Febbraio 11, 2025
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24 ore di Daytona 2025 | Risultati finali: Porsche vince ancora in volata, Ford trionfa in GTD-PRO

20° successo per Porsche alla 24 ore di Daytona in volata su Acura, trionfo per Ford in GTD-PRO: i risultati finali

La 24 ore di Daytona 2025 è andata ormai in archivio, con il secondo trionfo consecutivo per la Porsche #7 Penske, con al volante Felipe Nasr, Laurens Vanthoor e Nick Tandy: le Porsche 963 hanno spesso guidato le tabelle dei risultati durante la corsa, e alla fine hanno potuto sfruttare i numeri, essendo l’unico team factory rimasto con due auto in lotta, la strategia, la posizione in pista e un passo gara comunque secondo a nessuno per riconfermarsi.

Questa è la ventesima affermazione di Porsche alla 24 ore di Daytona, e per Nick Tandy è l’ultimo tassello per completare il grande slam delle 24 ore, dopo Le Mans (2015), il Nurburgring nel 2018, e Spa nel 2020. È curiosamente il primo pilota nella storia ad ottenere questo traguardo, sempre al volante di auto Porsche.

Chiude seconda la Acura #60 Meyer Shank Racing (Blomqvist/Dixon/Braun/Rosenqvist), che nell’ultima ora ha rimontato da quarta a seconda con Tom Blomqvist, sfruttando i problemi della BMW #24 RLL, che chiude quarta e superando nel finale la Porsche #6 di Estre-Jaminet-Campbell, terza al traguardo. La BMW #24 di Vanthoor-Magnussen-Eng-Marciello la sola M Hybrid V8 rimasta nel giro di testa, ha avuto un finale di gara deludente dopo che era parsa in grado di attaccare le Porsche: un grosso problema di vibrazioni dalla clip anteriore ha impedito a Vanthoor di massimizzare il potenziale e andare all’attacco nell’ultima ora.

Le ultime due ore sono state caratterizzate da una sola caution, allo scoccare dell’ultima ora, causata dall’incidente della Lamborghini #45 WTR di Formal, che ha portato alle caotiche soste finali e a un’ultima ora vissuta da gara sprint.


I riassunti della 24 ore di Daytona 2025:

Il replay della 24 ore di Daytona 2025


Classifica finale 24 ore daytona risultati

Risultati finali (non ufficiali)

GTP: Porsche contiene BMW e Acura per la vittoria

Le ultime due ore, passo dopo passo:

Alla ripartenza dopo la penultima FCY, Nasr e la Porsche #7 erano al comando davanti alla BMW #24 di Vanthoor, e alla Porsche #6 di Estre, che si trova però davanti la Cadillac #10, doppiata.

Dries Vanthoor prova l’attacco su Nasr, ma viene respinto alla Kink dopo oltre un chilometro di testa a testa.


Il primo passaggio nel traffico GT poi si dimostra vantaggioso per Estre, che lo sfrutta per superare Vanthoor e riportare entrambe le Porsche al comando.

Poco dopo però la direzione gara gli impone di restituire la posizione per un taglio di chicane avvenuto alcuni attimi dopo il sorpasso. Estre lo fa, ma furbamente perde il meno possibile e controattacca subito, passando definitivamente in seconda piazza.

Un contatto spenge i sogni di gloria di BMW

Nelle penultime soste, con 70 minuti alla fine, la Porsche #6 su cui è salito Campbell sopravanza la Porsche #7 ora nelle mani di Nasr, che viene superata anche dalla BMW #24 di Vanthoor. I tre sono separati da 4 secondi circa.

Vanthoor torna all’attacco, ma nel traffico si scontra con la Ferrari #021 di Calado, uno scontro da cui apparentemente esce indenne, salvo soffrire di crescenti vibrazioni all’anteriore. Poi, prima che possa fermarsi sotto bandiera verde, arriva provvidenziale la caution.

Le soste vedono la #24 e la Porsche #7 montare gomme nuove a differenza della #6, mentre dietro anche Blomqvist sulla Acura #60 è tornato nel giro di testa. Il problema della #24 non viene risolto sostituendo la clip anteriore, e le vibrazioni restano, anzi aumentano.

