Settembre 19, 2024
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IndyCar | Gallagher Indianapolis GP – Stoico Rahal, secondo con onore: “Alla fine, un buon risultato”

Dopo una pole position, che in IndyCar mancava da sei anni, Rahal ha sfiorato la vittoria del Gallagher Grand Prix di Indianapolis, terminando comunque secondo una due giorni che lo ha visto splendido protagonista

Graham Rahal è stato stoico e meraviglioso protagonista del Gallagher Grand Prix – sul circuito stradale di Indianapolis – quattordicesimo evento della stagione 2023 della IndyCar. Proprio quella Indianapolis che lo aveva visto escluso nelle qualificazioni dell’ultima 500 Miglia, salvo poi comunque parteciparvi, in sostituzione dell’infortunato Stefan Wilson.

Il copione del riscatto, sin dalle libere del venerdì – primeggiate dallo stesso Rahal – sembrava scritto perfettamente. L’alfiere del Rahal Letterman Lanigan Racing ha conquistato la pole position nelle qualifiche (la prima dopo sei anni), davanti al compagno Christian Lundgaard.

In gara, poi, il portacolori Honda ha condotto le operazioni per 36 giri sugli 85 totali (più di tutti gli altri, conquistando anche gli annessi due punti). Suo anche il giro più veloce, siglato alla tornata numero 22, in 1’12″5917.

Sennonché, la vittoria è sfumata. Complice il sapiente uso della strategia, Scott Dixon ha recuperato dalle retrovie, sino a guadagnare la prima posizione, mantenendola dopo la sosta conclusiva. Il neozelandese è stato perfetto, nel finale, a controllare il suo diretto avversario e ha vinto la gara, con un vantaggio esiguo su Rahal, secondo. Una beffa notevole, compensata dal podio, il primo stagionale.

Rahal protagonista nel sabato di Indianapolis

Nonostante il nativo di New Albany avesse alla prima curva perso il primato, complice la grintosa partenza di Devlin DeFrancesco, il numero 15 si è riportato al comando già al giro 9. Sulle alternative nuove (e considerando la caution per l’incidente causato da Alex Palou), Rahal ha effettuato il primo pit stop alla fine del giro 24.

IndyCar Gallagher Indianapolis Rahal
Rahal guida il gruppo nelle fasi iniziali del Gallagher Grand Prix di Indianapolis – Phillip Abbott/Lumen Credits

Il principale ostacolo che si è frapposto tra Rahal e la vittoria, però, ha assunto le sembianze di Scott Dixon. Paradossalmente, l’essersi ritrovato coinvolto nella carambola innescata da Palou, ha consentito al numero 9 di ‘giocare’ con le tattiche.


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Dixon si è fermato già al termine del giro 5, sotto caution. Nell’occasione, l’alfiere del Chip Ganassi Racing ha ‘smarcato’ la seconda mescola, passando dalle prime alle alternative. A quel punto, il veterano ha impostato tutta la gara – gestendo magistralmente pneumatici e consumi – sulla mescola morbida. Dixon ha assommato due stint centrali molto lunghi (per un totale di 53 giri) e in questo modo ha recuperato lo svantaggio, rilanciandosi pienamente.

Per contro, Rahal ha compiuto sia il secondo che il terzo stint sulle primary usate, per un totale di 38 giri e ha pure avuto alcuni problemi di ‘traffico’. Al pit stop conclusivo – effettuato al termine della tornata 63 – il classe 1989 è passato alle morbide usate, rientrando in pista con uno svantaggio di 6″7 da Scott Dixon, a sua volta fermatosi (per le alt nuove) al termine del giro 59.

Un finale tiratissimo

Le ultime ventidue tornate del Gallagher Grand Prix hanno vissuto del duello tra i due capofila. Il passo dell’inseguitore era più veloce, tant’è che al termine del giro 74, il distacco era sceso a 3″4. Rahal ha perso tempo nel doppiaggio di Ryan Hunter-Reay – che non lo ha certo agevolato – ma a quattro diri dalla fine, tra i due c’erano ormai soltanto nove decimi.

IndyCar Gallagher Indianapolis Rahal
Rahal, secondo nel Gallagher Grand Prix di Indianapolis, quattordicesima prova della IndyCar 2023 – Rahal Letterman Lanigan Racing Twitter Account Credits

Anche perchè Dixon, nel tentativo di spingere al massimo sin dal giro di rientro, dopo l’ultima fermata, aveva leggermente rovinato gli pneumatici. Per cui, se l’alfiere Ganassi doveva preoccuparsi di non stressare ulteriormente le gomme, scivolando, Rahal poteva spingere decisamente di più.

Notevole anche la differenza di guida, in particolar modo nel complesso di curve 11, 12 e 13, tratto di pista in cui il distacco si affievoliva. Rahal, infatti, riusciva a portare tanta velocità in inserimento, disegnando la chicane, per poi lasciar scorrere la vettura in curva 14.

Il classe 1989 ha anche provato ad uscire dalla scia della Dallara numero 9 sul rettilineo, al penultimo giro, ma Dixon non si è mai scomposto.

Sotto la bandiera a scacchi, il neozelandese ha vinto per pochissimo. A separare i due grandi duellanti, infatti, soltanto 0.4779 secondi.

Per Rahal, un podio comunque soddisfacente

Penso che oggi sia andata bene, abbiamo ottenuto un buon risultato“, ha dichiarato Graham Rahal a RACER. “Sapevo che nei due stint centrali, sulle primary, avrei dovuto spingere al massimo. Lo abbiamo fatto e abbiamo recuperato un po’ di distacco. Dixon sulle alternative era più veloce, tant’è che sapevo che nello stint conclusivo avremmo dovuto guadagnare molto tempo. Ero più rapido. Mi avvicinavo di circa sette decimi per giro. Peccato per il traffico, ma è andata così“.

Lo stesso Rahal ha poi ammesso: “Alla fine della giornata non abbiamo avuto nulla di cui vergognarci. Penso che abbiamo dato il massimo. Abbiamo fatto un ottimo lavoro. L’aver ottenuto un podio in un anno come questo è stato ovviamente positivo. Certo, una vittoria sarebbe stata meglio, ma è così che vanno le cose“.

Il poleman del Gallagher Grand Prix ha concluso, però, non senza una punta di amarezza: “La caution è stata troppo lunga e questo ci ha decisamente sfavorito. Il ritmo è calato e Dixon, di fatto, è passato a due soste. Lui comunque è stato bravo. Al di là di questo, in generale, è stato bello avere avuto una giornata tranquilla. Non mi sono mai sentito sotto pressione”.


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Copertina: Paddock Eye Credits

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