Alex Palou ha conquistato la partenza al palo del Gran Premio di Detroit, settima gara stagionale IndyCar, regalando a sè stesso e a Chip Ganassi la seconda pole position consecutiva
Dopo Indianapolis, Alex Palou ha raggiunto di nuovo la pole position, conquistandola anche nelle qualifiche del Gran Premio di Detroit, settimo appuntamento stagionale della IndyCar 2023.
Un risultato di grande prestigio, visto che quest’anno si è tornati a gareggiare nel Downtown di Detroit, una località storica per l’automobilismo statunitense.
Il catalano ha preceduto – nell’ordine – McLaughlin, Grosjean, Dixon, Newgarden e Ericsson. Undicesimo Armstrong, sulla quarta Dallara Ganassi.
Le prove libere
L’evento del Michigan si apre con le due sessioni di libere, fondamentali non soltanto per saggiare il tracciato cittadino e le sue nove curve, ma anche per definire i gruppi delle qualifiche.
Nelle prime libere, al venerdì, davanti a tutti si è classificato Pato O’Ward, in 1’03″0773. Alle spalle del messicano, Dixon, Kirkwood e Palou. Tanti, sin dalle uscite iniziali, i controlli al limite e le toccate, sintomo di un tracciato difficile da interpretare.
Di Scott Dixon, invece, il primato nelle seconde libere. Il pilota della Ganassi ha primeggiato la sessione col tempo di 1’03″2317, su Power, Kirkwood e Palou.
Il Gruppo 1
Il sole e il caldo accolgono i piloti per le qualifiche. La pista, angusta e piuttosto sporca al di fuori della traiettoria ideale, necessiterà di passaggi plurimi, in serie, per migliorare.
Tra le stradine del Downtown di Detroit, il primo a segnare un tempo valido è Jack Harvey, in 1’08″2344.
Il riferimento del britannico è subito scalfito da Alexander Rossi e Alex Palou. Per altro – nel run iniziale – Harvey è stato l’unico a girare sulle gomme prime usate. Per gli altri, che siano stati duri o morbidi, comunque pneumatici nuovi.
Con cinque minuti rimasti sul cronometro, in testa si è issato Alex Palou (su prime nuove), abile a migliorarsi fino all’1’02″6961, per quanto l’iberico non sia rimasto a lungo in testa.
In effetti, è Armstrong a passare in testa con poco meno di tre minuti – in 1’01″8558 – sfruttando invece le alt nuove.
Il finale vede i piloti rimasti in pista cercare di migliorarsi. Grosjean si porta tra i due Ganassi, Power e Pagenaud salgono in graduatoria, quarto e quinto.
L’ultimo posto valido è appannaggio di Felix Rosenqvist (Arrow McLaren) che estromette dai migliori dodici il compagno Alexander Rossi. Per il nativo di Nevada City – costretto a ‘combattere’ col traffico e col sottosterzo – il Gran Premio comincerà dalla posizione numero tredici.
Eliminato anche Castroneves, in precedenza autore di un testacoda senza conseguenze.
.@h3lio is LUCKY 🍀
The No. 06 barely misses the wall after spinning in qualifying.
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Il Gruppo 2
C’è subito un brivido nel Gruppo 2. Nelle fasi concitate di uscita dai box, Kirkwood rischia di tamponare Rahal, con O’Ward che per poco non si aggancia col portacolori Andretti.
In pista, Lundgaard comincia davanti a tutti – in 1’06″9897 – scavalcato poi da Dixon, con 1’05″2390.
In questo turno, nel run inaugurale, Newgarden e Canapino sono gli unici ad andare su gomme usate (entrambi sulle primary) Gli altri – salvo Lundgaard, Ray Robb e Ferrucci sulle alt – scelgono tutti le dure nuove.
Come nella sessione precedente, il miglioramento della pista – e dei tempi – coincide con la quantità crescente di giri effettuati. Con oltre quattro minuti rimasti, Kirkwood è primo – 1’02″2093 – mentre Herta, più in difficoltà, rischia tantissimo.
Un rischio che non paga.
Double contact for @ColtonHerta.
The No. 26 slaps the wall in qualifying.
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Il californiano fatica a controllare un sovrasterzo e si appoggia contro le barriere in curva 7. Per contro, il compagno Kirkwood abbassa ancora e sigla l’1’01″5305 che gli varrà il vertice del Gruppo.
Il tentativo conclusivo – effettuato da tutti sulle morbide – ridefinisce le posizioni successive a quella di Kirkwood. Alle spalle del classe 1998, si alternano Dixon, Ericsson, O’Ward. Gli ultimi a qualificarsi sono McLaughlin e Ericsson – secondo e quinto – mentre Newgarden è sesto.
Rinus VeeKay è settimo, primo tra gli esclusi. Callum Ilott, ottavo.
Tra gli eliminati, Herta – addirittura 24° alla domenica – e Lundgaard (18°). Anche il danese, sebbene nel finale, ha fatto i conti con la curva 7, non potendosi migliorare. Per Herta invece, la sospensione rotta nell’occasione del precedente errore, gli ha impedito di proseguire la sua giornata.
