Formula E | Dove è fallito il piano di vendita della Maserati MSG Racing: il futuro è incerto

Il futuro in Formula E della Maserati resta incerto, visto il fallimento del piano di vendita della scuderia e gli interrogativi che permangono dentro Stellantis

Negli scorsi giorni è fallito un progetto di vendita della Maserati MSG Racing, aumentando così i dubbi e le perplessità della compagine con licenza di Monaco sul sul futuro in Formula E. In realtà, la Maserati ha già confermato che sarà in griglia fino al 2030, dunque anche con la Gen4, ma l’aspetto finanziario resta centrale. Tanto che attualmente, citando The Race la squadra è “in una posizione delicata“. Lavorare per il futuro è così molto difficile.

Nel dettaglio, un gruppo di investitori capeggiato da Brooklyn Earick (ex D.J. e dipendente della NASA) aveva durante l’ultimo E-Prix di Jeddah annunciato il cambio di proprietà. Tanto che le grafiche qualificano Earick come Amministratore delegato e vertice della Maserati MSG Racing. Addirittura, l’accordo con precedenti proprietari Scott Swid e Jose Aznar sarebbe stato completato il giovedì precedente l’evento dell’Arabia Saudita.

Sempre secondo The Race, una parte del piano di Earick prevedeva l’ingresso nella squadra di alcune celebrità del settore musicale. E invece, il probabile mancato rispetto di alcuni obblighi avrebbe sconfessato l’intero iter. Conseguentemente, la Maserati MSG starebbe ora ricevendo il supporto di Formula E Operations per trovare dei nuovi acquirenti.

Il necessario cambiamento

Al netto del dato tecnico o di quello sportivo (in questa stagione, fin’ora, la Maserati MSG Racing ha raccolto 43 punti e un podio), la precarietà finanziaria è ormai da anni una costante. Prima di lasciare spazio a Maserati tre anni fa, infatti, il predecessore Venturi Racing aveva partecipato alla Formula E dal 2014 a 2022, vincendo otto gare.


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La MSG – acronimo di Monaco Sports Group – in precedenza operava sotto l’egida di Venturi ed è stata acquistata da Swid e Aznar dal suo fondatore Gildo Pallanca Pastor, uno degli individui più ricchi del Principato di Monaco, nel 2021. Il passaggio al nome Maserati MSG è avvenuto un anno più tardi, dopo che alla fine del 2021 è stato concluso l’accordo con cui Stellantis ha portato il suo marchio Maserati in Formula E insieme al suo marchio D.S.

L’annuncio ufficiale è avvenuto nel 2022. Poi, nel 2023, ecco l’esordio della compagine ‘italiana e monegasca’ (Stellanti gareggia con licenza olandese). Da allora, la Maserati MSG Racing ha ottenuto due pole position, sei podi e due vittorie. Al contempo, però, ha sempre faticato a ottenere investimenti regolari nella squadra attraverso collaborazioni o investitori esterni, in linea con un modello che in Formula E ha dimostrato avere buone garanzie.

All’inizio della Stagione 11, quella attuale, i debiti sarebbero stati già significativi, tanto da dover ricevere assistenza dalla Formula E.

I dubbi sulla struttura finanziaria

I problemi complessivi deriverebbero dal modello specifico della scuderia. L’apporto di finanziamenti esterni attraverso gli sposor è fondamentale. Questo, perché attualmente il marchio Maserati porta in dote solo modeste risorse finanziarie e una fornitura di propulsori della scuderia Stellantis, attraverso DS Automobiles.

In virtù di un accordo speciale del 2022, la Maserati è potuta diventare ufficialmente un costruttore di Formula E pur non producendo hardware in proprio. Materialmente, la casa di Modena ha gestito le unità motrici della DS come un cliente a tutti gli effetti. Questo quadro rimarrà in vigore fino alla fine del 2026, con trattative in corso tra Maserati e MSG per il proseguimento dell’omologazione iniziale per l’era delle vetture Gen4.

Formula E Vendita Maserati
Dall’eventuale vendita della Maserati MSG Racing dipenderà il suo futuro in Formula E, oltre le decisioni già prese – Official Maserati MSG Racing Twitter Account Credits

Senza ulteriori investitori, però, la complicata situazione finanziaria della MSG – ancora notevolmente esposta – potrebbero restare insoluta. Il rischio estremo, a quel punto, sarebbe il fallimento. Il quale sarebbe persino accompagnato dalla fine dell’intera compagine. E’ evidente, dunque, che si agirà per invertire la rotta, soprattutto per mantenere la pluralità delle squadre della Formula E.


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Copertina: Spacesuit Media/Sam Morris/The Race Credits

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