Nel Gran Premio di Detroit, settima gara stagionale IndyCar, Alex Palou ha conquistato la seconda vittoria del 2023, rafforzando le proprie ambizioni di classifica
La tre giorni di Detroit, settimo appuntamento stagionale della IndyCar, è stata per l’alfiere Ganassi Alex Palou semplicemente perfetta.
Pole position nelle qualifiche, maggior numero di giri condotti in testa in gara – 74 sui 100 totali – e vittoria finale. Una vittoria, che l’iberico ha costruito in maniera assolutamente autorevole, nonostante le sette neutralizzazioni e un avversario coriaceo del calibro di Will Power.
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Partito settimo (con pneumatici prime nuovi), l’alfiere della Penske è arrivato secondo, ma ha animato la domenica del Michigan con tanti sorpassi, giocandosela praticamente fino alla fine.
.@12WillPower to the lead!
The No. 12 DOMINATED the restart.
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L’australiano è stato, per distacco, il migliore della sua scuderia e sotto la bandiera a scacchi è stato anche il miglior piazzato tra i motorizzati Ilmor-Chevrolet, nella ‘gara di casa’ della General Motors.
Il confronto di vertice
Palou e Power avevano impostato la loro domenica sulla base di scelte tattiche differenti. Certamente, poi, i lunghi periodi di neutralizzazione hanno condizionato la tenuta delle mescole.
Oltre allo stint iniziale – più lungo quello di Power – Palou (che era partito sulle alt nuove) ha gestito ottimamente i due treni di gomme primary usate montati nelle due soste.
Nella sezione conclusiva del Gran Premio, quello che per Power sarebbe potuto essere teoricamente il vantaggio delle prime nuove è stato inficiato dai tanti duelli nei quali il due volte campione si è ritrovato coinvolto.
Il classe 1981 – alla penultima ripartenza – ha provato a scartare la verde Dallara-Honda del Chip Ganassi Racing all’esterno. Palou si è difeso bene, mentre Power è stato leggermente tamponato da Dixon, che ha ‘bussato’ sul posteriore della vettura numero 12.
Senza una buona accelerazione in uscita di curva, Power ha perso una posizione a vantaggio di Alexander Rossi. Il veterano australiano, però, non si è perso d’animo.
WHAT. A. RESTART. @AlexanderRossi all the way up to P2.
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Con Palou abile a creare un buon margine dopo l’ultima bandiera gialla di giornata, l’alfiere Penske ha restituito il favore a Rossi, infilandolo in curva 4, lasciando che il nativo di Nevada City e Rosenqvist si giocassero l’ultimo gradino del podio.
Davanti, l’iberico col numero 10 ha ottimizzato al meglio la situazione, volando fino alla bandiera a scacchi.
Punti di vista
Considerando il punto della pole position, quello per aver condotto il gruppo per almeno una tornata, i due punti per il maggior numero di giri in testa e i 50 della vittoria, Palou è tornato dal Michigan col bottino pieno.
I 54 punti conquistati, sui 54 disponibili in questa gara, sono forse la migliore fotografia del momento che sta vivendo il classe 1997.
Palou, per altro – sfortunato nella Indianapolis 500 – era arrivato a Detroit forte della vittoria sullo stradale dell’Indiana e della partenza al palo nella 500 Miglia. Il sesto successo in carriera – il secondo nel 2023 dopo quello del GMR Grand Prix – è stato ancora più netto del precedente.
In generale, iprogetto portato avanti, sin qui, da Ganassi e Honda, ha regalato alla storica scuderia tre vittorie nelle prime sette gare, tante quante Penske.
“La macchina è stata perfetta“, ha dichiarato Palou nel dopo gara, secondo quanto riportato da Paddock Eye. “Sono davvero orgoglioso del lavoro che abbiamo svolto tutti insieme. Il finale di gara è stato molto difficile, con tutte quelle ripartenze e le gomme consumate che non riuscivo a mandare in temperatura. Alla fine, però, ce l’abbiama fatta“.
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Copertina: Chris Owens/NTT IndyCar Series Credits