La battaglia dopo la ripartenza

L’ordine alla ripartenza vede la Porsche #6 davanti alla BMW #24, alla Porsche #7 e alla Acura #60. Nasr supera presto la BMW di Vanthoor, che tocca anche il retro della Porsche #6 e aumenta i suoi problemi. Pochi giri dopo è costretto ai box, perdendo definitivamente il giro e la terza piazza.

Blomqvist con la Acura #60 prova a incalzare le Porsche, e allora con 22 minuti alla fine Nasr sfrutta le gomme nuove attaccando Campbell alla Bus Stop. Campbell però non ci sta e risponde, ma alla fine le gomme sono dalla parte di Nasr, che si porta definitivamente al comando, involandosi verso la vittoria con la Penske #7.

Blomqvist prova in ogni modo a superare Campbell, e a 5 minuti alla fine ci va anche molto vicino, ma Campbell si difende. Il giro dopo però Blomqvist trova finalmente un sorpasso pulito su

IMSA 24 ore di Daytona #8 Tower
Courtesy of IMSA

LMP2: Tower Motorsports naviga sopra i guai degli altri

La #8 Tower Motorsports di Sebastien Bourdais, John Farano, Job Van Uitert e Sebastien Alvarez vince in LMP2, e il bello è che Bourdais non ha dovuto fare magie. Ha solo sfruttato al meglio i problemi tecnici della #88 AF Corse e della #99 AO Racing, e infine lo scontro tra la #18 ERA Motorsport di Chatin e la #52 PR1 di Beche per passare al comando in solitaria. Chiudono sul podio la United #22 di Di Resta-Goldburg-Lindh-Allen, attardata dalle penalità, e la #74 Riley di Fraga-Massa-Robinson-Burdon.

Le ultime due ore, passo dopo passo:

Dopo il KO tecnico per la #88 AF Corse, che ha causato la caution che ha chiuso la 22a ora, il leader LMP2 è stato colpito di nuovo dalla sfortuna.

Alla ripartenza Rasmussen (#99 AO Racing) guida su Bourdais (#8 Tower) e Di Resta (#22 United), una situazione che prosegue fino alla prima sosta, quando il cofano di “Spiky” viene alzato per lavorare sui problemi elettrici della vettura. Anche per la #99 un problema tecnico blocca quindi la strada verso il Rolex.


Bourdais sulla #8 Tower poi esce davanti alla #22 United di Di Resta nell’ultimo ciclo di soste, rilanciandosi verso il penultimo stint. Alle spalle di questo duo troviamo la #52 PR1 Mathiasen di Mathias Beche, che torna in lotta con la FCY.

Le soste però vedono la #18 ERA Motorsport di Paul-Loup Chatin saltare davanti a questo gruppo, e guidare alla ripartenza, con la #22 United che poi riceve un drive through per infrazione in pit lane.

La lotta tra Chatin, e la #52 PR1 di Beche, passata davanti a Bourdais, prosegue tranquilla fino a 24 minuti alla fine, quando la #18 ERA Motorsport va in testacoda dopo un contatto proprio con la #52, la quale viene penalizzata.

Sebastien Bourdais e la #8 Tower Motorsports si portano così in prima posizione, rimanendoci.

GTD-PRO: la Mustang conquista Daytona

Courtesy of IMSA

Un anno dopo il suo debutto, la Ford Mustang GT3 ottiene la sua prima vittoria in IMSA e in una 24 ore. Le Ford sono partite in prima fila, e sono sempre state in lotta, ma il fattore decisivo è stata l’ultima sosta, e sopratutto l’ultima ripartenza, una folle baraonda vinta da Dennis Olsen, che con i compagni della #65 Frederic Vervisch e Christopher Mies è il vincitore di questa edizione. Chiude sul podio la Corvette #3 di Garcia-Sims-Juncadella, davanti all’altra Ford, la #64 di Rockenfeller/Cindric/Priaulx.

Come sono andate le ultime due ore:

La gazzarra alla penultima ripartenza vede Mies sulla Ford #65 al comando, davanti alla BMW #1 di Kelvin Van Der Linde, superata nelle soste sotto caution.

