24 ore di Le Mans | Risultati finali – Trionfa la Ferrari #50 in un finale pazzesco!

Ferrari vince la 24 ore di Le Mans 2024, in un finale dominato dal risparmio energia sul bagnato: i risultati

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Per la prima volta nella storia della 24 ore di Le Mans, nove auto sono arrivate al traguardo nel giro di testa, e il distacco tra il primo e il secondo alla fine era di soli 14,2 secondi: basterebbero questi due numeri per inquadrare una gara che passerà giustamente negli annali. Ma il Grand Prix d’Endurance di quest’anno è stato molto di più, la vittoria della Ferrari #50 di Miguel Molina, Antonio Fuoco e Nicklas Nielsen giunge al termine di una lotta a quattro tra Toyota, Ferrari, Porsche e Cadillac, sullo sfondo di una gara in cui la pioggia è arrivata a più riprese.

Proprio nel finale, l’arrivo di una perturbazione ha creato le condizioni per un finale inatteso: Toyota, con la #7 affidata a Josè Maria Lopez, sembrava in vantaggio, dopo un errore ai pit per la #50, che prima della pioggia si era riportata al comando, ma AF Corse è riuscita a ribaltare una situazione apparentemente senza via d’uscita a suo favore, riuscendo a coprire due stint da 13 giri per andare a conquistare la vittoria, la seconda consecutiva per Ferrari.


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Cadillac al comando dopo l’ultima Safety Car

Alla ripartenza dalla Safety Car, con 5 ore e mezzo alla fine, solo 10 auto erano rimaste nel giro di testa: la Cadillac #2, la Porsche #5, la Ferrari #83, la #50, la Toyota #7, la Porsche #6, la Toyota #8, la Ferrari #51 e infine le due Porsche di JOTA Sport.

La Porsche #5 Penske è stata effettivamente riportata indietro di un minuto dal secondo posto in cui si trovava alla ripartenza a causa di una penalità per infrazione sotto FCY, mentre la Cadillac #2 ha preso effettivamente il comando della corsa, grazie alla scelta di non fermarsi durante la Safety car. La #2 però è fuori dalla sequenza dei pit stop degli altri avversari, e in teoria deve effettuare una sosta in più.

Dietro però le Ferrari e le Toyota non demordono, rimanendo a caccia del V8 americano blu, con la Porsche #6 Penske che rimane nella mischia. La #50 con Fuoco passa Shwartzman, dopo una bella lotta a tre in cui è coinvolto ance Kobayashi. La Toyota #7 però accusa noie elettroniche, e rallenta, lasciando Buemì con la #8 all’attacco delle due Ferrari.

L’ora successiva è dominata da due splendidi duelli, tra Shwartzman e Buemì per la terza posizione, e tra Kobayashi e Estre subito dietro. Nel secondo duello, a vincere è una foratura lenta che riporta la #7 indietro, mentre Buemì con uno splendido sorpasso all’esterno alla fine ha la meglio di Shwartzman.

In tutto questo la Cadillac #2 passata nelle mani di Palou allunga, con un gran stint per il campione IndyCar. La pista è tornata asciutta e veloce, e i piloti girano sui loro tempi record.

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DPPI / FIA WEC

KO per la Ferrari #83, foratura lenta per la #7

All’inizio della ventesima ora arriva la doccia amara per la Ferrari #83: un blackout elettrico totale e un principio d’incendio costringono la 499P gialla al ritiro.

Nel frattempo le strategie si diversificano, con la Ferrari #51 che monta gomme medie, più adatte alle temperature alte, mentre Palou sulla Cadillac #2 e Kobayashi sulla #7 lottano a suon di giri veloci.

C’è però un’altra foratura lenta per la #7, che riporta la GR010, passata nelle mani di Josè Maria Lopez, in quinta posizione. Lopez però fa tempi record nello stint successivo. Molina sulla #50 intanto si avvicina e quasi supera Palou, che però si ferma poco prima di un possibile sorpasso. La Porsche #6 in quest’ora soffre sulle Soft, e viene attaccata dalla #51 di Pier Guidi.

In effetti il sorpasso di Pier Guidi su Estre arriva al termine di uno splendido duello tra i due nel corso della ventiduesima ora, con manovre al limite da Indianapolis alle Chicane Ford.

La Porsche #6 non ha il passo delle Toyota o delle Ferrari in questa fase, e perde terreno, così come la Cadillac #2, che al termine del primo ciclo di pit di questa ora rientra in quarta posizione dopo aver montato gomme nuove, con la Ferrari #50 che si porta quindi al comando, su una strategia di triplo stint delle soft. Ma con due ore e 10 alla fine, arriva finalmente l’attesa perturbazione che bagnerà completamente la pista nelle due ore finali.

