Il secondo team principal più longevo in F1, Toto Wolff confessa i problemi di salute mentale che lo hanno portato a rivolgersi da uno psicologo.
Il team principal della Mercedes, Toto Wolff, ha parlato apertamente dei problemi di salute mentale con cui ha dovuto fare i conti durante la carriera. Wolff ha iniziato il suo percorso in F1 nel 2009 acquistando una quota della Williams, diventandone poi direttore esecutivo nel 2012, prima di unirsi alla Mercedes nel 2013. L’austriaco ha portato la Mercedes a raggiungere un record senza precedenti di otto titoli costruttori consecutivi tra il 2014 e il 2021, oltre ad assistere Lewis Hamilton nella sua crescente scalata al successo.
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Eppure non è sempre stato tutto rose e fiori, anzi, ci sono stati momenti in cui Toto Wolff ha dovuto affrontare unq serie difficoltà con la sua salute mentale.
Noi spettatori del Circus tendiamo sempre a idealizzare le persone che ne fanno parte come qualcosa di completamente distante dalla nostra realtà, eppure, anche loro sono esseri umani, e in quanto tali, provano delle emozioni, a volte difficili da gestire.
Il capo della Mercedes si è aperto in maniera molto onesta: “La mia formazione, a tratti difficile, ha influenzato il resto della mia vita. Ho dovuto affrontare molte sfide. Per mesi, non riuscivo a pensare con lucidità. Tuttavia, ho compreso che da tutto questo derivano anche numerosi benefici. Ho un superpotere”
Il superpotere
Toto per avere solo 52 anni sembra aver vissuto mille vite. Già, perchè anche lui è stato un pilota per un breve periodo, gareggiando nella Formula Ford austriaca, ottenendo una vittoria di classe alla 24 Ore del Nürburgring nel 1994. Parallelamente ha intrapreso una carriera nel mondo degli affari dopo aver studiato all’Università di Economia di Vienna, fondando due società di investimento.
“Venivo ospitato alle feste e lì guardavo le persone di successo divertirsi, mi ricordo che pensavo: ‘Loro non soffrono come me, ecco perchè sono i migliori.’ A distanza di 20 anni, li ho superati e non l’avrei mai detto. Quello che voglio che passi è che, quando affronti delle difficoltà e sei una persona sensibile, può essere sia un aspetto negativo che positivo. Parte della forza deriva dal saper leggere le situazioni, comprendere le persone e capire chi è autentico e chi no. La sensibilità è stato il mio superpotere.“ E senz’altro Toto ha ragione, per citare il libro dell’autore Rolf Sellin “Le persone sensibili hanno una marcia in più”, ma come spiegare anche lo scrittore, è necessario trasformare l’ipersensibilità da svantaggio a vantaggio.
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Toto Wolff è sempre stato molto onesto sulla salute mentale, infatti ha rivelato più volte di essersi rivolto a uno psicologo e incoraggia le persone ad aprirsi e cercare aiuto. Lui ha provato diverse terapie, tra cui la terapia cognitivo-comportamentale, arrivando ad accumulare 350 ore di terapia.
Per lui le difficoltà quotidiane, quando non sono legate alle auto, non influiscono particolarmente sul suo umore. In confronto ad altri problemi che ha affrontato in passato, il dolore che prova ora, lo definisce “insignificante”. Lo stress quotidiano per Toto è una zona di comfort; risolvere problemi e non arrendersi, anche dopo numerose sconfitte, fa parte della sua natura. In un certo senso, è proprio fatto per affrontare giorni difficili.
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