Nonostante una buona stagione 2024 in IndyCar, Linus Lundqvist dovrà cercarsi un’altra opportunità, visto che non ha trovato più spazio in Chip Ganassi Racing
Seppur reduce da una buona stagione 2024 in IndyCar, Linus Lundqvist è alla ricerca di una nuova opportunità. Due podi, una pole position e il riconoscimento di ‘Miglior Esordiente dell’Anno’ non sono infatti bastati – al momento – a garantirgli un sedile per l’anno prossimo.
La scelta di correre con tre vetture e la conferma di Kyffin Simpson hanno di fatto estromesso Lundqvist dal Chip Ganassi Racing, nonostante un contratto pluriennale in essere. Da qui, come ha riportato RACER, la scelta che la compagine ha dato allo svedese di operare per trovarsi un altro abitacolo.
Tra le opzioni che in questo momento lo svedese e il suo gruppo di lavoro stanno valutando, ci sono l’IndyCar, come pure l’IMSA. In entrambi i casi, non si tratterebbe di una novità. Detto delle monoposto, il nativo di Tyresöha anche all’attivo due partecipazioni alla 24 Ore di Daytona (2019, 2022) in classe GTD.
Le parole di Linus Lundqvist
Su incertezze e possibilità nel suo futuro, Lundqvist si è espresso, parlando sempre con RACER, spiegando in primo luogo che sarà necessario comunque attendere.
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“I colloqui che stiamo avendo sono buoni ed è positivo“, ha dichiarato il classe 1999. “Tuttavia, come al solito in ogni attività commerciale, tutti gli estremi devono essere rispettati, compresi quelli finanziari. Quindi, di solito, i confronti hanno riguardato questo aspetto. Penso ancora che ci siano delle opportunità per me di continuare in IndyCar. Anche questo è positivo. Dobbiamo solo aspettare e vedere se sarà possibile farlo”.
E su un ritorno in IMSA, ha invece detto: “Si tratta di una serie vista da tutti i piloti con molto interesse. Ovviamente ci tengo anche io. Comunque, l’obiettivo principale è ancora quello di rimanere in IndyCar. Il lato IMSA e delle auto sportive, tuttavia, è sicuramente qualcosa che mi interessa. Soprattutto se il progetto IndyCar non dovesse andare in porto. Tengo una porta aperta alle auto sportive, anche al di fuori dell’America”.
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Copertina: RACER/Joe Skibinski/Penske Entertainment Credits