Impegnato in pista e nella definizione dei piani per il 2025, David Malukas ha sfruttato l’opportunità datagli dal Meyer Shank Racing per rilanciare la sua carriera, affinando le sue capacità di guida in IndyCar
Dopo l’infortunio e ‘la rottura’ con l’Arrow McLaren, la carriera di David Malukas in IndyCar sembrava davvero in bilico, finché non è arrivato un accordo con il Meyer Shank Racing per completare la stagione 2024. Nonostante il pilota statunitense-lituano sia rimasto lontano dalle piste per diversi mesi, le prestazioni non ne avrebbero apparentemente risentito.
Sin dalle prove ufficiali di Laguna Seca, infatti, il numero 66 ha mostrato un’ottima velocità sul giro secco, legittimandosi poi anche sulla distanza di gara. Non ci fossero stati alcuni episodi negativi (per esempio, la foratura di Monterey), sia l’atleta di Chicago che il suo compagno Felix Rosenqvist, avrebbero potuto giocarsi il vertice con maggiore costanza.
Le risposte che gli appassionati e gli addetti ai lavori si attendevano dall’atleta dell’Illinois, dunque, sono arrivate. Per questo, la compagine di Pataskala (Ohio) gli avrebbe offerto un accordo contrattuale pluriennale. Malukas, comunque, si è riservato il diritto di decidere con calma sul proprio futuro, in attesa di concludere gli ultimi cinque appuntamenti rimasti del Campionato.
Le analisi di David Malukas
Al netto delle prestazioni velocistiche ma anche delle complessità del caso, il riavvicinamento di Malukas all’IndyCar ha attraversato diverse fasi. Questo si è conseguentemente tradotto in aspettative, paragoni e confronti con le due precedenti stagioni, anche in termini di adattamento alle diverse tipologie di pista.
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Parlando con RACER, Malukas ha analizzato il suo rientro nella categoria, in relazione all’andamento delle varie gare. Dopo aver definito “mediocri” i risultati fin qui ottenuti, ha sottolineato la presenza di alcuni errori, come pure l’importanza del piazzamento di Toronto, frutto della “consistenza” sul passo.
In secondo luogo, l’ex alfiere del Dale Coyne Racing with HMD Motorsports ha rimarcato tutte le difficoltà che ha dovuto affrontare nel riprendere l’attività agonistica. “Tornare in pista a Laguna Seca è stato molto doloroso per il polso“, ha detto il classe 2001.
Poi, ha aggiunto: “Lì bisognava resistere il più possibile. Per altro, stavamo per arrivare in Top 10, finché una foratura ha condizionato la nostra corsa. Siamo poi andati a Mid-Ohio, dove ci siamo qualificati terzi e subito siamo tornati nella competizione. È stata la cura di tutti quei pensieri eccessivi. Di chi mi diceva che non sarebbe stato più lo stesso“.
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Immancabile, una riflessione sulla guida, a fronte dei cambiamenti percepiti. “L’aspetto che mi è piaciuto di più sono state le prestazioni su strada e sui percorsi stradali“, ha dichiarato il nativo di Chicago. “Giacché quando ero nel Dale Coyne Racing mi sono costruito la nomea di essere uno specialista degli ovali“.
Su questo ha infatti precisato: “In realtà, ho sempre pensato che ci fossero più opportunità di mettersi in mostra sugli stradali e sui permanenti. Con il Meyer Shank Racing ho potuto mostrare un po’ di più anche questo lato. Ora la gente si è accorta delle mie capacità“.
Per chiudere, Malukas si è soffermato sull’importanza che ha avuto per lui il Meyer Shank Racing, cominciando dal recente passato. In questi termini: “Onestamente, sono molto grato per questa opportunità. Se non fossi salito su una vettura in questa stagione. Se fossi dovuto rimanere lontano dal sedile per un’intera stagione, la mia mente si sarebbe arrovellata. Si sarebbe chiesta se mai fossi tornato a competere“.
E ancora: “Le stelle si sono allineate, grazie a Dio. Grazie a Michael Shank. Grazie a Jim Meyer, perché mi hanno salvato. In tutta onestà, è stato un momento che mi ha salvato la carriera e sono qui grazie a loro“.
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Copertina: Official Meyer Shank Racing Website Credits