Un inizio sul podio, quello di Pato O’Ward a Saint Petersburg, che ha comunque legittimato le ambizioni dell’Arrow McLaren, seconda forza nella gara che ha inaugurato la stagione 2024 dell’IndyCar
Pato O’Ward ha cominciato la stagione IndyCar del 2024 esattamente come un anno fa, arrivando secondo nel Gran Premio di Saint Petersburg. Tuttavia, il risultato in questione ha assunto una portata ben diversa. Nel 2023, infatti, al messicano era rimasto in testa fino a quattro giri dalla fine. Rallentato da un problema al cambio, si era dovuto accontentare della piazza d’onore, alle spalle di Marcus Ericsson.
Scattato terzo, quest’anno la giornata di O’Ward è stata molto più lineare. Scegliendo la tattica delle due soste e partito sulle primary nuove, si è poi fermato alla fine del giro 28 – per le alt nuove – e di nuovo, alla fine della tornata 64, per rimontare le dure, ancora nuove. Il portacolori dell’Arrow McLaren si è comunque reso protagonista anche di qualche bel sorpasso. Si prenda, per esempio, quello su Colton Herta al giro 31, ma al contempo non ha mai dato l’impressione di voler strafare.
Nelle ultime tornate, imprendibile ormai Josef Newgarden, il numero 5 ha cercato di gestire al meglio la sua posizione. Nonostante – alle sue spalle – Scott McLaughlin e Will Power sembrassero averne leggermente di più, il nativo di Monterrey non ha avuto grandi difficoltà, sino alla bandiera a scacchi. La vettura numero 5, per di più, ha nettamente ‘vinto’ il confronto interno con le altre due della squadra diretta da Gavin Ward. Alexander Rossi, si è infatti classificato ottavo. Callum Ilott, tredicesimo.
La soddisfazione di O’Ward
Al termine della gara, O’Ward ha risposto alle varie domande, soffermandosi sull’importanza del podio ottenuto. “Sono felicissimo di essermi portato così avanti oggi e devo ringraziare Arrow McLaren e la Chevrolet“, ha dichiarato il messicano, secondo quanto riportato da Paddock Eye.
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In secondo luogo, il classe 1999 – oltre a rimarcare l’importanza del propulsore – ha offerto una panoramica dei primi valori emersi. “I motoristi si sono messi al lavoro durante la pausa invernale e, come potete vedere, le prime quattro vetture al traguardo sono state motorizzate Chevrolet. Certo, Penske era un po’ troppo forte per noi. Scott McLaughlin e Will Power ci hanno messo sotto pressione, ma sono soddisfatto della mia auto“, ha aggiunto.
E infine: “Ci manca solo qualcosa in più per far sudare Josef Newgarden. Ho delle buone sensazioni, rispetto alle basi che abbiamo gettato oggi, per il 2024. Ci aspetta una lunga stagione. Non vediamo l’ora di proseguire, in vista dei prossimi eventi“.
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Copertina: Joe Skibinski/NTT IndyCar Series Credits