Pato O’Ward ha vinto Gara 1 al Milwaukee Mile, la terza personale in IndyCar nel 2024, al termine di un evento che lo ha visto districarsi perfettamente tra i doppiati
Pato O’Ward ha ottenuto il successo nella Gara 1 del Milwaukee Mile, ottenendo la terza vittoria stagionale in IndyCar. In una corsa caratterizzata soprattutto dal traffico, l’alfiere dell’Arrow McLaren ha saputo dosare la propria foga agonistica, controllando al meglio, nel finale, la rincorsa di Will Power. L’australiano si è piazzato secondo, davanti ad un grandioso Conor Daly, terzo per lo Juncos Hollinger Racing.
Alle spalle dei primi tre, Santino Ferrucci, anche lui – alla distanza – in grado di giocarsi il podio. Quinto Alex Palou, in rimonta, ma nel finale davvero poco incisivo. Sesto e settimo, rispettivamente, Linus Lundqvist e Alexander Rossi. Il poleman Scott McLaughlin, complici alcune scelte tattiche non proprio puntuali, non è invece andato oltre l’ottavo posto. Il neozelandese ha preceduto Christian Lundgaard e Scott Dixon.
Si è invece dovuto ritirare Josef Newgarden, per un incidente avuto con Marcus Ericsson. Per Newgarden, a differenza di McLaughlin, strato ottimo il tempismo nelle soste. Tant’è che – nonostante una prima parte di gara complessa – al momento del contatto si trovava secondo.
La bandiera verde e la prima fase di gara
Dopo un giro sotto bandiera gialla, allo sventolio della bandiera verde Scott McLaughlin mantiene la testa. Josef Newgarden rischia invece per un contato con Romain Grosjean in curva 2. Alle spalle del numero 3 si porta Linus Lundqvist, mentre Colton Herta è autore di un inizio notevole.
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Alla fine del giro 5, infatti, il californiano ha raggiunto la quinta posizione. Davanti a lui, viaggiano David Malukas (terzo) e Pato O’Ward. Buono anche l’avvio di Santino Ferrucci. Diciannovesimo al via, il pilota dell’A. J. Foyt Enterprises al giro 20 è risalito in tredicesima piazza, ‘costringendo’ Alex Palou alla sua scia.
Herta continua invece il suo recupero, passando anche O’Ward. Più avanti, per il capofila McLaughlin è intanto cominciata la fase dei primi doppiaggi. Ne risente ovviamente il passo, che si alza fino al 26″7. Per altro, il disturbo aerodinamico è una variabile che condiziona pure le battaglie dirette. Lo realizza O’Ward, riportatosi nella scia di Herta, approfittando dei doppiaggi.
La difficoltà dei sorpassi
Passato Marcus Ericsson e issatosi nono, Josef Newgarden si porta nella scia di Felix Rosenqvist. Soprattutto, però, approfittando delle altre vetture, al giro 47 Lundqvist ha chiuso il distacco dal neozelandese del Team Penske. Seguirà una tornata di attesa. Poi, al giro 49 – in curva 1 – lo svedese tenta l’affondo all’interno.
McLaughlin prova a resistergli, ma rallentato ulteriormente – sebbene involontariamente – da Kyffin Simpson sulla traietttoria esterna, deve accodarsi.
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Per altro, nel tentativo di rispondergli, il numero 3 tocca leggermente la vettura di Lunqvist nel posteriore. Ottenuto il primato, il classe 1999 costruisce persino un margine minimo.
La prima girandola delle soste
Il duello tra lo svedese e il neozelandese ha anticipato le prime fermate. Dapprima Nolan Siegel e successivamente Grosjean e Alexander Rossi.
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Alla fine del giro 61, rientrano anche Pato O’Ward, Ferrucci, Palou. Herta e Ericsson, alla fine del 63. Scott McLaughlin va ai box al termine del passaggio 65, seguito da Malukas. Due tornate dopo, vanno Lundqvist e Power. Lo svedese del Chip Ganassi Racing torna in pista quinto. In testa, O’Ward. Secondo Herta e terzo – dopo il sorpasso sul non ancora fermatosi Marcus Armstrong – McLaughlin.
Con la sosta di Armstrong, Lundqvist si porta quarto, ma è evidente quanto – se non altro nel primo stint – l’undercut abbia ridefinito la graduatoria. Al giro 78, in curva 3, Herta sorpassa O’Ward e si porta in testa. Il messicano, tuttavia, cerca di non perdere ritmo.
Sul possibile duello, però – al giro 83 – si staglia la bandiera gialla deliberata dalla Direzione Gara, complice un’uscita di Katherine Legge. La pilota numero 51 non ha comunque avuto problemi a riprendere la vettura, evitando guai peggiori. Sennonché, i detriti portati in carreggiata hanno lo stesso necessitato della neutralizzazione.
Sotto bandiera gialla, alla fine del giro 87, quasi tutti – tranne McLaughlin – ne approfittano e riprendono la via dei box. Così, al giro 91, guida McLaughlin, con Sting Ray Robb dietro di lui.
La ripresa della competizione
La caution termina alla fine del giro 95 e la bandiera verde sventola nuovamente, con McLaughlin primo. Sting Ray Robb scivola indietro, al contrario di O’Ward, lesto a farsi vedere negli specchietti da Herta. Cerca di rifarsi strada anche Newgarden, scivolato a centro gruppo.
Al giro 114, O’Ward sopravanza Herta, sfruttando l’ennesima fase di doppiaggio. Il messicano sfrutta lo slancio e cinque passaggi dopo, in curva 1, prende anche la posizione di McLaughlin, assumendo il primato. L’alfiere del Team Penske si ritrova immediatamente alle prese con Herta. Sebbene su tattiche diverse – e pur il numero 26 portando tanta velocità nelle curve – McLaughlin riesce a rintuzzarlo a più riprese.
