Scattato dalla pole position, Colton Herta ha guidato a lungo il Gran Premio di Road America, ma sul finale il californiano ha dovuto cedere il passo, perdendo una vittoria che avrebbe riscattato la sua stagione IndyCar
A Road America, nell’ottavo appuntamento della stagione IndyCar, Colton Herta ha coltivato a lungo l’illusione di regalare ad Andretti la seconda vittoria stagionale, bissando così il successo di Kyle Kirkwood a Long Beach.
Pole position e 33 giri in testa sui 55 totali, questo il ruolino del numero 28. Un ruolino, però, che ha registrato soltanto una quinta posizione finale. Troppo poco, viste le premesse e vista la prestazione stessa del pilota. Herta, invece, è stato decisamente rallentato da una mossa tattica poco puntuale della sua squadra.
In particolare, a danneggiare il californiano è stata la scelta di effettuare l’ultima sosta – la terza – alla fine del giro 40. Un giro prima dei suoi diretti concorrenti Palou, Newgarden, ma anche di O’Ward e Dixon.
Stint finale in gestione
A differenza di Herta, sia i due alfieri Ganassi, come pure O’Ward e Newgarden, sono rientrati alla fine della tornata numero 41. Una discrepanza minima, ma che a Elkhart Lake si è rivelata a conti fatti decisiva. Effettivamente, in una pista così lunga come quella di Road America – con i suoi 6515 metri – anche un singolo giro di carburante in più o in meno può valorizzare, acuendola, l’importanza di un dettaglio.
E così, nello stint conclusivo, il classe 2000 si è ritrovato a dover gestire i consumi della sua Dallara Andretti, crollando letteralmente nell’arco dei dieci passaggi che lo avrebbero condotto fino alla bandiera a scacchi. Dopo aver perso il primato nei confronti di Palou – a sette giri dalla fine – Herta è stato poi scavalcato da Newgarden (giro 50) e infine da O’Ward e Dixon (entrambi al giro 51).
.@AlexPalou to the FRONT.
There's a new race leader at @roadamerica.
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— NTT INDYCAR SERIES (@IndyCar) June 18, 2023
Una beffa incredibile che ha privato il californiano di un successo ampiamente meritato. Un successo, che avrebbe dato lustro ad un 2023 che non ha regalato risultati di prim’ordine. Se la stagione sta scivolando via senza grandi acuti – Herta, nelle gare fin qui disputate, non è andato oltre il quarto posto di Long Beach – riscattarsi sarà l’imperativo in vista di Mid Ohio, circuito dove per altro il nativo di Santa Clarita ha vinto una gara nel 2020.
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D’altronde, per Andretti, il fine settimana nel Wisconsin – eccezion fatta per la rimonta di Kirkwood e il nono posto finale – non è stato eccezionale e l’aver perso una vittoria in questo modo non ha aiutato sicuramente. La compagine con base ad Indianapolis avrà molto di cui riflettere.
La delusione di Herta
Nelle consuete dichiarazioni post gara – riportate da Autosport – Colton Herta ha sfogato tutta la sua frustrazione. “Non mi era chiaro come si sarebbe sviluppata la gara a quel punto”, ha spiegato l’alfiere Andretti a proposito della decisione di fermarsi a quindici tornate dalla conclusione.
Herta ha aggiunto: “Era difficile dire cosa sarebbe successo in termini di carburante. Sapevo che mancavano una quindicina di tornate e di solito il carburante imbarcato è sufficiente. Questa volta, però, abbiamo calcolato male. È stata una gara frustrante. Avevamo la macchina migliore e abbiamo mantenuto un ottimo passo gara. Io ne avevo molto di più. Peccato aver dovuto risparmiare carburante nel finale e recuperare quella tornata. Tutto questo mi ha ucciso”.
E ancora, chiosa finale: “Abbiamo comunque ottenuto un quinto posto, il che è positivo, ma non è quello che volevamo, quindi è piuttosto frustrante. Anzi, è uno schifo e anche se abbiamo conquistato un bel bottino di punti, non m’interessa. Volevo soltanto vincere”.
"It's a top five, but I could care less about it."
Colton Herta on a race he could have won. #INDYCAR pic.twitter.com/DDvhxIyQRv
— INDYCAR on NBC (@IndyCaronNBC) June 18, 2023
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