La Stagione 11 della Formula E, la prima delle Gen3 Evo, si sta caratterizzando per un cambiamento di valori, almeno secondo i primi responsi della pista
Le prime quattro gare della Gen3 Evo, la grande novità della Stagione 11 di Formula E, hanno indicato un parziale ma tangible riassestamento dei valori in pista. Se, infatti, con la precedente generazione di monoposto (Gen3) a spartirsi la vittoria quasi in ogni evento erano i gruppi motopropulsore Porsche e Jaguar, adesso la situazione sembrerebbe diversa.
La Spark-Nissan con unità Nissan e-4ORCE 05 (dunque sia nella scuderia ‘ufficiale’, che con la ‘cliente’ NEOM McLaren) sembrerebbe aver preso il centro del proscenio. Il powertrain nipponico è ormai una garanzia di continuità. Tanto sul giro secco, quanto sulla gestione.
L’aspetto nevralgico della vicenda non è la questione di velocità pura in sé. Già nel capitolo ‘Gen3’, infatti, anche solo se saltuariamente, la Nissan, con la specifica e-4ORCE 05, si confrontava per la vittoria. I piazzamenti in Top 5 non erano eccezioni. Tant’è che nella Stagione 10, Oliver Rowland si è classificato quarto nella generale. Due, le gare vinte. Nella medesima posizione, tra le scuderie, la casa giapponese.
Oltre le prestazioni
L’aver trovato una linearità nei risultati, almeno in questo inizio di stagione, ha dato un certo lustro al progetto tecnico. Questo, anche grazie alle prestazioni dei piloti. Due in particolare. Oliver Rowland (Nissan Formula E Team) e Taylor Barnard (NEOM McLaren Formula E Team).
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Senza nulla togliere ai rispettivi compagni di scuderia, Norman Nato e Sam Bird (vincitore a San Paolo lo scorso anno), Rowland e Barnard hanno cominciato l’annata in maniera davvero rilevante. Il classe 1992 è tornato in Nissan nella Stagione 10 (dopo avervi corso dal 2018 al 2021, quando la scuderia si chiamava Nissan e.dams). Ormai è diventato uno dei piloti di vertice della serie.
Dopo il quattordicesimo posto di San Paolo (complice una penalità), il nativo di Barnsley ha ottenuto la vittoria a Città del Messico, con un secondo e un primo posto a Jeddah.
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La classifica del nativo di Norwich, fin qui, si è connotata di un terzo a San Paolo, un quattordicesimo in Messico, poi terzo e secondo in Arabia Saudita. Per altro, con la pole position nelle seconde qualifiche di Jeddah, Barnard (classe 2004) ha ottenuto un primato. Ossia, il più giovane poleman – per il momento – della Formula E. In aggiunta, comunque, Bird è arrivato quarto a San Paolo e ottavo in Gara 1 a Jeddah.
Si consideri che Barnard ha esordito nella serie la scorsa annata, con la NEOM McLaren. Nell’occasione, il classe 2004 ha corso tre gare (a Monaco e le due di Berlino) in sostituzione dell’infortunato Bird. Da pilota più giovane di sempre ad esordire nella categoria, quattordicesimo nella sua prima partecipazione in assoluto, in Germania Barnard ha poi raccolto un decimo e un ottavo posto.

Al netto di questi inizi, la complessità della Formula E e la moltitudine delle sue variabili – sia tecniche che sportive – rende impossibile elaborare delle previsioni. Qualora però i presupposti delle prime quattro gare trovassero una conferma nel medio periodo, allora la Stagione 11 potrebbe rivelarsi ricca di spunti di riflessione.
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