La stagione 2025 dell’IndyCar si comporrà di diciassette gare, tutte valide per il Campionato, trovando il proprio apice nella 500 Miglia di Indianapolis
La stagione 2025 dell’IndyCar la trentesima da quando, nel 1996, c’è stata la separazion, lo ‘split‘, tra la Indy Racing League e l’allora CART ha tutte le caratteristiche per essere ricca di emozioni.
Ventisette vetture per ognuna delle diciassette gare (trentatre nella 500 Miglia di Indianapolis), il confronto tra Ilmot-Chevrolet e Honda, l’esordio della Prema. Sono solo alcuni dei principali motivi di interesse.
Più in generale, il fatto che sin dall’evento di apertura, sul cittadino di Saint Petersburg, ci saranno le unità V6 turbo-ibride sarà per le squadre una incognita in meno. Per il resto, ci sarà una sostanziale continuità tecnica, mentre le principali differenze, rispetto al recente passato, riguarderanno
Le principali novità
Per il mercato televisivo degli USA, è cambiato il detentore dei diritti televisivi. In effetti, dopo sedici stagioni di NBC – dove l’IndyCar era giunta nel 2009 – Fox Sports ha acquistato la trasmissione della categoria, inclusa l’Indianapolis 500. Nulla cambierà invece per l’Italia, visto che Sky Sport ha mantenuto la serie.
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Passando alla pista, è cambiata l’allocazione delle gomme Firestone per i circuiti stradali e cittadini. A Saint Petersburg, Long Beach, Detroit, Toronto, Barber, Laguna Seca e Portland si passerà da sei set di primary (dure) e quattro di alternate (morbide) a cinque e cinque treni.
Faranno eccezione il Thermal Club e lo stradale di Indianapolis. Il treno di gomme morbide in più aiuterà nella preparazione delle qualifiche, ma renderà più complessa le valutazioni delle tattiche. Così come l’anno scorso, a Nashville – dove si era tenuta la prima gara su ovale in cui erano disponibili pneumatici duri e morbidi – si continuerà con la doppia mescola, anche per il finale di stagione 2025.
Dentro l’abitacolo, i piloti potranno contare sulle segnalazioni anche delle bandiere gialle “locali” sul cruscotto delle vetture. Fino allo scorso anno, l’azione era limitata alle ‘Full Course Yellow‘ e la gestione spettava direttamente alla Direzione Gara.
Gli stessi piloti, poi, in alcune corse dovranno poi percorrere un maggior numero di giri rispetto al passato. Si è infatti deliberato un aumento di cinque tornate a Long Beach (dove i giri diventeranno 90), di dieci a Mid-Ohio (90 giri totali), di venticinque nelle due gare di Iowa (275 passaggi). Sempre cinque giri in più si percorrereranno anche a Toronto (90 giri) e di diciannove a Nashville (225 tornate totali).

Il calendario 2025
Ripercorrendo schematicamente il calendario del 2025, questo si compone di diciassette gare, tutte valide per il Campionato. A differenza del 2024, non ci sono eventi ‘extra’, visto che il Thermal Club è diventato a tutti gli effetti la sede di una competizione che darà punti validi.
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Il mese più caldo, senza dubbio, sarà quello di Maggio, il ‘Month of May‘, con gli eventi di Birmingham (Alabama), dello stradale di Indianapolis, le qualifiche della 109° Indy 500 e poi la gara in sé. Considerando l’inizio in Marzo e l’ultimo evento in Agosto, ancora una volta l’IndyCar ha scelto un calendario particolarmente concentrato. Conferma, inoltre, per l’evento unico al di fuori degli USA, a Toronto, in Canada.
- GP Saint Petersburg (2 marzo)
- GP Thermal Club (23 marzo)
- GP Long Beach (13 aprile)
- GP Alabama (4 maggio)
- GP Indianapolis (10 maggio)
- 500 Miglia di Indianapolis (25 maggio)
- GP Detroit (1 giugno)
- Bommarito 500 (15 giugno)
- GP Road America (22 giugno)
- GP Mid-Ohio (6 luglio)
- Iowa 250 gara 1 (12 luglio)
- Iowa 250 gara 2 (13 luglio)
- GP Toronto (20 luglio)
- GP Monterey (27 luglio)
- GP Portland (10 agosto)
- Milwaukee Mile 250 (24 agosto)
- Nashville Superspeedway (31 agosto)

