IndyCar | 500 Miglia di Indianapolis – L’esaltazione di Josef Newgarden, mai domo: “Noi i migliori, per cui tanto di cappello alla squadra”

Per Josef Newgarden, dopo un inizio di stagione IndyCar travagliato, la vittoria della Indianapolis 500 è stata una liberazione, a riprova delle sue abilità negli ovali

L’Indianapolis 500 ha messo una volta di più in luce le eccezionali abilità di guida di Josef Newgarden, vincitore della quinta gara stagionale valida per il Campionato IndyCar. L’alfiere del Team Penske, terzo al via, è stato perfetto in ogni fase (ventisei tornate in testa, nel complesso) e in particolare nel duello finale con Pato O’Ward, risolto in curva 3, all’ultimo giro.

Una volta sorpassato dal messicano – proprio all’inizio del giro 200 – Newgarden ha dosato perfettamente le successive tre curve. In uscita dalla 2, Newgarden ha mantenuto la scia dell’avversario, stando comunque attento agli effetti dell’aria sporca. A quel punto, l’atleta del Tennessee ha preparato l’accelerazione e ha attaccato all’esterno, completando la manovra proprio in curva 3.

Assunto il comando, il numero 2 ha subito allungato, arrivando praticamente in solitaria sotto la bandiera a scacchi. La vittoria del nativo di Hendersonville è stata una grande rivincita – anche per il Team Penske – dopo un inizio di stagione alquanto complesso. Il poleman Scott McLaughlin si è piazzato sesto. Will Power, invece, ha concluso la sua giornata dopo 145 passaggi, sbattendo contro le barriere in curva 1.

L’analisi di Josef Newgarden

Ultimata la gara, estremamente soddisfatto, Josef Newgarden ha ripetuto quanto fatto nel 2023. Anche quest’anno, infatti – dopo esser sceso dalla vettura – il vincitore si è infilato sotto le reti del rettilineo principale ed è andato a festeggiare tra gli spettatori.

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In secondo luogo, l’alfiere del Team Penske ha analizzato la sua giornata. Così Newgarden, secondo quanto riportato da Paddock Eye: “Sapevo che avremmo potuto vincere di nuovo questa gara. Si trattava solo di fare le cose per bene. Non c’era modo migliore di vincere una corsa. Devo anche ringraziare Pato O’Ward. È un pilota incredibilmente pulito. Bisogna essere in due affinché tutto funzioni“.


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E a proposito del duello decisivo: “Non si è trattato solo di un buon sorpasso, ma anche di qualcuno con cui si è operato in modo incredibilmente pulito. Tanto di cappello a O’Ward. Avrebbe potuto vincere facilmente anche questa gara, ma alla fine è successo a noi. Sono orgoglioso di tutti, dell’intera squadra. Anche di tutti coloro che collaborano con noi, a cominciare della Chevrolet. È stata una giornata fantastica“.


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Non è mancato un pensiero alla squadra, né ai momenti più complessi della corsa. “Avevamo una macchina incredibile. Sono finito un po’ fuori posizione al 150° giro. Siamo ripartiti ottavi. Non credo di aver azzeccato quella sequenza“, ha detto Newgarden. “Ho pensato di essere andato troppo presto e di aver cercato di tornare indietro, mettendoci in difficoltà“.

IndyCar 500 Newgarden
La seconda Indy 500 vinta ha proiettato Josef Newgarden ancora più ai vertici nella storia dell’IndyCar – Matt Fraver/Official NTT IndyCar Series Website Credits

Poi, ha aggiunto: “JD mi ha detto via radio che che avrei dovuto vincere alla vecchia maniera, senza aiuti. Non ci sarebbero state soste, carburante. Dunque, mi sono gettato a capofitto. Ho pensato che la macchina fosse buona e che avrei dovuto spingerla. I ragazzi mi hanno sostenuto. Non si può vincere questa gara senza una grande macchina che credo che sia stata la migliore. Tanto di cappello alla squadra“.


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Copertina: Official Team Penske Twitter Account Credits

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