Reduce da una buona annata, Scott McLaughlin punta deciso al 2024, in quella che sarà la sua quarta stagione completa in IndyCar, per migliorarsi ancora e regalare altre soddisfazioni al Team Penske
C’è un’importante candidatura per il vertice della IndyCar, in vista del 2024 ed è quella di Scott McLaughlin. L’alfiere del Team Penske vuole alzare l’asticella, dopo l’interessante 2023.
In effetti, il classe 1993 ha ultimato la scorsa stagione in maniera davvero positiva, ottenendo undici piazzamenti consecutivi nella Top 10, tra cui tre secondi posti. Si è anche qualificato in prima fila in sette degli ultimi otto eventi.
Un crescendo che gli ha permesso di concludere il Campionato al terzo posto, precedendo entrambi i suoi compagni di squadra, Will Power e Josef Newgarden.
Contano i dettagli
McLaughlin ormai rientra a pieno titolo tra ‘i grandi’ della categoria. Già vincitore di tre titoli e di cinquantasei gare nel V8 Supercars australiano, il neozelandese ha saputo decisamente reinventarsi. “Non mi sento più il nuovo arrivato e anzi, mi sento più un pilota a ruote scoperte che un pilota di auto da turismo“, ha detto l’alfiere del Team Penske in una lunga intervista rilasciata al portale della IndyCar.
Il vero cambio di passo, almeno a sentire le parole di McLaughlin, è arrivato dopo la prima vittoria nella nuova avventura (a Saint Petersburg, nel 2022). “Da quando ho vinto la mia prima gara, sapevo che in ogni annata successiva avrei avuto una possibilità legittima“, ha dichiarato il nativo di Christchurch. “Conosco gli strumenti che ho a disposizione e il punto in cui mi trovo nel mio sviluppo come pilota della serie“.
Poi, ha aggiunto: “Non dico mai che vincerò il Campionato. Non lo faccio. So comunque di avere i mezzi per farlo. Sento di essere nella migliore posizione possibile da molto tempo a questa parte, probabilmente anche più dell’anno scorso“.
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Per competere con costanza per il vertice, tuttavia, c’è ancora del lavoro da portare avanti. Almeno secondo l’intervistato, che ha rimarcato l’aspetto più complesso, ossia “sapere di essere in competizione con i migliori atleti del Mondo“. E ancora: “C’è una grande lotta e i margini sono così stretti. Si cerca, però, di ottenere quell’ultimo pezzetto che manca e che spesso è soggetto alla fortuna. Anche una bandiera gialla o un errore di strategia possono determinare enormemente un singolo risultato“.
A proposito dell’ottica con cui affronterà il 2024, McLaughlin è stato piuttosto chiaro. Il numero 3 ha ribadito il concetto già espresso: “Tutti aspiriamo a primeggiare in una di queste stagioni e non c’è dubbio che sia legittimo pensarlo. Basti vedere quello che hanno fatto Alex Palou e Ganassi. Il difficile rimane trovare proprio quell’ultimo pezzetto, ma è doveroso arrivare fin lì. Bisogna solo continuare a lavorare“.
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