La 24 Ore di Le Mans ha trasposto nel WEC, per quanto parzialmente in due diverse classi, la competizione tra alcuni piloti che nel 2024 si sono abitualmente confrontati sulle piste dell’IndyCar Series
L’edizione numero 92 della 24 Ore di Le Mans ha riprodotto nel WEC, anche se a distanza, alcuni ‘incroci’ tra piloti che nel 2024 sono iscritti al Campionato IndyCar Series. Cinque in particolare e tutti con vetture differenti. Scott Dixon, Alex Palou e Romain Grosjean, tra le Hypercar. Contestualmente, nella classe LMP2, hanno gareggiato Nolan Siegel e Kyffin Simpson.
L’iberico e il neozelandese hanno pilotato, rispettivamente, le Cadillac V-Series.R ‘ufficiali’ – numero 2 e 3 – portate in pista col supporto del Chip Ganassi Racing. Grosjean, invece, ha fatto parte dell’equipaggio che ha condiviso Lamborghini SC63 LMDh numero 19 dell’Iron Lynx. Dixon non ha visto la bandiera a scacchi, a differenza dei due europei alla guida dei prototipi e degli stessi Nolan Siegel e Kyffin Simpson.
Non vanno dimenticate, inoltre, le Porsche 963 LMDh ‘ufficiali’ (nel WEC, come nell’IMSA), affidate alla gestione di Penske. Delle tre vetture del Porsche Penske Motorsport presenti in Francia, due hanno concluso la gara. La numero 6 – che Kévin Estre aveva condotto in pole position – si è piazzata quarta, ad un secondo e un decimo dal podio. La numero 5 è arrivata sesta, mentre la #4 si è dovuta ritirare.
I diversi esiti della ‘maratona’ transalpina
Scorrendo la classifica assoluta di Le Mans, il migliore tra gli alfieri dell’IndyCar è stato Alex Palou. La V-Series.R LMDh numero 2 (quella che prende parte a tutto il Campionato), condivisa dallo spagnolo con Earl Bamber e Alex Lynn si è classificata settima. Problemi meccanici hanno invece estromesso dalla corsa l’equipaggio numero 3 – secondo al via – formato da Sébestien Bourdais, Scott Dixon e Renger van der Zande.
Le due SC63 dell’Iron Lynx hanno invece completato le loro 24 Ore. Decima la numero 63, guidata da Edoardo Mortara, Daniil Kvyat e Mirko Bortolotti. Grosjean, Matteo Cairoli e ad Andrea Caldarelli sulla #19, invece, hanno ottenuto la tredicesima piazza. A conti fatti, dunque, il doppio arrivo al traguardo ha reso il bicchiere della casa di Sant’Agata Bolognese più pieno che vuoto.

Le imprese in LMP2
Ancora di più che non tra le Hypercar, forse, la due giorni della Sarthe ha valorizzato le esperienze di altri due piloti, ai loro primi passi in IndyCar nel corso di questa stagione. Siegel e Simpson, entrambi classe 2004, hanno visto il traguardo delle LMP2.
Nella misura in cui il meteo e le neutralizzazioni hanno giocato un ruolo apicale, nell’evoluzione di gara già di per sé durissima, Siegel e Simpson hanno ottenuto un risultato di prestigio. Un valore aggiunto, per le loro ancora giovani carriere.
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Escluso dall’ultima Indy 500, il nativo di Palo Alto si è rifatto con gli interessi, vincendo nella sua categoria e classificandosi quindicesimo assoluto. L’alfiere del Dale Coyn Racing, per l’occasione, ha rappresentato la compagine britannica United Autosports. Con lui, sulla Oreca 07-Gibson GK428 V8 numero 22, sono saliti anche Bijoy Garg e Oliver Jarvis. I tre, in totale, hanno completato 297 tornate, regalandosi una grande gioia.
Al termine della 24 Ore, parlando direttamente al portale della compagine con sede a Wakefield, il californiano ha così riassunto la prestazione complessiva: “Questa era la mia prima Le Mans. Abbiamo vinto al primo tentativo, il che è stato incredibile. Non potrei essere più felice del risultato. Il modo in cui tutta la squadra ha gestito la gara, che si è svolta in condizioni così variabili, ha reso il risultato ancora più dolce“.
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Poi, ha aggiunto: “È stato straordinario che Garg e io abbiamo vinto da esordienti. Grazie alla guida di Jarvis, tutto è andato per il meglio. Il gruppo di persone di United Autosports è stato fantastico e ha fatto tutto il possibile per aiutarci“.

Decisamente promossa, è stata anche la guida di Kyffin Simpson, alternatosi in abitacolo con David Heinemeier Hansson e Fabio Scherer. Sull’Oreca 07-Gibson GK428 V8 numero 24 del Nielsen Racing, i tre piloti si sono piazzati venticinquesimi, undicesimi in LMP2 (considerando anche gli equipaggi Pro-Am).
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