Il rocambolesco secondo posto della gara di Monterey, ha permesso a Scott McLaughlin di lasciare Laguna Seca con il terzo posto nella generale piloti della IndyCar 2023
Scott McLaughlin ha terminato la stagione classificandosi secondo nella gara di Monterey, appuntamento conclusivo del calendario 2023 della IndyCar. Grazie al podio, l’alfiere del Team Penske ha scavalcato in classifica generale Pato O’Ward e Josef Newgarden.
Il terzo posto finale – a quota 488 punti – è il miglior risultato che il neozelandese ha ottenuto da quando ha esordito nella categoria.
A Laguna Seca, una gara complessa
Secondo in qualifica, McLaughlin è stato suo malgrado protagonista di una domenica piuttosto confusionaria. Subito dopo il via (su gomme alternative nuove), il classe 1993 si è ritrovato coinvolto nella carambola della curva 2. Colpito da Christian Lundgaard, McLaughlin ha a sua volta colliso contro il compagno Josef Newgarden, costringendolo alla via di fuga e finendo lui stesso nelle retrovie.
Il nativo di Christchurch ne ha così approfittato – al termine del giro 4 – per fermarsi e montare un treno di primary nuove. Tuttavia, il suo recupero non è stato affatto lineare. Già al giro 7, nel tentativo di risalire, il portacolori della Penske ha tamponato Benjamin Pedersen, rischiando di danneggiare il musetto. Alla fine del giro 23, McLaughlin è ritornato sulle morbide (usate).
Le penalità
L’altro grande rischio della sua domenica, il vincitore di Birmingham l’ha vissuto all’inizio della tornata 37. Alla ripartenza dalla terza delle otto cautions di giornata, il neozelandese – ottavo – ha ‘bussato’ contro il retrotreno della Dallara di Santino Ferrucci, spedendo la vettura numero 14 nella ghiaia. Ferrucci è stato particolarmente abile a controllare la monoposto, evitando il testacoda.
HOW DID SANTINO FERRUCCI SAVE THAT?
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— NTT INDYCAR SERIES (@IndyCar) September 10, 2023
La manovra, però, è costata al portacolori Penske una penalizzazione. Nello specifico, McLaughlin si sarebbe dovuto riposizionare in fondo al gruppo alla ripartenza dalla successiva ed ennesima neutralizzazione (dal giro 37 al 40). In realtà – dalla quinta posizione e ancora sotto caution – McLaughlin si è fermato ai box, sostituendo il musetto e cambiando le gomme, per le dure nuove.
Quel rientro in pit lane – senza aver adempito alla penalità, per altro già notificata – è costato a McLaughlin un drive thorugh, scontato al passaggio 43. Sebbene al cospetto di una situazione potenzialmente ‘disastrosa’, in soccorso dell’oceaniano sarebbero arrivate altre quattro neutralizzazioni. Fondamentale, nello specifico, la terzultima, compresa tra il giro 63 e il 66.
Il finale in crescendo
Effettuando l’ultimo pit stop alla fine del giro 64 – in caution – per un altro set di primary mai rodate, McLaughlin si è rilanciato, rimontando e gestendo al meglio il finale, senza ulteriori fermate.
Così, al termine di 95 giri, sotto la bandiera a scacchi Scott McLaughlin si è piazzato secondo, dietro soltanto al vincitore Scott Dixon. Un risuttato senza dubbio grandioso, vista soprattutto la situazione dopo la prima metà di competizione.
O’Ward – rallentato da una strategia sbagliata – è arrivato nono. Newgarden, addirittura ventunesimo. Dunque, l’alfiere Arrow McLaren si è fermato a 484 punti, il nativo di Nashville a 479. Entrambi si sono visti scavalcati proprio da McLaughlin, terzo nella generale con 488 lughezze.
La soddisfazione di McLaughlin
Concluso l’evento di Laguna Seca, McLaughlin ha ripercorso la domenica californiana. “Per me è una questione di orgoglio“, ha commentato il neozelandese – parlando con RACER – a proposito del buon piazzamento in classifica. “Soprattutto, comunque, volevamo essere la miglior squadra Chevrolet e battere l’Arrow McLaren. Ci siamo riusciti. In secondo luogo, volevo arrivare davanti ai miei compagni di squadra. Alla fine, abbiamo raggiunto entrambi gli obiettivi”.
Sul tema, il numero 3 ha successivamente illustrato il suo rapporto con Will Power e Newgarden. “Tra noi esiste un buon rapporto, molto competitivo. A volte c’è tensione. È quello che si vuole in una relazione di questo tipo. Penso che tutti noi ci spingiamo a vicenda, verso nuovi livelli. Battere Power e Newgarden è un momento di orgoglio“.
Una domenica emozionante
Approfondendo l’evoluzione delle 95 tornate, McLaughlin ha rimarcato l’importanza di sfruttare al meglio ogni singolo episodio, senza mai lasciarsi abbattere nei momenti più complessi. “E’ stata una gara selvaggia“, ha sottolineato il classe 1993. “Per me, come pilota, solo pensando alla mia corsa, è stata probabilmente la più folle che abbia mai fatto nella mia carriera, solo dal punto di vista dei momenti positivi e di quelli negativi. Probabilmente, una giornata così mi ha riportato all’anno in cui ho perso per la prima volta il campionato Supercars. Alti e bassi, penalità, dinamiche che si potevano evitare e dinamiche che non si potevano evitare. È stato folle“.
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Copertina: Official Scott McLaughlin Twitter Account Credits