DTM | Gli obiettivi del team Manthey EMA dopo una straordinaria annata: “Siamo i favoriti per il 2024, ma non dobbiamo essere arroganti”

Dopo il debutto vincente nel DTM nel 2023 il team Manthey EMA è pronto a riconfermarsi anche nel 2024 con la consapevolezza che sarà una stagione complessa.

La stagione DTM 2023 è stata una delle più intense con la battaglia fino ad Hockenheim tra Thomas Preining e Mirko Bortolotti; il team Manthey EMA si è aggiudicato sia il campionato piloti che quello a squadre, nonché il titolo costruttori per Porsche.

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Thomas Preining difenderà il titolo DTM nel 2024 col team Manthey EMA, Credit: F1inGenerale

Tuttavia, dopo aver riconfermato Thomas Preining anche per il 2024, il team tedesco deve trovare il successore di Dennis Olsen, passato in Ford. Manthey è il naturale favorito per il 2024 ma l’amministratore delegato Nicki Raeder invita alla calma:

Il pericolo più grande nel motorsport è l’arroganza. Quando commetti errori, è facile criticare te stesso”, ha detto Raeder. “È fondamentale che anche dopo aver vinto, trovi cose che puoi fare ancora meglio nelle uscite successive. Siamo riusciti a farlo e quando vedi i progressi, è ancora più divertente. Il DTM 2023 ci ha pagato dividendi sotto ogni aspetto e abbiamo avuto un’ottima risposta come squadra. Pertanto, affrontiamo il prossimo anno con una mentalità positiva”.


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Manthey-Preining, un meccanismo ben oliato

Uno dei punti di forza di Thomas Preining nel 2023 è stata la costanza; punti in tutte le gare, tre vittorie, tre pole position e otto podi. La vittoria al Norisring col sorpasso su Renè Rast è stato uno dei momenti chiave della stagione.

“Abbiamo avuto situazioni in cui abbiamo discusso a lungo dell’assetto della vettura prima delle qualifiche”, ricorda l’amministratore delegato di Manthey. “Ad un certo punto Thomas ha detto di fare ciò che pensassimo che fosse giusto e ha spinto la macchina fino alla pole position. Non è sembrato affatto arrogante, ma motivante“, ha detto Raeder. “Con questa fiducia ha dato alla squadra una valore incredibile”.

L’austriaco ha avuto nel corso della stagione una crescita costante oltre ad una spiccata maturità nel sapersi accontentare e non strafare:

“Durante la sua prima uscita con Grello, si vedeva che Thomas era nervoso e sentiva molta pressione”, ha sottolineato Raeder su una gara di lunga distanza al Nordschleife. “Tuttavia, ha sviluppato e imparato quando ha bisogno di ascoltare e quando dovrebbe farsi valere”.


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