IndyCar | Nashville Music City GP – McLaughlin duro sulla gestione delle ripartenze: “Una barzelletta”

A Nashville, Scott McLaughlin si è dovuto accontentare della seconda posizione, ma al di là del risultato, il neozelandese si è scagliato contro la procedura di ripartenza deliberata dalla IndyCar

Scott McLaughlin non è riuscito a trasformare in vittoria la pole position del Music City Grand Prix, la quarta della sua carriera in IndyCar, nonché la seconda consecutiva a Nashville.

Al termine degli 80 giri previsti – 25 dei quali trascorsi in testa – l’alfiere del Team Penske si è dovuto accontentare del secondo posto, alle spalle di Kyle Kirkwood. McLaughlin si era piazzato secondo anche nel 2022.

IndyCar Nashville McLaughlin
McLaughlin mostra la coppa del secondo posto di Nashville – Chris Jones/NTT IndyCar Series

Una questione di strategia e di duelli

Il nativo di Christchurch, non certo aiutato dalla strategia (due pit stop, con le gomme morbide al via e gli altri due stint sulle primary nuove) ha trovato un ostacolo nella caution conseguente al ritiro di David Malukas (giri 13 e 14). La neutralizzazione ha ovviamente ricompattato il gruppo, annullando i distacchi. Quando la competizione è ripartita, l’alfiere Penske è stato abile a ricostruirsi un certo margine sugli inseguitori, fino alla prima sosta, al termine del giro 25.


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Tuttavia, l’eventuale vantaggio prestazionale della gomma più morbida è venuto meno. Fondamentale, piuttosto, è divenuta la capacità di restare in pista per qualche giro in più. Finito dietro a Kyle Kirkwood e Romain Grosjean – più ‘lunghi’, grazie alla mescola dura nel primo stint – il classe 1993 ha perso ulteriormente tempo nel duello con il francese dell’Andretti Autosport.

Anche per questo, McLaughlin non è riuscito a pareggiare l’overcut di Kirkwood. Il tutto, pur avendo effettuato la seconda sosta al giro 52, uno in più del nativo di Jupiter. Dopodiché, nel convulso e frammentato finale, il neozelandese non ha mai avuto lo spunto per insidiare il numero 27.

Tutta l’amarezza del pilota del Team Peanske

Al termine della giornata, McLaughlin, non ha usato giri di parole per descrivere il suo stato d’animo. “Certo che sono deluso, ma è andata così“, ha sentenziato la leggenda del V8 Supercars, parlando a RACER. “Penso che oggi avessimo una macchina molto veloce. La gialla del giro 13, però, ha distrutto i nostri piani. Speravamo non venisse esposta, ma alla fine è stata sventolata”. 

Il neozelandese ha poi aggiunto: “In generale, non abbiamo corso male, ma nel gioco delle strategie Kirkwood era avvantaggiato. Alla fine ho cercato di fare del mio meglio per raggiungerlo, ma ho avuto una pessima ripartenza. Non ho ancora capito perché, ma le mie gomme posteriori avevano perso temperatura. Questo ci ha ulteriormente danneggiato”. 

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Scott McLaughlin, impegnato tra le strade di Nashville – Chris Jones/NTT IndyCar Series

Il disappunto per la gestione delle ripartenze

Ad ogni modo, al netto della delusione per il successo mancato, ad innervosire il pilota della Penske è stata la gestione delle ripartenze. Nello specifico, McLaughlin ha criticato pesantemente lo spostamento della zona di prima accelerazione – appena sventolata la bandiera verde – nell’allungo tra la curva 9 e la 10. Una decisione, che secondo lui si è tradotta in un’assicurazione per gli incidenti.

Sempre secondo quanto riportato da RACER, il vincitore di Birmingham, ha utilizzato parole molto dure per descrivere il suo punto di vista. “Penso che dal punto di vista sportivo le ripartenze siano una barzelletta“, ha puntualizzato McLaughlin. “Ritengo che si debba ricominciare dalla linea di partenza e di arrivo. Non  possiamo passare fino alla linea di partenza e di arrivo. Così, si creano degli enormi ingorghi. Ci saranno sempre questi raggruppamenti che causeranno bandiere rosse“.

https://twitter.com/IndyCar/status/1688254614435471361

E ancora: “Non c’è ritmo. Ogni volta che c’è una bandiera gialla su un circuito stradale, si crea una mischia generale. Poi, quando la gara riparte, penso che ci siano dei kamikaze dietro che se ne fregano e che hanno il diritto di buttarsi all’interno quando scatta il verde“. In maniera perentoria, il diretto interessato ha annunciato che si muoverà in prima persona, invocando delle migliorie.

Andrò a parlare di questo problema con la massima autorità dell’IndyCar, Jay Frye, nonchè col Direttore di gara Kyle Novak. Per  mettere ordine, dobbiamo solo andare al punto di corda dell’ultima curva o sulla linea di partenza/arrivo e redigere un punto, rispetto al quale non siano consentiti i sorpassi prima che la gara ricominci, ha concluso McLaughlin.


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Copertina: Chris Owens/NTT IndyCar Series Credits

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