo e pieno di ostacoli, complicato da variabili difficilmente riproducibili in laboratorio, come la temperatura e lo stato delle gomme. Con il tempo i dati rendono il sistema più preciso ma per scombussolare il sistema può volerci poco. Ogni cambiamento nelle condizioni, infatti, come un aggiornamento nelle gomme o un cambio regolamentare, costringe i tecnici a rielaborare i dati già in possesso.
In sostanza, non basta costruire una nuova galleria del vento per ottenere subito risultati. È un processo complesso che richiede tempo, pazienza e un attento lavoro di calibrazione e correlazione. Dunque è solo con il tempo che i team riusciranno a trarre i tanto sperati vantaggi.
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