13 settembre 2014, tra le strade di Pechino si corre il primo storico E-Prix di Formula E. La serie elettrica dieci anni dopo.
Da una cena al ristorante alle strade delle più importanti città del mondo, il 13 settembre 2014 il motorsport scopre la Formula E e le corse full electric.
È il settembre del 2014 e nei pressi dello Stadio Nazionale di Pechino, chiamato anche Nido d’uccello data la sua forma, ci sono 20 piloti e 10 team che scoprono per la prima volta il motorsport elettrico. Il circuito cittadino di Pechino passa infatti nel parco olimpico, tra lo stadio e il centro acquatico. Lo stesso posto, 6 anni prima, aveva visto alcuni dei migliori atleti del mondo competere per una medaglia d’oro olimpica. Il layout è di 3.453 km e 20 curve, di cui la maggior parte sono chicane, con i piloti che dovranno compiere un totale di 25 giri.
Il primo storico E-Prix di Pechino vide la vittoria di Lucas di Grassi dopo uno degli incidenti più spettacolari della serie. Nico Prost e Nick Heidfeld, che stavano lottando per la vittoria, finiscono al contatto con il tedesco che vola sulle barriere. L’incidente è spettacolare, i piloti escono completamente illesi e iniziano a discutere mentre tornano ai box. Sullo sfondo Lucas di Grassi, Franck Montagny e Sam Bird stanno tagliano il traguardo completando il primo podio della Formula E. I protagonisti di quella stagione, di Grassi escluso, sono in realtà nell’ombra in Cina. Jérôme d’Ambrosio, 6° al traguardo concluderà il campionato in 4° posizione. Sébastien Buemi, ritirato a Pechino, si giocherà il titolo fino alla fine. Nelson Piquet Jr., 8° al traguardo sarà vincitore di quell’anno.
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Per arrivare a Pechino ci sono voluti però 3 anni e la capacità di rendere realtà un idea nata in ristorante e abbozzata su un tovagliolo. La storia della Formula E nasce infatti in un ristorante a Parigi il 3 Marzo del 2011. Al tavolo ci sono Jean Todt, presidente della FIA, Antonio Tajani, commissario europeo per l’industria e l’imprenditorialità, e Alejandro Agag, imprenditore spagnolo. I tre stanno discutendo del futuro della mobilità e dell’importanza che potrebbe avere l’elettrico ed è in quel momento che arriva l’idea di creare un campionato full electric. Poco più di un anno dopo con alla guida Lucas di Grassi, diventato collaudatore della serie, il primo prototipo scende in pista, la Formulec EP01.
Dalla Formulec EP01 si passa alla Spark-Renault SRT 01E, conosciuta ora con il nome di Gen1, la prima storica auto della Formula E. L’auto nasce da una sforzo congiunto di Spark Racing Technology, guidata da Frédéric Vasseur, e altre aziende di fama mondiale come Dallara, Renault, McLaren Electronic Systems, Williams Advanced Engineering e Michelin. La vettura viene presentata al Salone di Francoforte nel settembre 2013. Scende in pista per la prima volta, sempre con di Grassi, nel novembre dello stesso anno.
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Un anno dopo a Pechino si presentano 10 team e 20 piloti, di cui alcuni ancora presenti in Formula E nella Stagione 11. Le auto sono però 40, ogni team ne ha a disposizione 4. Nei primi campionati della serie full electric infatti, dalla Stagione 1 alla 4, ogni pilota era costretto a cambiare vettura verso metà gara. La Gen1 non era ancora capace di completare un intero E-Prix. I nomi sulla griglia, tra team e piloti, sono sin da subito importanti. Tra i team compaiono Andretti, Audi, DAMS e Venturi oltre a nomi che nel tempo avrebbero segnato la storia della Formula E come Mahindra, NextEV ora ERT, Dragon ora Pesnke e Virgin ora Envision. A questi bisogna aggiungere la Trulli GP e il Team Aguri, presenti a Pechino anche se le loro storie nella serie saranno brevi. Aguri rimane per due anni facendo esordire piloti come Antonio Felix da Costa e René Rast. La Trulli GP si ritira ad inizio della Stagione 2.
I piloti sulla griglia vengono invece da esperienze di carriera anche molto diverse. Alcuni vengono dalla Formula 1, l’IndyCar o il WEC, altri invece vengono promossi dalla serie propedeutiche come la GP2, l’attuale Formula 2. Dei piloti presenti a Pechino, tre corrono ancora in Formula E e sono Sam Bird, Lucas di Grassi e Sébastien Buemi. Antonio Felix da Costa avrebbe esordito alla gara successiva in Malesia a Putrajaya mentre Jean-Éric Vergne in Uruguay a Punta del Este, la terza gara.
La Formula E dieci anni dopo Pechino
Da Pechino sono passati 10 anni e in Formula E ci sono stati diversi cambiamenti. Dalla Gen1 si è arrivati alla Gen3, con la Gen3Evo che esordirà nella Stagione 11. La differenza tra le due vetture è lampante a livello estetico ma soprattutto prestazionale. La SRT 01E pesava 888kg, aveva una potenza massima di 200kW, una velocità di punta di 225km/h e non poteva completare un E-Prix. La Gen3 pesa invece 760 kg, ha una potenza massima di 350kW e una velocità massima che può arrivare fino a 322km/h. Il cambio monoposto, già grazie alla Gen2, non viene più effettuato. Rimosso anche il fanboost nella Stagione 9.
La Formula E nel frattempo è diventata campionato mondiale, nella Stagione 7, e sta gradualmente inserendo nel proprio calendario delle piste permanenti. L’obiettivo della serie è sempre stato quello di portare il motorsport tra le strade delle città, e nel calendario ci sono ancora Tokyo, Monaco, San Paolo e Berlino, ma le nuove vetture richiedono piste diverse. Nonostante questo, il calendario della Stagione 10 è stato da record e lo sarà anche quello della S11. La nuova generazione di piloti inizia a conquistare la serie con Wehrlein, Dennis, Evans e Cassidy che hanno preso il ruolo che apparteneva a Buemi, di Grassi, Vergne e Bird. È stato introdotto, nella Stagione 10, il campionato costruttori grazie alla presenza di 6 diversi marchi. La serie pensa inoltre già al futuro con la Gen4, la generazione che dovrebbe coprire le stagioni dal 2027 al 2030.
La Stagione 10 è stata da record, la serie è ancora in rapida crescita e capace di attirare non solo nuovi fan ma anche nuovi costruttori. Lola e Yamaha, in collaborazione, entreranno in Formula E nella Stagione 11 con Lola che ha già confermato la sua presenza per la Gen4. Dieci anni dopo il primo E-Prix si può dire che il campionato di Formula E ha ormai conquistato il suo posto nel mondo del motorsport.
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Copertina: Glenn Dunbar/LAT – Formula E