Dopo gara 2 a Hockenheim è esplosa tutta la gioia di Mirko Bortolotti, neo campione DTM 2024. Il pilota italiano ha anche evidenziato i timori dopo gara 1.
Un weekend da sogno per Mirko Bortolotti che a Hockenheim si è laureato campione DTM 2024, trentuno anni dopo Nicola Larini. Al nativo di Trento è bastato un secondo posto in gara 2 per concludere una stagione da vero protagonista.

Nel post gara Bortolotti ha avuto modo di togliersi, come si suol dire, qualche sassolino dalle scarpe:
“La pressione non è mai stata così alta in tutta la mia vita. È stata davvero una partita psicologica, non solo in pista”, ha dichiarato a Motorsport-Total.
In effetti, nella giornata di sabato, Kelvin van der Linde aveva ribaltato tutto; pole position e vittoria in gara 1. Un vantaggio di 15 punti polverizzato nel giro di qualche ora e con due punti da recuperare:
“Siamo stati sfidati su ogni singolo elemento al massimo livello di difficoltà e ce l’abbiamo fatta. È qualcosa di molto speciale e unico. La pressione non è arrivata solo dal lato sportivo, ma anche dai media”.
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Duro lavoro e onore agli avversari
Dalla prestazione di sabato, era chiaro che la Lamborghini di Bortolotti avesse dei problemi di setup. Il duro lavoro nel post gara 1 ha pagato e ha permesso anche a Nicki Thiim di contribuire a monopolizzare la prima fila in gara 2:
“Sono andato a letto molto tardi sabato sera e sono rimasto seduto con i miei ingegneri fino alle undici per capire davvero cosa avremmo dovuto fare“, ha detto Bortolotti. “Abbiamo fatto un passo coraggioso e cambiato una parte piuttosto cruciale dell’assetto. Al Red Bull Ring abbiamo scelto una filosofia diversa che ha funzionato bene. E volevamo provarla anche ad Hockenheim ma nella prima gara questo approccio non ha portato il successo sperato. Ecco perché – e anche con l’esperienza con la macchina delle gare precedenti – abbiamo deciso di tornare alla vecchia specifica.”
Infine Bortolotti ha voluto congratularsi con Kelvin van der Linde e Maro Engel per la bellissima battaglia di questa stagione:
“Probabilmente tutti e tre meritavamo di vincere. Devo anche dire che non è successo niente di scorretto tra noi. Penso che sia davvero una cosa positiva. Si sono comportati come i campioni che sono. Allo stesso tempo, hanno cercato di fare la loro partita, il che è normale. Io ho fatto la mia.”
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*Immagine di copertina, credit: Gruppe C Photography