L’IndyCar sbarca sulla costa ovest per il GP di Long Beach: anteprima e orari TV del più classico dei cittadini americani
Dopo la 500 miglia di Indianapolis, se chiedete ai piloti IndyCar quale gara vogliono vincere risponderanno “il GP di Long Beach“. Non è difficile capire perchè, con quasi 50 anni di storia, Long Beach è un simbolo, paragonabile a Monaco o Macau. Andiamo a scoprire gli orari e l’anteprima della 49a edizione.
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Orari TV e streaming
Sky ha i diritti TV in Italia per l’IndyCar, e trasmetterà la sola gara con la telecronaca italiana a cura di Matteo Pittaccio e Biqagio Maglienti, in questa occasione su Sky Sport F1 HD (Canale 207).
Tutte le prove libere e le qualifiche saranno live gratuitamente su INDYCAR LIVE. Con 15 $ si possono anche ottenere fino a 15 onboard e altri contenuti speciali.
Il live timing rimane su https://racecontrol.indycar.com/.
Long Beach è la prima gara sulla West Coast, portando a orari spostati nettamente in avanti di tre ore. Sono previste 2 ore e un quarto di prove libere, e mezz’ora di Warm-Up.
Durante il Weekend l’IndyCar condividerà il paddock con l’IMSA, presente con lo Sportscar Championship e la Porsche Carrera Cup.
La gara scatterà quindi alle 21.30 di Domenica, con il collegamento previsto mezz’ora prima.
Sabato 15 Aprile
- Prove Libere 1 – 00.00-1.15 | Live su INDYCARLIVE
- Prove Libere 2 17.45-18.45 | Live su INDYCARLIVE
- Qualifiche | 21.05 | Live su INDYCARLIVE
Domenica 16 Aprile
- Warm-up 18.00-18.30 | Live su INDYCARLIVE
- Gara 21.00 (via alle 21.30) | Live su Sky Sport F1 HD (207) dalle 21.35
Il circuito: Long Beach tra tradizione e leggenda indycar gp long beach orari
Long Beach è la quintessenza dei circuiti cittadini americani, e assieme a Monaco e Macau uno dei punti focali mondiali di questo genere di tracciati. Con i suoi 47 anni di storia, e solo un’edizione saltata nel 2020 per COVID, è certamente la gara più prestigiosa del calendario IndyCar al di fuori dalla 500 miglia di Indianapolis, e anche tra le più ambite.
Nacque nel 1976 come GP degli Stati Uniti Ovest, dopo una prova nel 1975 con le F5000, passando poi nel 1984 alla CART. Nelle sue varie incarnazioni solo il “rettilineo” della Shoreline Drive è rimasto sempre lo stesso, mentre sostanzialmente tutto il resto è cambiato, assieme alla città, con la versione attuale che risale al 2000. I suoi 3167 metri vanno ripetuti per 85 giri in gara, per un totale di 278 km.
Oggi il circuito, partendo da Shoreline Drive e dopo 1,15 km di piena accelerazione, gira a sinistra in un isolato verso la rotonda della fontana, la seconda curva più lenta del circuito. Si ritorna poi su Shoreline Drive ma in direzione inversa, per imboccare la Pine Avenue e poi la Seaside Way, entrando poi nel toboga finale ricavato nel parcheggio dell’acquario, ai margini del paddock. Un tornantino a 50 km/h ci riporta infine verso il traguardo. Un tracciato breve ma intenso, che richiede estrema precisione sopratutto nel secondo settore.
Record in gara: 1:07.2359, Josef Newgarden, Dallara DW12 Honda 2022
Per quanto riguarda i vincitori, nell’era moderna è impossibile non citare Sebastien Bourdais, che sarà però impegnato in questo weekend in IMSA, vincitore per 3 volte nell’era CART dal 2005 al 2007. Will Power ha vinto nel 2008 (l’ultima gara della CART) e nel 2012, mentre tra i piloti in attività Takuma Sato conquistò la prima di 4 vittorie nel 2013, Dixon vinse nel 2015 e Pagenaud nel 2016. Impossibile inoltre non citare Helio Castroneves, che vinse qui nel 2001 con Penske.
Tra i nomi storici, Al Unser Jr. conta 5 vittorie dal 1988 al 1995, Mario Andretti ne ha 4, l’unico a vincere sia in indyCar che in Formula 1.
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Sono però i piloti Andretti i protagonisti indiscussi degli ultimi anni, grazie al loro vantaggio tecnico sui cittadini.
Alexander Rossi vinse per due anni di fila nel 2018 e nel 2019, mentre nel 2021 non ci fu storia: Colton Herta, partito 14° dopo una qualifica sfortunata, rimontò fino alla prima posizione in meno di metà gara, e da allora rimase intoccabile, mentre dietro Alex Palou conquistava il suo primo titolo.
Il californiano non fu altrettanto fortunato lo scorso anno: partito in pole, una strategia sbagliata deragliò la sua corsa, chiusa a muro in un errore pacchiano. Josef Newgarden ha vinto per la prima volta, davanti a un arrembante Romain Grosjean.
Anteprima squadre e piloti
Dopo due gare l’unica costante è la forza della McLaren. La squadra, con O’Ward, Rosenqvist e Rossi ha mostrato velocità sia sul cittadino di St Pete sia sul SuperSpeedway del Texas. La vittoria è mancata più per sfortuna che per mancanze del team o di Pato O’Ward, che ha acquisito subito il ruolo di leader del team e della classifica con due secondi posti. L’obiettivo del messicano è certamente il successo, ma Rossi e Rosenqvist sono comunque da tenere sott’occhio.
Chip Ganassi Racing d’altra parte è sempre stata vicina alle posizioni che contano, con Ericsson finora l’unico a vincere, ma Dixon e Palou sempre in Top-10. In questa gara, come in tutti gli stradali, Armstrong torna al volante della #11.
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Il Team Penske ha comunque avuto un inizio di stagione forte, con Newgarden vincitore in Texas, e McLaughlin sempre in Top-10, mentre Power per ora paga un’inizio un po’ sotto tono. Su questo circuito Penske vanta più successi di qualunque altra squadra, in totale 7.
Andretti Autosport giunge a Long Beach puntando a un rilancio, specie con Colton Herta e Romain Grosjean, che per vari motivi non sono riusciti a sfruttare tutto il potenziale visto finora.
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Copertina: INDYCAR/Joe Skibinski