Insieme a Luca Filippi, abbiamo provato a immaginare l’evoluzione delle vetture di Formula E, alla luce del tanto dibattuto stravolgimento tecnico che dovrebbe interessare la categoria a partire dal 2026
In un caldo venerdì romano, Paddock News 24 ha potuto intervistare Luca Filippi – attuale commentatore tecnico della Formula E per le reti Mediaset – che ha provato a ricostruire la genesi delle ‘Gen 4’, la prossima generazione di vetture, in pista dal 2026.
Un cambiamento che potrebbe ridefinire le fondamenta della competizione. Se non altro, rispetto all’evoluzione dei prototipi, fino alle ‘Gen 3’ incluse. In effetti, alla luce delle più recenti indiscrezioni, le monoposto elettriche dovrebbero compiere un notevole salto prestazionale.
Un nuovo corso
Tra le linee guida deliberate dalla FIA – oltre alla ricarica rapida – si è parlato di trazione integrale, gomme slick, sviluppo libero del motore anteriore. Ci saranno diverse modalità di gara e le vetture disporranno di una duplice veste aerodinamica, a seconda degli eventi. Le monoposto, inoltre, saranno progettate in funzione dei pit stop di ricarica rapida. Ricarica a 700 kW per trenta secondi, durante i quali si potranno aggiungere fino a 5 kWh. La potenza dovrebbe raggiungere gli 815 cavalli. Il peso minimo (con pilota incluso), passerà dagli attuali 854 chilogrammi a 930.
E’ evidente, dunque, che il 2026 per la Formula E sarà un anno fondamentale. Non soltanto per i tecnici e gli addetti ai lavori, quanto per gli spettatori, nella misura in cui l’obiettivo nevralgico resterà quello di espandersi, alla ricerca continua di mercati non solcati da sbancare.
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Ricerca, sviluppo e azione in pista dovranno costituire la cifra inscindibile di qualsiasi ricetta futura, senza possibilità di tralasciare nessun aspetto.
Uno sguardo alla viabilità di tutti i giorni
A tal proposito, Filippi si è detto convinto che il nuovo corso potrà avere dei risvolti anche sulla mobilità comune.
“Credo che la direzione tecnica che si voglia intraprendere sia quella di introdurre la ricarica rapida. Suddetta specifica rimodulerebbe le strategie e potrebbe fungere da volano per la ricarica energetica dei veicoli elettrici sulle strade di tutti i giorni, dunque con particolare interesse dei consumatori”, ha dichiarato l’ex collaudatore Honda in Formula 1 ai microfoni di Paddock News 24.
Aggiungendo poi: “Inoltre, credo anche che il motopropulsore sull’asse anteriore sarà sempre più integrato con la vettura, perché credo che dopo aver introdotto la rigenerazione all’avantreno, la prospettiva sarebbe financo quella di arrivare ad avere un 4×4, per ottimizzare il concetto del veicolo elettrico”.
Stoffel Vandoorne sulla Gen 3 DS Penske, a Roma – Alessandro P per F1inGenerale Credits
Possibile l’indipendenza di ogni singola ruota
In secondo luogo, il commentatore televisivo ha disegnato un ennesimo scenario che di più e meglio potrebbe ripercuotersi sull’adattamento dei piloti alle vetture di Formula E.
“Sarà fondamentale comprendere quali possano essere le direttive tecniche anche in materia di sistemi di motori che possano essere indipendenti, ruota per ruota“. Ad essere rimodulata, a quel punto, secondo il nativo di Savigliano, sarebbe l’impostazione della frenata.
“Ancora non se ne è parlato, ma se si intraprendesse questa via dei motori che agiscono sulla ruota, allora si potrebbe generare un vectoring sulla vettura che potrebbe ottimizzare la frenata, rendendola più dinamica e attiva”, ha prospettato il pilota italiano.
“Questa sarebbe una tecnologia estremamente interessante. Vedremo quali saranno le scelte tecniche della FIA in tal senso”, ha concluso l’ex portacolori Super Nova International in GP2.
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