Scott Dixon ha conquistato a Portland il terzo posto, ma la vittoria del compagno Alex Palou ha concluso matematicamente, in favore dello spagnolo, il confronto tra i due per la conquista del titolo IndyCar del 2023
Il terzo posto di Portland non è bastato a Scott Dixon per rimandare l’assegnazione del titolo IndyCar del 2023 all’ultima tappa di Laguna Seca. In Oregon, infatti, il neozelandese si era presentato come l’unico che matematicamente avrebbe potuto giocarsela con il comagno Alex Palou. Sennonché, la contemporanea vittoria dell’iberico ha deciso in suo favore la contesa.
Dixon, comunque, avrebbe potuto completare la perfetta giornata del Chip Ganassi Racing, classificandosi secondo e contribuendo alla doppietta. In gara, infatti, sia Palou che il veterano neozelandese hanno sfruttato al meglio le strategie elaborate, assestandosi – al termine dell’iniziale girandola di soste – in prima e seconda posizione, con Felix Rosenqvist e Pato O’Ward nel ruolo di inseguitori.
Invece, l’ultima caution ha favorito lo svedese dell’Arrow McLaren che – dovendo ancora effettuare la terza fermata – ha sfruttato al meglio la neutralizzazione e al rientro in pista ha scavalcato il numero 9.
L’evoluzione della gara di Portland
Quarto in partenza (con le gomme primary nuove), Dixon è stato scavalcato da Palou alla prima frenata. Il neozelandese ha poi approfittato del drive through inflitto a Colton Herta per consolidare la quarta posizione. Posizione, che si è poi trasformata in seconda – alle spalle del compagno spagnolo – grazie al doppio overcut nei confronti dei due capofila, Graham Rahal e Scott McLaughlin. Fondamentale, è stata l’abilità dei due alfieri Ganassi di allungare lo stint iniziale al massimo. Dixon, in particolare, si è fermato al termine del giro 32.
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Confermate le dure nuove per il secondo stint, il nativo di Brisbane si è rifermato altre due volte: al termine del giro 60 (per le alternative nuove) e alla fine del giro 81 (per le dure già rodate). La neutralizzazione causata involontariamente da Agustin Canapino, però, ha stravolto i suoi piani.
Nel finale, infatti, Rosenqvist ha valorizzato al meglio le sue morbide nuove, senza mai rischiare. Dixon, dunque, si è dovuto accontentare, alla fine delle 110 tornate in programma, della terza posizione.
Un podio senza grandi soddisfazioni
Il numero 9 ha comunque trascorso in testa 15 giri, ma vista l’evoluzione dell’evento e visto il passo, aver perso il secondo posto è stato piuttosto deludente.
La frustrazione del classe 1980 è emersa nelle parole rilasciate al termine della gara. Intervistato da Paddock Eye, il neozelandese ha dichiarato: “Abbiamo completato una buona corsa e poi siamo rimasti bloccati nel traffico. Prima di tutto, congratulazioni a Palou e ai suoi meccanici. Penso che avessimo una buona macchina, da secondo posto e forse il ritmo di Palou, ma è andata così“.
In aggiunta, secondo quanto riportato da Motorsport.com, Dixon ha ribadito: “È stato un po’ frustrante a causa del traffico e degli incroci in corsia dei box“. Poi, però, non sono mancate delle critiche per le scelte della Direzione gara. “Probabilmente tutti hanno lottato per la maggior parte della gara. Poi, la Direzione ha reso il finale della gara piuttosto confusionario. Non so perché continuino a farlo, ma suppongo che ormai sia così che si corra in queste condizioni“.
Se non altro, con il solo appuntamento di Laguna Seca rimasto, grazie al podio Dixon ha ottenuto la certezza della seconda piazza nella generale. Forte dei suoi 527 punti – a fronte dei 470 di Josef Newgarden, quinto a Portland – il neozelandese non è ormai più contrastabile.
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Copertina: James Black/NTT IndyCar Series Credits