Formula E | Cassidy sull’aumento dei circuiti permanenti in calendario: “Bisogna fare compromessi”

La Formula E si sta progressivamente spostando verso i circuiti permanenti abbandonando le tradizionali tappe cittadine, abbiamo avuto l’opportunità di parlarne direttamente con Nick Cassidy

I circuiti cittadini sono parte del DNA della Formula E ma nelle ultime stagioni la serie elettrica si è progressivamente spostata verso tracciati permanenti andando a sostituire alcuni dei propri E-Prix storici, ne abbiamo parlato con il pilota Jaguar Nick Cassidy.

Formula E - Circuiti cittadini - Cassidy
I piloti alla partenza dell’E-Prix di Diriyah – Foto: Formula E

Il campionato 2024 segna un traguardo importante per la Formula E, la 10° stagione. Negli anni la serie elettrica ha corso tra le strade di alcune delle città più importanti del mondo e in oltre 20 nazioni differenti. Il primo tracciato permanente ad entrare a far parte del calendario è stato l’Autodromo Hermanos Rodríguez in Messico nella stagione 2015-16, la seconda della serie. Solo 5 anni più tardi il secondo tracciato permanente in calendario, il circuito di Valencia nella stagione 2020-21. Il circuito spagnolo quell’anno ha segnato comunque l’unica tappa su pista permanente, per il Messico le strade di Puebla e non l’autodromo di Città del Messico.


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La prima volta che due E-Prix su circuito permanente hanno fatto parte del calendario è stato nella Season 9, la 2022-23. La pista messicana di Città del Messico e il Portland International Raceway negli Stati Uniti. L’aggiunta di Portland ha segnato la prima sostituzione di un tracciato cittadino con uno permanente. Nei precedenti 8 anni la Formula E aveva corso tra Miami, Long Beach e New York. Il vero cambiamento è arrivato alla presentazione del calendario finale della Season 10 con 4 piste permanenti e 6 cittadine, quasi la metà delle tappe. Dei tracciati cittadini, solamente Monaco si corre completamente sulle strade di una città. Le strade di Diriyah sono state appositamente pensate per ospitare una corsa, a circondare la pista c’è quasi il nulla. San Paolo utilizza solamente un breve tratto di strada mentre il resto del tracciato è in un centro espositivo, esattamente come Londra e Tokyo. L’E-Prix di Berlino è invece organizzato al Tempelhof, un ex aeroporto.

La Formula E, che aveva fatto dei circuiti cittadini il proprio marchio di fabbrica, a 10 anni di distanza ne presenta solamente uno effettivo nel proprio calendario. Nick Cassidy ha commentato, a domanda di PaddockNews24, la situazione calendario affermando come l’abbandono dei cittadini da parte della serie sia per ragioni di natura economica e non a causa di altri fattori, come le performance.

Le dichiarazioni di Nick Cassidy:

“Non abbiamo ancora segnato dei record sul giro, non stiamo andando più veloce (della Gen2). Forse la velocità massima è migliore ed è più eccitante. Per me Roma era un tracciato fantastico per le Gen3, era il migliore sul quale guidare. Era impegnativo, da brivido. Gli eventi possono diventare molto costosi da organizzare, questa è la realtà dal punto di vista commerciale.” – ha dichiarato Cassidy a PaddockNews24. Organizzare l’evento di Roma, dove bisognava chiudere strade e montare le strutture, sembra costasse quasi 5 milioni alla serie, secondo The Race.

“Come piloti vorremmo guidare sui cittadini tutto l’anno ma alla fine preferiamo avere un campionato che non averlo.” – Ha continuato il neozelandese. – “Dobbiamo accettare il fatto che bisogna fare compromessi. Se questo è quello che bisogna fare, è parte del gioco.”

Foto copertina: FIA Formula E


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