Le squadre
L’introduzione nel 2025 di un sistema di franchigie (chartering) – valido fino al 2031 – ha rimodulato l’architettura sportiva e finanziaria della serie. Il principale effetto si vedrà con le macchine schierate in pista da ciascuna squadra. Eccetto l’Indianapolis 500 – dove non ci saranno vincoli – per il resto la conferma delle ventisette vetture per gara.
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Le assegnazioni sono state assegnate nelle stagioni 2023 e 2024. Con due caselle a ‘tempo pieno’, l’A. J. Foyt Enterprises, il Dale Coyne Racing, l’Ed Carpenter Racing, lo Juncos Hollinger Racing e il Meyer Shank Racing. Tre, invece, per il Team Penske, l’Andretti Global, il Chip Ganassi Racing, il Rahal Letterman Lanrigan Racing e l’Arrow McLaren.
L’esordiente Prema, schiererà due vetture. Tuttavia, non avendo per l’appunto partecipato alle due annate ultime annate, il suo status è ‘Open‘, ossia al di fuori dei vari noleggi. Qualora dunque ci dovesse essere un numero superiore di iscritti per gara, le vetture della compagine italiana potrebbero passare per un sistema di prequalificazioni.
Al capitolo ‘costruttori/motori’, l’Ilmor-Chevrolet è fornitore del Team Penske, A. J. Foyt Enterprises, Arrow McLaren, Ed Carpenter Racing, Juncos Hollinger Racing, Prema. Inoltre, per la sola Indy 500, ci sarà anche il DRR-Cusick Motorsports. La Honda sosterrà invece l’Andretti Global, il Chip Ganassi Racing, il Dale Coyne Racing, il Meyer Shank Racing e il Rahal Letterman Lanigan Racing.
I piloti
Tra i piloti ‘a tempo pieno’ e quelli che dovrebbero presenziare in alcuni eventi specifici, come la Indianapolis 500, la lista del 2025 è ricca e varia. Si consideri contestualmente che, a regolamento, un pilota ha lo status di Rookie della IndyCar Series se ha partecipato a meno di otto gare della categoria.
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Nelle conferme, il Team Penske sarà ancora rappresentato da Josef Newgarden, Scott McLaughlin e Will Power. Tanto quanto hanno scelto la continuità il Chip Ganassi Racing, con Kyffin Simpson, Scott Dixon, Alex Palou e l’Andretti Global con Colton Herta, Kyle Kirkwood e Marcus Ericsson. Per l’Andretti, inoltre, a Indianapolis ci sarà Marco Andretti.
Per l’Arrow McLaren, competeranno Pato O’Ward, Nolan Siegel e il neoarrivato Christian Lundgaard. Inoltre, Kyle Larson sarà al via della Indy 500, per il secondo anno di fila. Il Dale Coyne Racing ha cambiato entrambi i suoi alfieri, affiancando all’esperto Rinus VeeKay l’esordiente Jacob Abel. In A. J. Foyt (che collabora tecnicamente con la Penske), continuerà Santino Ferrucci, insieme al ‘nuovo’ compagno David Malukas.
L’esordiente Robert Shwartzman e Callum Ilott avranno invece la grande occasione di portare la Prema al debutto. La compagine italiana, su Dallara Ilmor-Chevrolet, sarà la prima scuderia non statunitense a competere in IndyCar. Prima di lei c’era stata la britannica Carlin, dal 2018 al 2021.
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In Ed Carpenter Racing, Alexander Rossi e Christian Rasmussen saranno in tutte le gare, mentre il fondatore Ed Carpenter (sulla vettura numero 33) sarà soltanto ad Indianapolis. Sempre con riferimento all’unicità dell’Indy500, Ryan Hunter-Reay e Jack Harvey correrranno sotto l’egida del Dreyer & Reinbold Racing-Cusick Motorsports. Questa compagine è l’unica cha è iscritta soltato alla ‘classicissima’ dell’Indiana.
Tra novità e conferme si prospetta anche l’annata 2025 per lo Juncos Hollinger Racing, Meyer Shank Racing e Rahal Letterman Lanigan Racing. Sting Ray Robb e Conor Daly saranno con la compagine statunitense-argentina. Per Rahal, alla certezza Graham Rahal si affiancheranno Devlin DeFrancesco (che ritorna in IndyCar Series dopo un anno) e l’esordiente Louis Foster.
In Meyer Shank Racing (che collabora tecnicamente con la Ganassi), ci sono state le conferme di Felix Rosenqvist e di Helio Castroneves per la sola Indy 500. Dalla Ganassi è invece arrivato Marcus Armstrong, che come lo svedese sarà in tutto il Campionato.

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Copertina: CNN/Mark J. Rebilas/USA Today Sports/Reuters Credits