Tranne che per la Indy 500, con una quarta auto per Marco Andretti, nel 2024 l’impegno di Andretti Global si limiterà a tre vetture, auspicando una migliore qualità del lavoro che ne legittimi il ritorno ai vertici della IndyCar Series
La stagione 2024 dell’IndyCar Series, vedrà Andretti Global scendere in pista con tre sole auto ‘a tempo pieno’. Una quarta vettura, destinata a Marco Andretti, sarà allestita per la Indianapolis 500.
Per il resto però, dopo alcune stagioni, Andretti tornerà a correre con tre piloti, allineandosi con il Team Penske e con Arrow McLaren. In controtendenza, invece, si è posto il Chip Ganassi Racing. Nel 2024, infatti, Ganassi schiererà ben cinque monoposto.
La scelta della dirigenza è finalizzata ad una migliore gestione delle attività in pista. In Andretti, del resto, lo scorso anno non sono mancati errori di strategia che hanno condizionato le prestazioni delle qualifiche. Considerando le quattro vetture per la stagione 2023, la media degli arrivi è stata peggiore di quella delle posizioni di partenza. Non certo una statistica da squadra di vertice.
Le possibilità in vista del 2024
Anche per questo, Michael Andretti ha voluto una generale riorganizzazione che ha coinvolto anche i piloti. Nonostante il parziale ridimensionamento, il personale non comunque ha subito tagli. Più in generale, l’arrivo di Marcus Ericsson – al posto di Romain Grosjean – è stata solo la punta di diamante di questa fase.
Avere gli stessi effettivi, con meno vetture, migliorerà certamente la qualità del lavoro. Come ha detto Ericsson a The Race: “Potremo davvero concentrarci sull’avere tre unità per ciascuna vettura, con un grande gruppo di ingegneri su ogni macchina. Ci saranno più persone che si concentranno su un numero minore di vetture e quindi, in teoria, penso che dovrebbe essere meglio”.
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Sul tema si è soffermato anche Kyle Kirkwwood, già vincitore di due gare lo scorso anno (unico alfiere Andretti ad arrivare in ‘victory lane’). “Penso questa nuova disposizione sarà un vantaggio“, ha aggiunto Kirkwood. “Per essere onesti, non abbiamo ridimensionato gli effettivi della squadra. Scendere a tre vetture, a parità di organico, se addirittura aumentandolo, sarà fantastico“.
Il classe 1998 ha inoltre spiegato: “Avremo più risorse, ma meno peso sulle spalle di alcuni ingegneri e di alcuni gruppi di meccanici. Tutto sarà più fluido e ne trarremo giovamento. Finora sta funzionando bene. Colton Herta, Ericsson ed io ci siamo trovati molto, molto d’accordo. Immagino che si continuerà a seguire questa strada e a migliorare“.
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Copertina: The Race/Joe Skibinski Credits