Grazie ad una notevole risalita, a Birmingham Linus Lundqvist si è classificato terzo, ottenendo nel Gran Premio dell’Alabama il primo podio in IndyCar
Al Gran Premio dell’Alabama, sesta gara ‘ufficiale’ in IndyCar – la settima considerando anche il Thermal Club – Linus Lundqvist ha conquistato il suo primo podio in carriera. Il terzo posto del classe 1999 è arrivato al termine di una grande rimonta, ottimamente supportata dalla strategia. L’alfiere del Chip Ganassi Racing, tra l’altro, ha anche guidato la corsa per quattro tornate, sulle novanta complessive.
A Birmingham, in effetti, lo scandinavo partiva diciannovesimo. Pur avendo scelto le primary nuove per cominciare, il numero 8, le ha cambiate – per le alternative nuove – già alla fine del settimo passaggio, durante la prima caution. Su tre pit stop, l’alfiere del Chip Ganassi Racing si è di nuovo fermato al termine del giro 37 (per le morbide usate) e poi del 70 (ancora per le morbide nuove).
Pur dovendo gestire il carburante, con la gomma morbida il giovane svedese ha trovato grande velocità. Il podio, di fatto, Lundqvist l’ha conquistato al giro 79, sorpassando il compagno Alex Palou (lo spagnolo era su due soste). Da lì, nonostante la bandiera gialla nel finale, il terzo posto non è stato mai messo in discussione, fino alla bandiera a scacchi.
La grande soddisfazione di Lundqvist
Al netto della grande gioia, Lundqvist ha comunque trovato le parole per descrivere le sue sensazioni. Così si è espresso il nativo di Tyresö, secondo quanto riportato da Paddock Eye: “Siamo arrivati terzi. Che grande sensazione. Il mio primo podio in IndyCar. Si è trattato di una gara notevole“.
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Il numero 8 ha poi spiegato: “Sono dovuto rimanere molto cauto all’inizio e seguire i miei numeri. Ho ascoltato la squadra. Dal muretto mi dicevano di essere paziente e che la ricompensa sarebbe arrivata alla fine. Così è stato. Nell’ultimo stint sono riuscito a spingere e a compiere qualche sorpasso. Credo di aver superato qualcuno per la prima volta in assoluto. È stata una bella sensazione“.
Non è ovviamente mancato un pensiero alla squadra. “Voglio indirizzare un grandioso ringraziamento alla scuderia“, ha sottolineato l’ex alfiere del Meyer Shank Racing. “È stato tutto merito loro. Io ho solo guidato la macchina. Sono rimasto super felice“.
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Copertina: Joe Skibinski/Official NTT IndyCar Website Credits