Nata come una serie da circuiti cittadini, nei centri urbani, negli ultimi anni in Formula E sono arrivati gli autodromi permanenti, come Misano, aumentando notevolmente il numero delle variabili
L’appuntamento di Misano ha evidenziato come la Formula E si stia confrontando con una diversa ‘filosofia’. Nata come competizione da circuiti cittadini, l’ingresso degli autodromi permamenti in calendario ha portato senza dubbio delle nuove sfide. Per i piloti, per i tecnici e per le stesse Gen3.
La direzione sembra infatti sempre più simile all’IndyCar. La massima categoria nordamericana delle ‘ruote scoperte’, in effetti, ha praticamente equiparato il numero di ovali, cittadini e permanenti presenti in stagione. Di conseguenza, si è assistito ad una sorta di ‘specializzazione’, per la quale ogni tipologia di circuito ha dei piloti che si esaltano, affermandosi sugli altri.
In Formula E, ormai, la cesura tra le gare in tracciati permamenti e quelle nei cittadini ha assunto una portata non dissimile. Questo aspetto ha certamente aumentato la complessità del Calendario. I sei vincitori diversi nelle prime sei gare della stagione, hanno reso l’idea di cosa comporti – in fase di preparazione – avere ancora più variabili da analizzare.
Le incertezze del futuro
In attesa che venga svelata la prossima generazione di monoposto, c’è un’altra questione dirimente. Sembrano infatti sempre più lontani i pit stop per la ricarica rapida. L’incontro di questi due elementi condizionerà le gare, se non altro nel futuro prossimo.
Leggi anche: Formula E | Misano E-Prix – La versione di Antonio Felix da Costa: “Gara 1 sembrava la NASCAR, ma se piace ai fans per noi va bene”
Contestualmente, se davvero Silverstone dovesse sostituire Londra, il calendario accoglierebbe un altro autodromo permanente. Come ha spiegato Antonio Felix da Costa (proprio a Misano), gareggiare su una o sull’altra tipologia di tracciato, pone in essere una grandissima differenza. Non soltanto nella preparazione del fine settimana, quanto nello sviluppo e nella gestione della corsa in sé.

Anche su questo, in relazione alla fruzione degli appassionati, i vertici della Formula E dovranono riflettere. Una serie che, in effetti, sin dalle proprie origini ha posto al centro la trasparenza e il legame con i tifosi, non può permettersi troppe complicazioni. Al cospetto del dato tecnico-sportivo sempre più qualitativamente elevato, il rischio è quello di una mancata corrispondenza in fatto di ascolti. Un aspetto da scongiurare.
Rimani sempre aggiornato sulla Formula E entrando nel canale Telegram specifico.
Seguici sui social: Telegram – TikTok – Instagram – Facebook – Twitter
Copertina: ERT Formula E Team Credits