Thomas Voss, direttore del motorsport di ADAC, in un’intervista ha reso noti quali sono i piani per il futuro delle GT3 nel DTM.
Il DTM ha una gestione solida, dopo il passaggio da ITR ad ADAC e l’adozione delle vetture GT3. Sebbene si sia più volte invocata una collaborazione ufficiale col Super GT, al momento sembra essere più una suggestione che un’idea concreta. I giapponesi, infatti, riescono ancora ad attirare pubblico con le vetture di Class 1 e i costruttori hanno ancora l’interesse ad investire.
In Germania, invece, ADAC non ha molto margine di manovra e secondo Thomas Voss, direttore del motorsport di ADAC, le vetture GT3 saranno il riferimento per molti anni poichè disponibili in commercio con i loro motori a combustione e grandi volumi di vendita. Nonostante questo, però, i costi delle vetture e del campionato stanno vertiginosamente aumentando e nel 2024 ci si aspetta una drastica riduzione delle vetture in griglia. Per tenere sotto controllo i costi, oltre ad un calendario invariato, ADAC sta cercando di trovare una soluzione ai test privati, ma non tutti sono convinti della direzione che si vuol intraprendere.
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“Sostenibilità e spettacolo”
Secondo Thomas Voss i motori a combustione possono continuare ad esistere solo se alimentati da carburante sostenibile:
“Al momento non ci sono altre opzioni nel settore dei motori a combustione per i prossimi anni”, ha detto a Motorsport-Magazin. “Questa è la formula utilizzata da migliaia di auto GT3 in tutto il mondo.”
Nel DTM i team utilizzano carburante Shell composto per il 50% da componenti sostenibili e l’intenzione di ADAC è incrementare tale percentuale in futuro. Una scelta, quindi, ben precisa che riguarda soprattutto la sostenibilità piuttosto che cambiamenti in termini di piattaforma di vetture:
“Per me questo significa essere un leader tecnologico, non solo in termini di tecnologia automobilistica, ma anche in termini di sostenibilità. E un’altra parola chiave per me è intrattenimento. Nel momento in cui le tribune sono piene – non solo al Norisring, dove ciò accade sempre molto rapidamente – ma anche a Oschersleben o a Lausitzring, tutto il resto viene automaticamente: i piloti vogliono correre di nuovo lì, anche i team e anche i media mostrano interesse. Bisogna farlo per avere un bello spettacolo.”
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*Immagine di copertina, Gruppe C Photography