Le due gare dell’Iowa Speedway nel 2024 non hanno entusiasamato l’IndyCar, complice il nuovo asfalto e le gomme, dunque si è organizzata una sessione di prove per cercare di migliorare la competizione
L’IndyCar ha organizzato una sessione di prove all’Iowa Speedway, nell’ottica di rivedere l’evoluzione dell’azione in pista. Nelle due gare del 2024, infatti, le mescole più dure, le auto con l’ibrido (più pesanti) e l’asfalto nuovo avevano limitato gli scambi di posizione.
Per questo, lo scorso Martedì, l’Andretti Global e l’Arrow McLaren hanno ricevuto un invito per girare nell’autodromo. L’obiettivo era raccogliere dati e compararli, alla luce delle varie configurazioni aerodinamiche, dei motori e degli pneumatici. Salvo qualche difficoltà iniziale per le basse temperature, non sono stati riscontrati altri problemi.
Colton Herta ha percorso 199 giri con la Dallara-Honda numero 26. Il suo miglior giro è stato in 17″972 (a 179.079mph). Pato O’Ward, sulla Dallara Ilmor-Chevrolet numero 5 si è fermato al 18″030 (178.50 mph), all’interno dei suoi 227 giri. Tuttavia, il messicano, ha utilizzato una maggiore deportanza e pneumatici più morbidi. Gomme, che hanno iniziato a degradarsi e a perdere aderenza nei run più lunghi.
Le parole di Colton Herta e Pato O’Ward
Al termine della sessione, i riscontri sono stati oggetto di dibattito e di riflessione, in primo luogo da parte dei piloti protagonisti.
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Così Herta, parlando a RACER: “Abbiamo adottato un pacchetto di deportanza un po’ diverso, simile a quello di Nashville. Credo sia stato buono perché è un po’ più inefficiente quando si corre in gruppo. Tuttavia, è molto più inefficiente per i sorpassi, perché fa un buco enorme nell’aria. In generale è più lento in rettilineo. Questo è stato un aspetto positivo”.
L’alfiere dell’Andretti Global si è anche soffermato sul valore delle prove. In questi termini: “Non abbiamo fatto molti altri test al di fuori di questo, perché eravamo soddisfatti di quello che era. Ogni aspetto, comunque, va preso con le molle. Qui, viste le basse temperature, la finestra era diversa. Con l’aria densa, direi probabilmente che abbiamo fatto i primi giri in assoluto con la IR18 che sono stati sgonfi intorno all’Iowa”.
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Lo stesso Pato O’Ward ha espresso giudizi positivi, per quanto leggermente differenti da quelli di Herta. Sempre a RACER, il messicano ha detto: “Penso che abbiamo imparato molto più di quanto pensassimo. Secondo me, abbiamo capito quale pacchetto aerodinamico e quale livello di spinta dovremmo avere, oltre agli pneumatici”.
Poi, ha aggiunto: “Abbiamo provato gli estremi. Sia una gomma che non si degradava affatto, come è stato quest’anno, condizonando le gare. Abbiamo però anche usato uno pneumatico che si degradava in modo molto aggressivo, anche con le basse temperature“.
Inoltre, O’Ward ha rimarcato: “Non credo sia stato negativo. Anzi, sembrava molto simile a quello che era l’Iowa tre anni fa. Iniziavi uno stint con la sensazione di avere la massima aderenza. Al decimo, quindicesimo giro, però, eri già un secondo più lento. Poi, al 40° e 50° giro, il distacco era di tre secondi. Le auto migliori potevano passare in seconda corsia e superare quelle che dovevano consumare le gomme fino all’ultimo“.
E ancora: “Si è poi iniziato a vedere auto che erano in grado di farlo, altre no. Questo rendeva a corsa folle e divertente con le varie tattiche. Si montavano infatti pneumatici completamente diversi, ed era questo che vivacizzava la gara. Di questo abbiamo bisogno, davvero. La mia opinione è che quando torneremo a correre, sarà meglio di quest’anno. È stato un buon test. Penso che sia stato molto utile, di sicuro”.
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Copertina: RACER/Geoffrey Miller/Motorsport Images Credits