Torna la pioggia, succede di tutto

L’arrivo della pioggia crea confusione ai box, e una serie di errori per Ferrari che sembrano mettere la gara già in mano a Toyota: per la #8 c’è una sosta piuttosto lenta per montare le wet, ma la Ferrari #50 riparte con una portiera aperta. Il giro successivo c’è una lotta furibonda tra Hartley e Pier Guidi sull’Heunadieres, che finisce in un contatto e un testacoda della #8 a seguito di un affondo molto garibaldino di Pier Guidi, poi penalizzato con 5 secondi di tempo aggiuntivo ai box.

Toyota quindi torna al comando con la #7 affidata a Lopez quando la #50 deve finalmente fermarsi con un’ora e quarantadue minuti alla fine per chiudere la porta di destra.

Due stint da 13 giri per andare a vincere

Tutto finito? Per niente: per la #50 si è aperta la possibilità di chiudere la gara con solo un’altra sosta, anziché due, e improvvisamente la gara si trasforma nella più classica delle gare di risparmio carburante. La #50 ha il vantaggio effettivo di una sosta, la #7 si trova nel ruolo di inseguitrice.

La #7 ha avuto un cammino davvero complicato fino a questo punto: Lopez ha sostituito Conway dopo il suo infortunio, l’incidente di Kobayashi nelle qualifiche che ha imposto per regolamento la partenza dal fondo, un incidente perfino nel warm-up, ma in gara è andata meglio del previsto. Dopo le prime ore difficili la #7 è riuscita a portarsi nelle posizioni di punta, malgrado due forature nelle ultime ore dopo la ripartenza dall’ultima Safety Car, e sul bagnato la GR010 va meglio delle altre Hypercar. Josè Maria Lopez finora è stato semplicemente fantastico, a suo agio nella GR010 e velocissimo, più dei suoi compagni. Per contro, proprio la #7 ha delle noie al turbo che limitano la potenza, senza contare che Lopez ha gomme più usate di Nielsen.


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Nicklas Nielsen d’altronde deve percorrere effettivamente 100 minuti senza fare nemmeno il minimo errore, e mantenendo il consumo di energia a un rateo tremendamente basso. Lo stint normale è da 12 giri, ma sul bagnato, andando piano, si possono fare anche 13 giri, ed è questa strategia che scelgono in casa Ferrari AF Corse per gli ultimi due stint.

Il fattore decisivo giunge all’inizio dell’ultimo stint di Lopez, che va in testacoda alla Chicane Dunlop mentre si trova a ridosso del compagno Buemì, che deve ancora fermarsi. Il tempo perso è di 14 secondi, esattamente come il distacco finale, 14,2 secondi. Nielsen d’altronde arriva al traguardo dopo aver percorso 13 giri, uno in più dello stint medio, con appena il 2% di energia rimasta. La gioia ai box Ferrari è completata dal podio della #51 di Pier Guidi/Calado/Giovinazzi, al termine di un lungo duello con la Porsche #6 di Vanthoor, vinto con appena un secondo di vantaggio.

United Autosports e AF Corse festeggiano in LMP2

La #22 United Autosports di Olivier Jarvis, Bijoy Garg e Nolan Siegel ha vinto in LMP2 overall, dopo un’intensa lotta a cinque nelle ultime ore che ha coinvolto anche la #34 Inter Europol, la #28 IDEC Sport, la #183 AF Corse e la #10 Vector Sport.

La #183 AF Corse vince in LMP2 PRO/AM, un risultato dovuto agli straordinari stint prima della Safety Car notturna di Nico Varrone e Ben Barnicoat, che hanno assicurato all’ormai leggendario gentleman François Perrodo l’ennesimo podio a Le Mans, portando l’Oreca 07 del team italiano un giro davanti ai diretti rivali, ovvero la #14 AO Racing.

 

DPPI / FIA WEC

LMGT3: Manthey, buona la prima

Poteva essere una doppietta, se non fosse stato per un problema tecnico della #92, ma Manthey ha poco di cui essere scontenta: la Porsche #91 Manthey EMA ottiene la prima vittoria di classe LMGT3 a Le Mans, Richard Lietz, Morris Schuring e Yasser Shahin, vincono inoltre nel WEC per la seconda volta consecutiva. La BMW #31 WRT e la Ford Mustang #88 Proton completano un podio competitivo, con Augusto Farfus che fino all’ultimo ha cercato di recuperare i trenta secondi di svantaggio nei confronti di Lietz, invano.

Risultati finali 24 ore di Le Mans 2024

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Copertina: DPPI / FIA WEC


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