In occasione del weekend di Mid Ohio, la IndyCar ha obbligato i team a montare le Rain Vanes. Andiamo a vedere cosa sono e a cosa servono.
L’introduzione dell’Aeroscreen in IndyCar, in alternativa all’Halo in F1, ha permesso di aumentare gli standard di sicurezza dei piloti. Il dispositivo ha dato in pista, in occasione di alcuni incidenti, prova della sua affidabilità. Tuttavia in caso di pioggia, incognita a Mid Ohio, ci possono essere dei problemi di visibilità dovuta all’accumulo di gocce di pioggia.
Per questo motivo la IndyCar, in collaborazione con Dallara, ha sviluppato delle alette, le Rain Vanes, da montare davanti all’Aeroscreen sulla copertura degli ammortizzatori anteriori con l’obiettivo di deviare verso l’esterno la pioggia.

Le due appendici sono realizzate in fibra di carbonio e per la prima volta quest’anno sono state introdotte e testate in pista al Barber Motorsport Park.
In questo weekend di Mid Ohio, a causa della possibilità di pioggia, la IndyCar ha esortato i team a montare i nuovi Rain Vanes.
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Il problema è sorto sulla pista di Indianapolis nel 2022, quando i piloti hanno lamentato la presenza di acqua stagnante che creava problemi di visibilità e di valutazione del punto di staccata. Il progetto è stato sviluppato secondo modelli fluidodinamici e successivamente testato in Dallara con Alexander Rossi.
Con gli studi sulle Rain Vanes, i vari test hanno dimostrato che il flap di Gurney della deriva centrale davanti all’Aeroscreen (evidenziato in rosso in foto) contribuiva in maniera sostanziale a creare l’effetto bolla a causa del ristagno dell’acqua. Il flap permetteva il controllo dell’imbardata nelle curve veloci. Per questo motivo si è deciso di eliminare tale appendice e di apportare altre modifiche in zone nevralgiche della vettura.
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