Kelvin Van Der Linde però presto riporta la BMW #1 Paul Miller Racing, mentre dietro le Corvette #4 di Varrone e #91 Trackhouse di Zilisch recuperano posizioni e terreno.

Heinrich sulla Porsche #77 AO Racing però controsorpassa Varrone e prova a seguire il duo BMW-Ford, che rimane in lotta.

La caution butta tutte le strategie all’aria, e nella lotta in pit lane a vincere è la Corvette #4 di Varrone, che guida il gruppo alla ripartenza, ma non per molto.

Di nuovo infatti la Ford #65 di Dennis Olsen scatta meglio degli altri, mentre ha la peggio la Porsche #77 AO Racing “Rexy” di Heinrich, costretta ai box dopo aver perso il paraurti.

Dietro a Olsen troviamo le due Corvette e la BMW #1 Paul Miller Racing con al volante Kelvin Van Der Linde, ricomponendo i quattro protagonisti della gara. Sims sulla Corvette #3 prova l’attacco, ma si espone troppo e lascia un’opportunità per Van Der Linde, che prova l’attacco alla Bus Stop, un attacco che Sims respinge.

Con 12 minuti alla fine Van Der Linde attacca ancora Sims, e passa in seconda posizione, ma solo per poco. Prima Sims lo supera a sportellate, e poi Varrone con la #4 lo tampona in curva 1, ricevendo un drive through. La Ford #64 passa così sul podio.

Degno di nota il sesto posto della Ferrari #81 Dragonspeed di Rigon-Neubauer-Costa-Molina: le ultime ore sono state torride per le 296, tanto che solo la #81 e la #50 in GTD sono giunte nel giro di testa, ma malgrado la mancanza di passo sono riusciti a sfruttare la lotta davanti per recuperare posizioni.

Courtesy of IMSA

GTD: AWA regala a Corvette la vittoria 24 ore daytona risultati

La Corvette #13 AWA di Matthew Bell, Lars Kern, Marvin Kirchhoefer e Orey Fidani era stata al comando durante l’ultimo quarto di gara, ma dopo la penultima ripartenza aveva perso la prima posizione a vantaggio della Porsche #120 Wright. Anche qui la caution è stata decisiva, con Bell che è riuscito a scattare bene, e poi a battere la Aston Martin #27 Heart of Racing di Drudi che era riuscito a superarlo. Chiudono sul podio la Porsche #120 Wright di Guven-Adelson-Skeer-Sargent, a lungo protagonista della corsa, e proprio la Aston #27 di Drudi-Stevenson-Robichon-Gamble.

Le ultime due ore, passo dopo passo:

Alla ripartenza dalla penultima caution Guven non ha perso tempo, riportando al comando la Porsche #120 Wright, mentre la Corvette #13 AWA di Bell è scivolata al quarto posto, dietro alla Lambo #45 WTR di Formal e alla #57 Winward di Auer.

Verso la fine dell’ora la Mercedes #57 Winward di Auer passa davanti a Formal e si mette all’inseguimento di Guven, poi arriva l’incidente della #45 WTR di Formal, che rompe una sospensione nella zona della Speedway 1.

La caution si rivela però una saetta dal cielo per la Porsche #120 Wright, costretta a una sosta di emergenza per non finire a secco.

La sosta finale sconvolge la classifica, con la Ferrari #50 di Riccardo Agostini, fin qui ai margini della top-10, che rientra davanti alla Aston #27 Heart of Racing di Drudi e alla BMW #96 di Foley.

Questa situazione alla ripartenza dura solo pochi attimi, la Corvette #13 AWA di Matthew Bell passa al comando davanti alla Aston #27 Heart of Racing di Drudi e alla BMW #96 di Foley, complice anche un contatto tra la #50 e la Mercedes WInward #57 di Auer. Drudi poi supera Bell per la prima posizione, portando al comando la #27 Heart of Racing, e assaporando quindi il gusto di una seconda 24 ore in 7 mesi dopo quella di Spa.

Bell però non si arrende, si ricompone, e con 16 minuti alla fine piazza il sorpasso sulla Aston nell’International Horseshoe. Dietro alla Corvette troviamo la Porsche #120 Wright, con Guven che pure trova il sorpasso sul pilota italiano.

In copertina: Photos Courtesy of IMSA


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