L’alfiere Ganassi IndyCar Scott Dixon ha concluso anticipatamente il proprio Gran Premio di Long Beach, dopo essere finito fuori dai giochi a causa di un contatto con O’Ward alla curva 8
Il Gran Premio di Long Beach 2023, terza gara della stagione IndyCar, ha presto perso l’alfiere Ganassi Scott Dixon, tra i suoi più quotati protagonisti. Il neozelandese – quinto nelle qualifiche – è rimasto infatti coinvolto in un incidente al giro 20, la cui dinamica è nata dall’attacco portatogli da Pato O’Ward.
Alla staccata della curva 8, il messicano ha cercato di passare all’interno, ma il contatto tra la sua anteriore sinistra e la destra di Dixon ha spedito il veterano contro le barriere di protezione.
.@scottdixon9 is in the tire barrier after contact with @PatricioOWard.#INDYCAR // #AGPLB pic.twitter.com/NvIAefN3hl
— NTT INDYCAR SERIES (@IndyCar) April 16, 2023
In un primo momento, una volta ‘disincastrata’ la Dallara, Dixon è riuscito lo stesso a proseguire, salvo poi doversi ritirare dopo una manciata di tornate. La travagliata domenica di Long Beach non è insomma stata la migliore forma per festeggiare l’inserimento nella Motorsports Hall of Fame of America.
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Tutta l’amarezza di Scott Dixon
Intervistato ‘a caldo’, il veterano classe 1980, ha cercato di dire la sua, puntando in primo luogo il dito contro la scelta di attaccare così tardi. Al portale Paddock Eye, il pilota Ganassi ha espresso tutte le sue perplessità
“La manovra mi è sembrata estremamente tardiva, anche perchè avevamo già impostato la curva. Capisco che le gomme si degradino – ha continuato Dixon – ma personalmente non avrei guidato in quel modo. Sono deluso. Che giornata frustrante“.
Con Ericsson e Palou, Ganassi ha limitato i danni
Alle spalle dell’uno-due Andretti di Kirkwood e Grosjean – con Herta quarto – Chip Ganassi ha comunque limitato i danni, grazie a Marcus Ericsson (terzo), Alex Palou (quinto) e Marcus Armstrong (ottavo).
Lo spagnolo si è tolto la soddisfazione di guidare la gara per due tornate (quelle che hanno preceduto il suo secondo pit stop), marcando inoltre il giro più veloce – il numero 70 del Gran Premio – in 1’07″9469.
Nota di merito per Marcus Armstrong che in un circuito così ricco di insidie come quello californiano, ha concluso la gara in ottava posizione. “Penso sia stata una giornata fantastica. La vettura è stata molto equilibrata durante tutto l’arco di gara e questo ci ha permesso di ottenere un bel piazzamento“, queste le sue parole, riportate da Paddock Eye.
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