Nelle prove collettive dell’IndyCar al Thermal Club, fondamentali per raccogliere dati in vista della gara del 2025, il più rapido è stato Felipe Nasr, per il Team Penske
Felipe Nasr è stato il migliore nei test dell’IndyCar al Thermal Club, per l’occasione alla guida della Dallara Ilmor-Chevrolet numero 3 del Team Penske. La sessione – che ha visto in pista sei piloti – ha segnato il ritorno del brasiliano nell’abitacolo di una monoposto, proprio in virtù del sodalizio con Penske. Nasr, infatti, è un pilota ufficiale del Porsche Penske Motorsport in IMSA.
Decisivo, per il sudamericano, è stato il riferimento che gli è valso il primato della sessione. Nasr infatti ha fermato il cronometro intorno all’1’40″947. Alle sue spalle, Hunter McElrea (Ed Carpenter Racing), in 1’41″071. Terzo (secondo la mattina) Logan Sargeant – all’esordio nell’abitacolo di una vettura dell’IndyCar – è stato il pilota che ha completato più giri nella sessione, con 84 tornate, con la più rapida in 1’41″139.
L’ex pilota della Williams in Formula 1, per l’occasione con il Meyer Shank Racing, ha preceduto Louis Foster (Rahal Letterman Lanigan Racing), quarto in 1’41″432. Quinto, per l’Arrow McLaren, Enzo Fittipaldi, in 1’41″833 e sesto Toby Sowery per il Dale Coyne Racing, in 1’42″021. Sia Fittipaldi che Sowery, però, hanno pagato problemi tecnici e non hanno potuto migliorarsi con un treno di gomme nuove.
Oltre il cronometro
I riferimenti cronometrici, per altro non ufficiali, sono stati poco indicativi. In effetti, oltre alle temperature relativamente fresche, le squadre si sono concentrate più che altro sul collaudo dei nuovi pezzi o sulla ricerca degli assetti. La maggior parte delle vetture, inoltre, non utilizzava neanche specifiche da gara.
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Parlando con RACER, Nasr ha commentato la sua prestazione. In questi termini: “È stata una giornata molto produttiva. Guidando per Penske, possiamo passare da una serie all’altra, ed è una grande opportunità per noi di imparare. Ovviamente, guidando la Porsche 963 ibrida, ho percepito molti aspetti che possono essere trasferiti alla IndyCar“.

Poi, ha aggiunto: “L’obiettivo di portarmi qui è stato quello di valorizzare tutta la conoscenza e l’esperienza che ho con le auto ibride. Per aiutare la Penske, l’Ilmor-Chevrolet e la squadra in generale ad avere delle buone sensazioni“.
E ancora: “Lavorare con l’ingegnere di Josef Newgarden, Luke Mason, un ragazzo fantastico, super professionale e naturalmente concludere la giornata primo, sono stati due aspetti davvero belli. La cosa più importante, pero, è stata aiutare la Penske a raccogliere tutte queste informazioni e aiutare la squadra a sviluppare ulteriormente il suo pacchetto ibrido”.
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Copertina: RACER/Felipe Nasr Credits