Torsten Schubert ha spiegato l’errore del team che ha portato al ritiro di Wittmann nella prima gara del DTM a Oschersleben. Ciò che riporta ha davvero del clamoroso.
Tutto stava filando per il verso giusto per Marco Wittmann nella prima gara stagionale del DTM a Oschersleben. Il tedesco si trovava in testa alla corsa e pregustava ormai il sapore della vittoria. Ma, al terzultimo giro, ha iniziato improvvisamente a rallentare e i suoi sogni di gloria sono andati in frantumi.
Il boss del team, Torsten Schubert, noto per la sua schiettezza, anche in una situazione così complicata non si è nascosto e ha rivelato con onestà quanto accaduto. Le sue dichiarazioni hanno davvero del clamoroso: “Marco non aveva abbastanza benzina nella sua vettura. Si è trattato di un errore del team”.
Il due volte campione viene da due stagioni abbastanza complicate in cui ha spesso lamentato una certa disparità di trattamento rispetto ai pari marca del team Schubert. Nel 2024, è stato finalmente accontentato. La compagine tedesca schiera infatti una terza BMW M4 GT3, affiancando Wittmann ai confermati Renè Rast e Sheldon van der Linde.
Una line-up davvero stellare, con tre campioni DTM che in totale fanno sei titoli. In verità il weekend di Wittmann non era partito con il piede giusto. In qualifica, aveva ottenuto soltanto il diciannovesimo tempo. A quel punto la strategia di gara da attuare era piuttosto chiara, come ha spiegato lo stesso Schubert: “Le qualifiche sono andata male e abbiamo allungato molto il primo stint di gara”.
Tutto cambia però quando, a circa metà gara, la McLaren di Ben Dorr perde la ruota posteriore sinistra e si ferma sul rettilineo di partenza. Wittmann sfrutta così una nuova regola, entrata in vigore proprio nel 2024, per portarsi in testa. Ciascun pilota deve infatti effettuare un cambio gomme obbligatorio durante la gara, ma, nel nuovo regolamento sportivo, i pit eseguiti durante Safety Car e Full Course Yellow non vengono più conteggiati fra questi.
Wittmann ha però imboccato la corsia box proprio pochi secondi prima che il direttore di gara esponesse la Full Course Yellow, a cui ha poi fatto seguito l’ingresso della Safety Car. Un gran colpo che gli ha permesso di rientrare in pista in testa, davanti alla Ferrari di Jack Aitken, poleman e leader della gara fino ad allora.
“Siamo stati fortunati ad avere la FCY proprio quando siamo entrati ai box, altrimenti non saremmo saliti sul podio solo con le nostre forze. Ci sarebbe comunque piaciuto prendere i punti e regalare a Marco una bellissima vittoria”, ha proseguito Schubert.
A quel punto, la situazione per Wittmann si era fatta davvero in discesa. La sua M4 GT3 montava infatti gomme nuove e più fresche rispetto agli inseguitori. E così, quando a 15 minuti dalla fine la Safety Car è rientrata ai box, ha facilmente gestito la situazione fino appunto al problema, giunto a soli 4 minuti dal termine.
Schubert ha snocciolato il problema, affermando come sia stato l’andamento delle qualifiche a complicare la situazione. La sessione è infatti iniziata con grave ritardo a causa di un incidente durante l’ADAC GT Masters. Le riparazioni del guardrail hanno richiesto diverso tempo e questo ha avuto come conseguenza il posticipo di diversi minuti delle qualifiche del DTM.
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In più, la Lamborghini di Nicki Thiim, finita contro le barriere in curva 1, ha provocato l’esposizione della bandiera rossa. Questo ha fatto sì che le qualifiche terminassero alle 11:30, anziché alle 10:15 come da programma, rendendo la situazione piuttosto convulsa all’interno della squadra.
“Le vetture sono rimaste per diverso tempo in parco chiuso”, ha spiegato Schubert, “e ciò ha reso la situazione frenetica verso ora di pranzo, prima della partenza, anche perché dovevamo effettuare alcuni cambiamenti di assetto. Abbiamo commesso un errore perché quando abbiamo riempito il serbatoio mancavano esattamente 20 litri”.
“Ad essere onesti, devo dire che, quando abbiamo analizzato il problema, speravo segretamente che si trattasse di un guasto tecnico e non di una mancanza di benzina. Mi dispiace molto per Marco. Dobbiamo solo essere sicuri che una cosa del genere non si ripeta più. Dobbiamo rimanere calmi anche in situazioni stressanti e ognuno deve svolgere il compito che gli è stato assegnato”.
Schubert preferisce però ragionare da uomo squadra e non sarà preso alcun provvedimento con il responsabile del misfatto, che potrà continuare a lavorare nel team: “Il ragazzo è ancora distrutto e probabilmente ha dormito male proprio come me”.
“Dobbiamo sostenerci come team. Ci siamo seduti insieme, ne abbiamo discusso sabato sera e non abbiamo incolpato nessuno. Abbiamo sbagliato insieme perché nessuno di noi ha causato la frenesia crescente ed ecco che è arrivato l’errore. Abbiamo sofferto tutti insieme a causa di questo”, ha concluso il capo del team che porta il suo nome.
[Credits immagine di copertina: BMW M Motorsport]
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