Il secondo round
I dodici più veloci a giocarsi le posizioni di vertice, nella seconda parte delle qualifiche, cominciano con pneumatici già rodati. Palou, Dixon e Kirkwood con le ‘rosse’, gli altri sulle mescole più dure.
Proprio Scott Dixon è il primo a segnare un tempo valido, 1’04″6819, subito migliorato – di mezzo secondo – da Palou. Lo spagnolo del Chip Ganassi Racing, poi, abbassa ancora, siglando 1’02″7247.
La curva 7, intanto, miete un’altra vittima eccellente: Kyle Kirkwood. L’alfiere Andretti – undicesimo a metà turno, in 1’04″6075 – anticipa troppo l’inserimento e strappa la sospensione anteriore sinistra contro il muretto. Impossibile per lui continuare.
Turn 7 strikes AGAIN.@KKirkwoodRacing's qualifying session is done.#INDYCAR // #DetroitGP pic.twitter.com/JxdUOdDCM9
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McLaughlin, davanti, (sulle alt usate) migliora il suo riferimento, ottenendo 1’02″5717, ma Ericsson non ci sta e si prende lui la testa, in 1’02″3696.
Negli ultimi 120 secondi, Palou si porta al comando (1’01″6390), sfruttando le morbide nuove. Più indietro, O’Ward, Dixon, McLaughlin sembrano tutti invischiati nelle posizioni meno soddisfacenti e tentano un ultimo giro.
Il neozelandese riesce ad issarsi in sesta posizione, mentre Power (7°), Rosenqvist (9°) e O’Ward (10°) restano esclusi.
I migliori sei, dunque, nel sabato del Michigan, sono Palou, Grosjean, Ericsson, Newgarden, McLaughlin e Dixon.
Advancing to the Firestone Fast 6:
1. @AlexPalou
2. @RGrosjean
3. @Ericsson_Marcus
4. @josefnewgarden
5. @smclaughlin93
6. @scottdixon9WATCH LIVE: Peacock#INDYCAR // #DetroitGP
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La sfida per la pole position di Detroit
La Fast 6 di Detroit – la sfida per la partenza al palo – è il momento culmine della sessione. Palou è il primo ad attaccare il tempo. Per l’iberico, pneumatici (usati) di mescola morbida e tempo di 1’03″7423.
Il run iniziale sulle alternative usate è la scelta condivisa da tutti, tranne Dixon. Il numero 9 va sulle primary nuove e sigla 1’10″8007 come primo giro (quarto posto provvisorio) e 1’04″4538 come secondo passaggio.
Con poco piu di due minuti, Newgarden e McLaughlin sembrano migliorarsi. Newgarden – 1’02″5223 – scalza Palou dalla vetta, vetta poi raggiunta da McLaughlin in 1’02″4743.
Palou non vuole essere da meno e a meno 72″ dalla fine, si riprende la pole provvisoria con 1’01″8592.
Un riferimento che presto diverrà non più migliorabile. In effetti, Grosejan e McLaughlin si limitano a scambiarsi la posizione alle spalle del pilota Ganassi, mentre Newgarden preferisce fermarsi ai box.
Degli altri cinque, l’unico in grado di minacciare Palou – con un ultimo tentativo – sarebbe Scott McLaughlin. Il pilota Penske, però, non va oltre quell’1’02″1592 che gli vale ‘solo’ la seconda posizione.
Per nulla soddisfatto, il disappunto di McLaughlin, a caldo, è rimarcato da un paio di cazzotti dati sul volante della sua Dallara Penske.
Terzo Grosjean (1’02″2896), anche lui rallentato – nel momento decisivo – da un sovrasterzo, con annessa posteriore destra appoggiata al muretto (dopo aver affrontato la curva 2).
Le restanti posizioni – dalla quarta alla sesta – se le sono spartite Dixon, Newgarden e Ericsson. Dei sei, l’unico a girare sulla primary nuova – come detto – è stato Dixon. Per gli altri, solamente alt usate.
La soddisfazione di Alex Palou
Appena sceso dalla Dallara numero 10, Palou è stato raggiunto dai microfoni della NBC Sports.
Queste le sue parole: “Di base, all’inizio, ero preoccupato. Nel senso, non sapevo se saremmo o meno riusciti a fare due giri di fila. Alla fine, però, abbiamo ottenuto il massimo e la pole position è stato un grande risultato“.
Il classe 1997 ha poi aggiunto: “La macchina è stata fantastica sin da subito e io ho massimizzato il lavoro. Fondamentale, è stato l’aver adottato la migliore strategia a livello di gomme”.
Per concludere, Palou ha anche fornito una sua opinione sul tracciato: “La pista di Detroit è assurda, stretta anche per la IndyCar, per cui ora ci dobbiamo concentrare immediatamente sulla gara“.
First NTT P1 Award on a street course!@AlexPalou will lead the field to green for tomorrow's @detroitgp.#INDYCAR // #DetroitGP pic.twitter.com/mnsoWLGDGJ
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La classifica ufficiale delle qualifiche
Di seguito – con il portacolori Ganassi Alex Palou in pole position – la classifica finale delle qualifiche del Gran Premio di Detroit, il settimo appuntamento del campionato IndyCar 2023. La classifica è stata scaricata direttamente dal sito ufficiale della IndyCar.
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Copertina: Chip Ganassi Racing Official Twitter Account Credits