La stagione 2023 è appena cominciata e già si pensa a quelle che saranno le novità dei prossimi campionati di Formula 1.
Con le rivelazioni fatte da Stefano Domenicali alla vigilia del GP d’Australia, che vedrebbe la road map del Circus pronta a toccare più tappe possibili nelle prossime stagioni, alcuni circuiti si stanno proponendo per fare il loro ingresso nel calendario di F1 già dal 2024.
Il sito GrandPrix.com ha riportato infatti la notizia che sia Hanoi che Kyalami, la prima in Vietnam mentre la seconda in Sudafrica, sarebbero due delle candidate più papabili per far aumentare, almeno a 25, gli appuntamenti stagionali.

Il circuito vietnamita in realtà avrebbe già dovuto essere protagonista della stagione 2020 ma non ha mai visto sfrecciare una monoposto sul proprio asfalto a causa di vari fattori; l’annullamento per via dell’emergenza pandemica prima e la cancellazione, successivamente, per varie inchieste di corruzione, hanno portato ad una proroga dell’inaugurazione.
Oggi la situazione sembra essere sulla strada giusta per la risoluzione in quanto Domenicali avrebbe avuto un incontro con le autorità competenti in Vietnam prima di atterrare a Melbourne. GrandPrix.com scrive, infatti, che “Le possibilità di vedere un Gran Premio del Vietnam sono improvvisamente aumentate con la notizia della visita di Domenicali in Hanoi prima di arrivare in Australia”.
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Le autorità locali continuano ancora a perseverare sul silenzio a riguardo in quanto lo stato di abbandono del circuito ha portato, negli anni passati, a smantellare la maggior parte delle infrastrutture presenti e a restituire circa 300mila metri quadrati di terreni al Dipartimento della Cultura e dello Sport della capitale.
Le ultime notizie dal Sudafrica
Dopo la possibilità di un ritorno in calendario a 30 anni di distanza dall’ultimo campionato sfumata per la stagione 2023, il circuito di Kyalami sta sgomitando per prendersi un posto nella prossima stagione. In merito a questo, GrandPrix.com ha rivelato che “il governo di Pretoria ha deciso di intavolare le trattative in prima persona, pagando già 50 milioni, su un costo totale che potrebbe aumentare a 250 milioni” dopo il fallimento da parte degli investitori privati.
C’è però un ostacolo che impedirebbe l’accesso dell’autodromo alla Formula 1 e riguarda le caratteristiche tecniche per l’omologazione: infatti “sembra che la sicurezza dell’ultima curva sia l’ultimo intoppo. Richiederà un po’ di lavoro per permettere l’omologazione del tracciato da parte della FIA.”
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