Prima della squalifica, ancora fresco vincitore di Gara 1, Antonio Felix da Costa si era soffermato sulle peculiarità dell’evento di Misano, fornendo interessanti spunti sulla competizione in Formula E
La squalifica ha cancellato la vittoria di Antonio Felix da Costa nella Gara 1 di Misano, sesto appuntamento stagionale della Formula E. L’alfiere della TAG Heuer Porsche era stato grande protagonista, completando una rimonta notevole, nel contesto di una corsa piuttosto nervosa, ricca di contatti.
Proprio sulla tipologia di competizione che la Formula E ha mostrato nel sabato italiano, il pilota di Lisbona ha offerto una sua valutazione. L’ex alfiere del Team JOTA Porsche nel WEC ha risposto alle domande dei giornalisti, fornendo una serie di spunti di riflessione.
Successivamente, il pilota di Cascais ha sviluppato gli stessi concetti, soffermandosi sulle differenti tipologie di gara che la serie elettrica offre. Anche dalle sue risposte, è emerso quanto la Formula E voglia massimamente orientarsi verso gli appassionati, anche a costo di apparire ‘difficile da interpretare‘.
L’analisi di Antonio Felix da Costa
In conferenza stampa, il numero 13 si è così espresso sui numerosi scambi di posizione che hanno caratterizzato Gara 1. “Alla luce dei ritmi serrati, dei distacchi minimi e dei tantissimi sorpassi, è stato come la Daytona 500 della NASCAR. L’importante è che piaccia agli appassionati. Se per loro va bene, per noi è lo stesso“.
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Nelle interviste del dopo gara, parlando ai microfoni di Paddock News 24, Felix da Costa ha ripreso quanto detto in precedenza, declinandolo nell’ottica delle filosofie su cui si struttura la stessa Formula E.
Questo il suo parere: “Noi abbiamo due tipologie di corse. Quella dei circuiti permanenti, simile, per certi versi al ciclismo. Nessuno vuole mettersi in testa, perché restare in scia ti rende molto più efficiente, spendendo meno energia. Dall’altro lato ci sono i cittadini, come Tokyo, Londra o come era Roma. Lì tutto cambia“.
Poi, ha aggiunto: “Negli eventi cittadini, conta di più qualificarsi davanti e avere un buon bilancio della macchina. Quest’ultima tipologia è più naturale, rispetto ai canoni e ai dettami della Formula E. E’ molto positivo avere questa varietà nel corso di una stagione“.
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Copertina: Antonio Spina per F1inGenerale Credits