Reduce da una prima stagione in Andretti Global deludente, Marcus Ericsson ha già riposto nel 2025 tutte le proprie ambizioni di riscatto, per tornare in IndyCar ai livelli che gli competono
Nella stagione 2024 dell’IndyCar, Marcus Ericsson – alla prima annata in Andretti Global – non ha brillato e seppur forte di un biennale, nel 2025 dovrà invertire la tendenza. L’ex alfiere del Chip Ganassi Racing non ha vinto alcuna gara (l’ultima volta, nel 2020), ottenendo un podio, secondo a Detroit.
Per il resto, lo svedese ha ottenuto tre quinti posti, un sesto, due noni e un decimo. Il quindicesimo posizionamento nella classifica finale è stato lontanissimo dal corrispondere alle potenzialità della compagine Andretti ha dimostrato nel corso della stagione.
Al di là dei singoli eventi, comunque, il classe 1990 è mancato nella continuità, un fattore che ne aveva esaltato le capacità in IndyCar, come evidente una volta che aveva preso le misure alla serie.
Prospettive e auspici
Spinto da tutto ciò che non è stato all’altezza delle aspettative, il veterano della IndyCar sta approfittando della pausa per tornare pienamente centrato sui traguardi e gli obiettivi prossimi. Lo stesso Ericsson, per altro, ha rimarcato come l’ibrido abbia richiesto un maggiore impegno fisico.
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“Disponendo della più lunga pausa nella storia delle sospensioni delle competizioni, tanto vale fare qualcosa”, ha detto Ericsson a RACER. “Le auto, con l’ibrido, non diventano più facili da guidare e il maggiore peso della macchina è stato sicuramente un bel problema. Ho aggiunto cinque chili di muscoli, un fattore per me significativo”.
E ancora: “Ho iniziato a lavorarci durante la stagione, ma dalla fine della stagione ho lavorato molto duramente. Rispetto a un anno fa, sono aumentato di tre chili, in pratica. Io ho sviluppato questa mentalità. Non credo nella sfortuna. Credo nella preparazione al successo. E per me questo significa lavorare duramente e in tutti i settori”.
Poi, ha aggiunto: “In tale ottica, credo che questo impegno vada di pari passo con il lato metallico e con la disciplina. Ho lavorato insieme al mio mental trainer, cercando di mettere a punto un piano per migliorare ogni giorno e ogni settimana. L’ottica sarà assicurarmi che quando arriverò a Saint Petersburg sarò pronto a spaccare tutto”.
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In secondo luogo, Ericsson ha analizzato il tema degli ‘alti e bassi’. Così: “Ha molto a che fare con questo. A volte è necessario essere sconfitti un po’ per raggiungere nuove vette, come nel 2024. Ovviamente non è andata come volevo o come sarebbe dovuta andare, in termini di risultati. Tuttavia, è il modo in cui si reagisce che ci rende davvero quello che siamo come piloti e come persone”.
E ribadendo: “Non che prima non lavorassi duramente. Però, sto avendo quella spinta in più per dimostrare soprattutto a me stesso, ma anche a tutti gli altri, che sono in grado di fare bene e di vincere le gare”.

Contestualmente, ripartendo dal 2024, ha detto: “Nell’ultimo anno, per la prima volta da tempo, non ho vinto una gara e questo è stato orribile. Sono arrabbiato per questo. Voglio tornare in corsia di vittoria e lottare davanti a tutti. Questo non accadrà solo sedendosi e dicendo che vorrei essere migliore l’anno prossimo. Si ottiene invece lavorando sodo e su tutti i settori per migliorare, ossia quello che sto cercando di fare.
Di qui: “Quindi è stato divertente. Quando senti di essere forte fisicamente, ti aiuta a essere più forte anche mentalmente e viceversa. Sono entusiasta di ciò che verrà”.
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Copertina: RACER/LAT Images/Motorsport Images Credits