A Saint Petersburg, nella prima gara IndyCar del 2024, oltre a Josef Newgarden e al Team Penske, ha brillato un terzo grande protagonista, candidandosi ad un ruolo ancora più importante rispetto al recente passato
Tra i vincitori di Saint Petersburg, nel primo appuntamento della stagione 2024 dell’IndyCar, le copertine non sono state soltanto per Josef Newgarden e per il Team Penske. Uno spazio importante, in effetti, se l’è guadagnato, con merito, anche la Chevrolet.
Sotto la bandiera a scacchi, infatti, le prime quattro vetture in classifica, montavano tutte il V6 biturbo statunitense. Motore, preparato e sviluppato dalla Ilmor Engineering. Il miglior piazzato Honda è stato Colton Herta (Andretti Global), quinto.
Quest’anno, con l’introduzione degli ibridi, i costruttori avranno un ruolo nevralgico. Si tratterà, insomma, di un’altra ‘sfida nella sfida’, dai risvolti certamente imprevedibili ed emozionanti.
L’importanza dello sviluppo
La casa di Detroit partiva già da una buona base. L’anno scorso, infatti, nella classifica dei motoristi, Chevrolet aveva sopravanzato il V6 della Honda.
Intervistato da RACER, il vincitore di Saint Petersburg, Josef Newgarden, ha offerto una panoramica sul tema. “Penso che l’anno scorso abbiamo avuto dei deficit. Senza dubbio. Non ci si può nascondere“, ha detto Newgarden. “Tuttavia, abbiamo anche avuto dei punti di forza straordinari. Abbiamo ottenuto una grande vittoria all’Indianapolis 500 e siamo stati molto forti sugli ovali. Penso che si stia assistendo a un buon flusso e riflusso tra i costruttori. E’ un aspetto, quest’ultimo, che si desidera vedere sia come concorrenti che come tifosi“.
Leggi anche: IndyCar | Nuovi motoristi all’orizzonte? Ci sarebbero due costruttori interessati
ll vincitore dell’ultima 24 Ore di Daytona, poi, ha aggiunto: “Vogliamo una forte competizione tra le case e credo che l’anno scorso sia stato così, per quanto noi fossimo più in difficoltà sotto certi aspetti. Mi sembra, almeno in questo inizio, che ci sia stata maggiore parità. Honda è stata all’altezza, ma noi siamo consci delle nostre possibilità. La Chevrolet ha lavorato così duramente nel corso della pausa“.

E di nuovo, ribadendo l’importanza della sinergia tra le squadre e i costruttori, il pilota di Hendersonville ha rimarcato: “Anche noi del Team Penske siamo stati molto duri con noi stessi. Ci siamo confrontati con il motorista e ognuno di noi, secondo le rispettive competenze, ha dato il massimo. Chevrolet ha svolto un lavoro ottimo e questo mi incoraggia molto per il 2024“.
Segui il nostro canale Telegram dedicato all’IndyCar
Seguici sui social: Telegram – TikTok – Instagram – Facebook – Twitter
Copertina: RACER/Josh Tons/Motorsport Images Credits