La Gara 1 dell’E-Prix di Misano si è connotata per un certo nervosismo generale, che non ha risparmiato nessuna delle vetture partecipanti al Campionato di Formula E
La Gara 1 dell’E-Prix di Misano ha portato in pista un nervosismo generale, che non ha risparmiato quasi nessuno dei partecipanti della Formula E. Ne hanno fatto le spese, tra gli altri, Pascal Wehrlein e Nick Cassidy, entrambi finiti nelle retrovie in seguito a dei contatti. Buon per la Porsche che dalla confusione è uscito alla grande Antonio Felix da Costa, vincitore.
La competizione, in effetti, si è mostrata assolutamente frenetica, sin dalle tornate iniziali. Non si sono scontati gli scambi di posizione, favoriti anche dalla diversa gestione della frenata, in ottica del risparmio dell’energia.
Non ultima, l’ampia sede stradale, che ha favorito una tipologia di corsa che in Formula E non è molto usuale. Se poi si aggiungono le poche curve lente (soprattutto la chicane 9-10), si ottiene un quadro potenzialmente ricco di momenti delicati. E’ indubbio che, al cospetto delle Gen3, potrebbe aprirsi una riflessione sul rapporto tra queste vetture e gli autodromi permanenti (vedasi alla voce ‘Portland’).
Cassidy e Wehrlein, subito fuori dai giochi
Già al giro 5 Cassidy, in lotta con Jean-Eric Vergne per la seconda posizione, ha divelto l’ala anteriore contro il francese, reo a sua volta di averlo stretto eccessivante. L’alfiere DS Penske ha infatti subito una penalità di 5″. Neanche il tempo di un’ulteriore tornata, che Wehrlein ha tamponato il francese. Pure il numero 94 è sprofondato in coda al gruppo.
D’altro canto, l’ex pilota della Toro Rosso in Formula 1, ha ultimato la gara (ottavo) con l’ala anteriore penzolante e il retrotreno danneggiato. Non solo. Sam Bird è stato rallentato da una foratura. Più in generale, al netto delle dinamiche che caratterizzato il modo di gareggiare, è come se a Misano si fosse quasi alzata l’asticella.
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Per buona parte del pomeriggio, sembrava quasi si volesse ricercare un nuovo concetto di limite. Distacchi ridotti. Confronti ‘ruota contro ruota’. Insomma, a Misano la Formula E ha offerto una nuova visione di sé.
Un finale tiratissimo
Ciò che non è cambiato, è stato il finale tiratissimo. Senza nessuna neutralizzazione, la gara è rimasta sulla distanza iniziale dei 28 giri. Antonio Felix da Costa, scattato tredicesimo, si è ritrovato in testa, conservandola fino alla bandiera a scacchi.
Il numero 13 si è difeso ottimanente da Oliver Rowland (un altro podio per la Nissan). Il nativo di Sheffield è stato anche l’autore del giro più veloce, in 1’19″730, alla tornata numero 28. Terzo, Jake Dennis. Anche il britannico dell’Andretti Global – diciottesimo al via – ha legittimato un recupero incredibile.
Nel sesto appuntamento stagionale della Formula E, lo spettacolo non è mancato. Neanche le vetture danneggiate. Questo, probabilmente, porterà qualche preoccupazione in più alle squadre, in vista di Gara 2.
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Copertina: Antonio Spina per F1inGenerale Credits