Chiudere in bellezza il Campionato WEC 2023, questo l’imperativo in casa AF Corse e Ferrari in vista della 8 Ore del Bahrain, evento in cui le 499P potrebbero tuttavia dover rincorrere
La 8 Ore del Bahrain concluderà il FIA WEC 2023, rinnovando – per la settima e ultima volta quest’anno – l’impegno di Ferrari e di AF Corse nella categoria Hypercar.
Nell’evento dell’Asia occidentale, il Cavallino si presenta come seconda forza, con 138 lunghezze, quaranta in meno della Toyota capofila tra i costruttori.
Dal canto loro, i due equipaggi della squadra italiana sono in terza e quarta posizione. Rispettivamente, con 102 punti la LMH numero 51 di Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi e con 97 lunghezze la numero 50, pilotato da Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen.
Le impressioni della vigilia
Al portale ufficiale della Scuderia di Maranello, Ferdinando Cannizzo – responsabile tecnico della 499P – ha in primo luogo tracciato un bilancio dell’annata. “In Bahrain disputiamo l’ultima gara di questa prima annata della 499P. Una stagione molto positiva che ha visto la nostra Hypercar mostrare una buona competitività, sin dalla prima gara, ed altrettanta buona affidabilità”, ha dichiarato Cannizzo. “Nelle ultime due settimane“, ha poi aggiunto, “ci siamo impegnati intensamente per chiudere alla 8 Ore con una bella prestazione”.
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“Siamo altresì consapevoli che sarà una gara molto combattuta, viste le prestazioni degli altri concorrenti. Salire sul podio sarà molto difficile. Come sempre non ci daremo per vinti e, nonostante sarà un’impresa quasi impossibile, cercheremo di mettere i nostri piloti in condizione di lottare per il campionato Piloti che è ancora matematicamente aperto“.
Cauto anche Antonello Coletta, Ferrari Global Head Endurance e Corse Clienti. Così il manager romano: “Approcciamo questa 8 Ore del Bahrain come ogni gara del FIA WEC con l’obiettivo di dare il massimo per ottenere il miglior risultato possibile. Considerate le recenti gare al Fuji e a Monza, però, le ambizioni per quest’ultimo round non sono le migliori“.
La voce dei piloti
Tutti i piloti hanno sottolineato le peculiarità della 8 Ore. La conformazione della pista, la vicinanza del deserto, il vento e la notte che saranno a loro modo decisivi.
Secondo tale ottica, Antonio Fuoco ha ripreso, almeno in parte, le sensazioni di Coletta. “La 8 Ore del Bahrain sarà sicuramente una gara difficile considerate le condizioni che incontreremo, a partire dalle alte temperature. Non credo che su questa pista avremo un vantaggio rispetto ai nostri concorrenti, considerato il layout del tracciato. Cercheremo di fare del nostro meglio per concludere nel miglior modo possibile una stagione che ritengo complessivamente positiva per la nostra squadra“.
Da parte sua, Miguel Molina ha piuttosto posto l’accento sulla situazione in classifica. “Viaggeremo in Bahrain con le aspettative di ogni gara, cominciando dalla lotta per il podio”, ha detto l’iberico. “Abbiamo ancora una minima possibilità di vincere il Campionato, siamo consapevoli che sia molto difficile, ma finché non sarà finita la gara non molleremo. Questo sarà il nostro approccio, improntato alla massima concentrazione“.
Anche Nicklas Nielsen ha trovato nella classifica il principale fattore d’interesse. “Nella misura in cui non siamo del tutto tagliati fuori dal confronto di vertice”, ha spiegato il classe 1997, “saliremo nell’abitacolo della nostra 499P con la massima determinazione per terminare al meglio il Campionato”.
Tra il caldo e la classifica
Sul versante dell’altro equipaggio, Alessandro Pier Guidi ha ripercorso le vicende che hanno intrecciato la sua carriera con l’autodromo bahrenita. “In Bahrain negli anni mi sono tolto parecchie soddisfazioni, tanto che la considero una pista ‘amica’, dove ho festeggiato per tre volte il titolo iridato Piloti con la Ferrari 488 GTE e dove abbiamo ottenuto altrettanti allori Costruttori. I ricordi sono ricchi di bei momenti“, ha sottolineato il nativo di Tortona.
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Tornando all’attualità, però, Pier Guidi non ha certo usato toni enfatici. Anzi. “Dobbiamo essere realisti“, ha specificato. “Dopo Le Mans abbiamo faticato nel poterci esprimere al nostro miglior livello. Dunque, alla vigilia di questa gara, per sperare in un grande risultato, dovremo contare anche su un po’ di fortuna. In ogni caso questa stagione 2023 credo sia stata oltre le più rosee aspettative, tanto che avrei firmato per un’annata così prima che iniziasse”.
James Calado e Antonio Giovinazzi non si sono discostati dalla chiosa del loro compagno di abitacolo piemontese. Il britannico, in particolare, ha posto l’accento soprattutto sul mantenimento della posizione nella generale. “Penso che il primo obiettivo di questa gara sarà quello di assicurarci il terzo posto in classifica Piloti, consapevoli che per noi potrebbe essere una gara complessa”, così Calado.
L’atleta di Martina Franca si è concentrato ancora sulla durezza delle condizioni di gara. “La pista di Sakhir mi piace molto, ma l’ultimo appuntamento stagionale non sarà affatto semplice. Otto ore sono lunghe e il fattore caldo, considerando le temperature che si toccano in Bahrain, potrà influire sul risultato“, ha ribadito Giovinazzi.
Nel terminare, il pugliese ha asserito: “Dovremo essere molto concentrati ed evitare ogni errore per farci trovare nella fase finale della corsa in una buona posizione, per provare così a ottenere un buon risultato al traguardo. Per noi sarà la conclusione di un anno fantastico, in cui brilla il risultato entrato nella storia della 24 Ore di Le Mans“.
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Copertina: Jacopo Moretti per F1inGenerale Credits