Fernando Alonso, durante la conferenza stampa del GP di Austin, ha parlato ancora delle situazioni limite che hanno segnato la gara del Qatar
I problemi riscontrati in Qatar con le condizioni al limite fanno ancora discutere e spingono alla necessità di trovare delle soluzioni. Durante la conferenza stampa del GP di Austin, è stato chiesto a Fernando Alonso il suo pensiero riguardo ciò che è successo in Qatar che ha anche causato allo spagnolo delle ustioni sparse su tutto il corpo.
“Mi sentivo come se fossi in una fornace, è stato complesso. Purtroppo le tute ignifughe non consentono al corpo di lasciar traspirare il corpo, quindi tutto il calore e il sudore rimane dentro. Tuttavia, dopo l’incidente di Grosjean, sono aumentate le misure di sicurezza con gli incendi, quindi la questione delle tute ignifughe è molto complessa” ha dichiarato ai microfoni il numero 14 di Aston Martin.

L’eccessivo caldo a Losail ha provocato malori ai piloti, con Ocon che ha vomitato durante la gara, Sargeant che si è visto costretto al ritiro, senza contare i vari svenimenti a fine gara. “Bisognerebbe fare in modo che l’abitacolo non diventasse così caldo e sfiorasse gli 80 gradi all’interno. Dovremmo prendere spunto dal WEC” ha proseguito Alonso.
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Ma come funzionano le macchine del WEC? Lì le macchine segnano quando la temperatura interna inizia ad essere più alta di quella esterna e si viene fermati. Secondo lo spagnolo, ci fosse un tale termometro interno anche in Formula 1, la Fia potrebbe imporre di fermare i piloti quando la temperatura aumenta.
Nelle macchine Endurance è presente una sorta di aria condizionata che consente una sorta di ricircolo. Il grande lavoro fatto per quella categoria ha consentito che l’innesto dell’aria condizionata non andasse ad influire sullo sviluppo elettrico delle macchine. “Da noi è molto più importante l’aerodinamica quindi è più difficile procedere con questi innesti. Ma forse bisogna fare qualcosa a riguardo” ha proseguito lo spagnolo.
Anche le procedure pre-gara non aiutano il pilota a rilassarsi e a tenere una temperatura corporea adatta al caldo. “Non amo particolarmente la cerimonia dell’inno nazionale 14 minuti prima della partenza. Nei minuti prima della gara dovremmo pensare a raffreddarci invece di mettere sotto sforzo il corpo. Credo che queste formalità vadano anticipate per consentirci di prepararci nel modo migliore” ha poi concluso il numero 14.
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