Reduce da un’annata altalenante, nel 2024 Romain Grosjean sarà chiamato a riscattarsi, avendo optato per un doppio impegno, visto che correrà sia in IMSA che nell’IndyCar, pur tra diverse incognite
Nel 2024 di Romain Grosjean non ci sarà soltanto l’impegno in IndyCar, visto che il francese parteciperà anche al Campionato IMSA con la Lamborghini SC63 LMDh dell’Iron Lynx. Restano da annunciare le gare – ripartite tra le due categorie – alle quali Grosjean prenderà effettivamente il via.
Se l’avventura con la Lamborghini – in equipaggio con Matteo Cairoli e Andrea Caldarelli – suscita interesse e curiosità, più incognite sembrano addensarsi sulla IndyCar. Terminato nel peggiore dei modi il rapporto burrascoso con Andretti, il transalpino è passato in Juncos Hollinger Racing e siederà nell’abitacolo della Dallara numero 77, motorizzata Ilmor-Chevrolet.
Non sono in pochi, effettivamente, a domandarsi cosa abbia spinto l’ex pilota della Renault in Formula 1 ad affiancare Agustin Canapino nella compagine statunitense-argentina. Nel 2023, il trattamento riservato a Callum Ilott è stato spesso incomprensibile e non è detto che la situazione possa cambiare. A maggior ragione visto il seguito dell’argentino (buono il suo anno d’esordio nella serie), che ha attirato un gran numero di tifosi, con annessi introiti pubblicitari.
Le variabili del cambiamento
Tra gli aspetti più interessanti, inoltre, ci sarà il cambio di motorizzazione. Sin dall’esordio in IndyCar (nel 2021), Grosjean ha sempre usato i V6 biturbo da 2.2 litri della Honda. L’anno prossimo, invece, sarà il primo con le unità Ilmor-Chevrolet.
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Al netto delle problematiche concernenti l’introduzione degli ibridi, il passaggio al motorista statunitense sarà una variabile da non sottovalutare. Sia in termini di guidabilità, che nell’ottica della gestione dei consumi e delle strategie.
Dal punto di vista della guida, inoltre, ci sarebbe un’incognita ulteriore, come rimarcato da J. R. Hildebrand e Jack Benyon su The Race. Notoriamente, infatti, Grosjean predilige un anteriore preciso. Al contrario, nel 2023, non di rado le vetture di Ilott e Canapino hanno accusato un notevole sottosterzo, specialmente nelle piste cittadine. Vero è anche che lavorando sugli ammortizzatori, la questione sembrerebbe migliorabile.
“Sono pronto ad affrontare tutte le novità, anche grazie al lavoro al simulatore. Sono stato entusiasta di scoprire il simulatore Chevrolet e di vedere come potessimo muoverci“, ha dichiarato l’ex alfiere Andretti, sempre a The Race.

Il rapporto con i tifosi e con i media
Contestualmente, a proposito di stampa e reti sociali, Grosjean ha spiegato come stia già seguendo dei corsi di spagnolo. Più che all’idioma, però, il pensiero è rivolto, in generale, al variegato mondo dei media. “Mi rallegra molto questa opportunità di far crescere la cerchia dei nostri tifosi. Tanto per Juncos Hollinger, quanto per me. Inoltre, sono contentissimo di scoprire una nuova cultura, quella argentina“, ha sottolineato il francese.
Poi, rispetto ai possibili insulti, così si è espresso: “Ad alcune persone non piaccio. Per me va bene. In ogni caso, ritengo che se non mi apprezzi, sia inutile visitare i miei profili. Sarebbe una perdita di tempo. Spero ovviamente che tutto vada bene, ma sono consapevole di quello che è successo con Callum Ilott. Non è stato l’ideale. Mi dispiace per lui. Se dovesse succedere a me, snon andrei sui social e mi limiterei a proseguire le mie attività”.
L’anno prossimo sarà importantissimo per Grosjean. Ritrovarsi a convivere con un ambiente di lavoro viziato da fattori che esulano la pista, infatti, non lo aiuterebbe certamente a riannodare i fili di una carriera, in IndyCar, che non ha mai convinto a pieno. Il futuro portacolori Juncos Hollinger, verosimilmente, non lotterà per il vertice. Ciò che allora ci si aspetta, sarà evitare svarioni e errori gratuiti, vista la mole di punti persi, con Andretti, a causa di incidenti assolutamente evitabili.
Se poi le migliori risposte dovessero arrivare dall’IMSA, le conseguenze saranno facilmente intuibili, tanto quanto la direzione che prenderanno i suoi impegni venturi.
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Copertina: Joe Skibinski/IndyStar Credits