Al netto di una gara mai lineare, Alex Palou è emerso a Laguna Seca, anche grazie alla strategia e ha vinto a Monterey la seconda gara personale della stagione in IndyCar
La vittoria di Alex Palou nella gara dell’IndyCar a Laguna Seca è arrivata al termine di 95 giri, tanto complessi, quanto caotici. Determinanti, come al solito, le tempistiche e le scelte tattiche. L’alfiere del Chip Ganassi Racing ha trascorso in testa quarantotto tornate, ma in realtà il successo è stato tutt’altro che scontato.
Poleman, l’iberico ha cominciato la gara sulle primary nuove, allungando forse troppo lo stint iniziale, almeno considerando il ‘peso’ dell’undercut. Tuttavia, anziché passare alla morbide, Palou alla fine del giro 26 – nella prima sosta – ha confermato le dure (usate). Così, ha potuto costruire una sezione centrale imperniata sul ritmo, restando più tempo in pista prima del terzo pit stop e disponendo di più carburante le finale.
In particolare, Palou ha montato le morbide nella seconda sosta – alla fine del giro 55 – per poi ripassare alle prime rodate a conclusione della tornata numero 70. Per altro, con tre cautions tra il giro 75 e il 90, l’iberico si è dimostrato preciso e puntuale nella gestione di ogni singola ripartenza. Il primato sotto la bandiera a scacchi, dunque, ha legittimato una grande giornata, valorizzando il connubio tra il pilota e la squadra.
Il commento di Palou
Al termine della gara, Palou si è soffermato sui principali passaggi della ‘sua’ giornata a Monterey. In particolare, è voluto a più riprese tornare sui dubbi nutriti a proposito delle tempistiche.
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“È stata una gara caotica“, ha sottolineato il pilota della Ganassi, secondo quanto riportato da Paddock Eye. “Non abbiamo eseguito un buon lavoro sulle partenze e sulle ripartenze, all’inizio”.
E sui pit stop: “Per la posizione in cui ci trovavamo, la strategia è stata leggermente rischiosa. Tuttavia, sapevamo di avere il passo e dovevamo solo eseguirla. Ho avuto i miei dubbi, in quel frangente. Tra l’altro, non sapevo se la mia radio funzionasse o meno. In realtà, ogni aspetto era a posto“.

Da qui, le ‘sue’ scuse personali. “Mi dispiace di non aver avuto fiducia, di non aver creduto nella chiamata in quei dieci o venti secondi“, ha detto Palou. “Nel complesso, però, la Ganassi ha svolto un lavoro straordinario. Tutte quelle ripartenze alla fine sono state dure, ma per la nostra compagine si è trattato di un successo davvero ottimo“.
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Copertina: Paul Hurley/Official NTT IndyCar Series Website Credits