Con un breve comunicato, il Team Penske ha accettato le penalità dell’IndyCar con riferimento a Saint Petersburg, spiegando l’errore che ha causato l’infrazione
Il Team Penske non farà ricorso contro l’IndyCar, accettando le squalifiche comminategli per i ‘fatti’ di Saint Petersburg.
Conseguentemente, Josef Newgarden ha perso un successo che si era costruito autorevolemente. Scott McLaughlin, il terzo posto. Will Power – da quarto – è salito secondo, pur con la cancellazione di dieci punti, rispetto a quelli che avrebbe incasellato. Alla fine, la vittoria della Florida è andata a Pato O’Ward.
Nonostante il ‘danno’, la squadra con base a Mooresville (nel North Carolina), ha comunque spiegato i motivi che hanno poi portato all’infrazione. Se non altro, per cancellare qualsiasi legittimazione nei confronti del dolo. Incredibilmente, l’errore si sarebbe rilevato un problema in relazione allo sviluppo dell’ibrido.
La spiegazione del Team Penske
Per mezzo del suo massimo vertice, Tim Cindric, la storica compagine ha rilasciato un comunicato ufficiale. Il documento è stato pubblicato pochi minuti dopo il verdetto dell’IndyCar, sul sito e su tutti i profili sociali del Team Penske.
Statement from Team Penske President, Tim Cindric, on penalties resulting from St. Petersburg Grand Prix: pic.twitter.com/JNHmbuPE4u
— Team Penske (@Team_Penske) April 24, 2024
In questo, si legge: “Purtroppo, il software push-to-pass non è stato rimosso come avrebbe dovuto, in seguito ai test per l’ibrido recentemente completati sulle vetture IndyCar del Team Penske. Questo software ha permesso di utilizzare il push-to-pass durante le ripartenze del Gran Premio di San Pietroburgo, quando non avrebbe dovuto essere permesso. La vettura numero 2 di Josef Newgarden e la numero 3 di Scott McLaughlin hanno entrambe utilizzato il push-to-pass durante una ripartenza. Dunque, c’è stata la violazione delle regole dell’IndyCar. Il Team Penske accetta le sanzioni applicate dall’IndyCar“.
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Copertina: Chris Owens/Official NTT IndyCar Series Website Credits