Nel frattempo, impostando il passo sul 25″ alto, al giro 135 O’Ward ha raggiunto i dodici secondi di vantaggio sulla più diretta coppia di inseguitori.
La centralità dei box
Alla fine del giro 136, Palou e Will Power effettuano la terza sosta. McLaughlin effettua la sua seconda alla fine del 139. A conclusione del passaggio 141, è la volta di Herta, che anticipa di un passaggio O’Ward e Ferrucci. Il californiano è undicesimo, O’Ward in testa, davanti a Newgarden, che aveva a sua volta anticipato nettamente la fermata (alla fine del passaggio 131).
Proprio Newgarden, tuttavia, è protagonista – al giro 147 – di un brutto incidente con Marcus Ericsson, in quel momento terzo. Lo svedese, nel tentativo di portare l’attacco – e viaggiando in seconda linea – ha perso il posteriore in curva 2, travolgendo l’avversario che si trovava alla sua destra.
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La neutralizzazione si conclude al termine del giro 157 e con la bandiera verde, O’Ward si conferma primo, con Palou, Power e McLaughlin – alle sue spalle – nel traffico. Risale con vigore Ferrucci, legittimandosi con i sorpassi decisi su Alexander Rossi e su Rinus VeeKay per mettersi quinto. Il classe 1998, poi, scavalca anche McLaughlin.
L’attenzione per le scie
La variabile delle scie si ripropone in maniera preponderante. Nel traffico, infatti, non c’è possibilità di costruire un ritmo lineare e così ogni metro della pista – per gli inseguitori – può essere sfrutata al meglio. Power, per esempio, in curva si sposta costantemente per farsi notare da Palou.
A conclusione del passaggio 184, nuove soste, tra cui quelle di McLaughlin e Dixon. Palou e Herta si fermano al giro successivo. O’Ward, al termine del 186. Sulla vettura di Herta, tuttavia, l’anteriore sinistra non viene fissata correttamente. La gomma si stacca e così il numero 26 è costretto a rifermarsi. La sua gara di fatto finisce così – vista anche la penalità ricevuta – sebbene nuovamente esposta la bandiera gialla.
Per altro, in procinto di imbccare la corsia dei box – al momento della neutralizzazione – Power ha dovuto proseguire. La Pace Car ha fissato una fase di gara contraddistinta dai piloti già fermatisi, indietro di un giro rispetto al vertice. Power ha effettuato il pit stop alla fine del giro 194, come Lundqvist, tornando comunque in pista da terzo.
Gli ultimi cinquanta giri
La bandiera gialla si conclude in al termine della tornata 203. Si ricomincia, con O’Ward in testa. All’inizio del giro 214, McLaughlin sopravanza Christian Lundgaard ed è settimo. Alexander Rossi – al giro dopo – costringe il danese alla nona piazza momentanea.
Al vertice, l’obiettivo di Power è divenuto il secondo posto di Santino Ferrucci. Al giro 223, l’australiano porta l’attacco all’interno della curva 1, completandolo. L’alfiere dell’A. J. Foyt Enterprises perde poi la posizione su Conor Daly.
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O’Ward, intanto, è rimasto ancora una volta bloccato nel traffico. Da parte sua, Power gli si è riportato nel retrotreno, quando mancano ormai undici giri alla fine. Nel diversi momenti caotici, nel frattempo, è decisamente emerso Conor Daly, solido terzo alle spalle dei due capofila.
La solidità ha caratterizzato anche la guida di O’Ward, abile a mantenere il comando fino alla fine dei 250 giri in programma, passando per primo sotto la bandiera a sacchi. La terza vittoria del 2024 ha rilanciato le ambizioni ancfhe dell’Arrow Mclaren, reduce da alcune prestazioni poco rilevanti.
Count 'em 1-2-3 victories for @PatricioOWard 👏#INDYCAR // @ArrowMcLaren pic.twitter.com/HosBtF9qXu
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Per Power – al netto delle difficoltà di sorpasso nel finale – il secondo posto ha avuto un peso soprattutto in ottica ‘classifica’. Forse, però, meglio ancora ha fatto Conor Daly.
Per dare allo Juncos Hollinger Racing il primo podio in una gara dell’IndyCar, nel sabato del Milwaukee Mile, Daly ha anche ottenuto il riconoscimento per il maggior numero di sorpassi. Il classe 1991 ha ottenuto dunque il secondo podio della carriera, otto anni dopo quello di Belle Isle (2016).
I risultati della Gara 1 del Milwaukee Mile
Pato O’Ward ha vinto la Gara 1 dell’Hy-Vee Milwaukee Mile 250s, valida come quindicesima tappa del Campionato IndyCar del 2024. La terza affermazione stagionale del messicano è giunta dopo aver condotto 133 dei 250 giri totali. Scott McLaughlin ha ottenuto il giro più veloce, in 23″5855, siglato alla tornata numero 3, a 154.926 mph.
Sul podio, con il nativo di Monterrey, è arrivato anche Will Power, secondo grazie alle soste e soprattutto all’esperienza. Un grandioso Conor Daly – partito venticinquesimo – è arrivato terzo, regalando allo Juncos Hollinger Racing il primo podio in IndyCar. Dietro di lui, staccati, Santino Ferrucci e Alex Palou.
Di seguito – con Pato O’Ward in prima piazza – la graduatoria della Gara 1 dell’Hy-Vee Milwaukee Mile 250s, la quindicesima del 2024 ad assegnare punti validi per l’IndyCar. La classifica è tratta direttamente dal sito ufficiale della serie.
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